Torneremo sul mare su potenti galeoni? di Paolo Lingua

Torneremo sul mare su potenti galeoni? Soluzioni alla crisi energetica Torneremo sul mare su potenti galeoni? Il problema del risparmio sarà discusso alla seconda edizione del «Tecnomar» a Genova Si parlerà anche della propulsione a carbone dal nostro corrispondente GENOVA — Si tornerà al carbone o al vento come sistemi di propulsione dei motori marini? Il progetto non è avveniristico, ma può trovare concreta applicazione, in questo momento così difficile per quel che riguarda il reperimento di fonti di energia. Il problema del risparmio di energia — ed in particolare di idrocarburi — sarà discusso nel corso della seconda edizione del «Tecnomar» una rassegna tecnologica che riguarda il settore navale che si è aperta ieri alla Fiera del mare di Genova e che chiuderà il 3 giugno. L'interesse del pubblico, costituito in questo caso soprattutto da tecnici, da addetti ai lavori e da esperti di accessori marini, è appunto concentrato, tra gli oltre 200 espositori, sui progetti di «nave del futuro». In particolare sono stati realizzati modelli di motore a turbina azionati appunto dal vento che dovrebbe consentire ai mercantili di stazza media e medio-piccola una velocità commerciale di crociera pari a quella dei tradizionali motori a nafta. Le difficoltà di queste nuove applicazioni sono legate all'alto costo d'impianto e d'installazione dei motori. Perché l'utilizzo possa essere economico ed immediato, occorrerebbero massicce commesse che abbattessero i costi di produzione. Accanto alle «navi eoliche» (cosi sono battezzate le motonavi che utilizzeranno il vento), sono presentati modelli di navi che possono essere sospinte dal carbone, dall'idrogeno e. ovviamente, dall'energia nucleare. Gli altri aspetti peculiari della rassegna sono caratterizzati da una vasta presenza di accessori e sistemi di controllo per rendere più sicura la navigazione e prevenire qualsiasi tipo di inconveniente a bordo. Recenti naufragi imprevedibili e l'aumento del numero dei sinistri navali, anche di lieve entità, hanno stimolato le aziende europee e nordamericane del settore elettronico ad elaborare sofisticati congegni di controllo e di allarme. Questi sistemi sono collegati, in particolare, all'estendersi dell'automazione su tutti i mercantili. Le cosiddette «manovre a mano» (anche per la partenza e per l'attracco) sono ormai svolte dai calcolatori elettronici, così come le rotte, le velocità, ecc. Una giornata intera della rassegna sarà dedicata allo studio e all'illustrazione del trasporto containers e dei problemi che questo comporta a bordo delle unità portacontenitori. _ . . . Paolo Lingua

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