La grazia di Schubert

La grazia di Schubert La grazia di Schubert TORINO — In un ambiente arroventato, sia in senso metaforico, dall'entusiasmo del pubblico e dalla bravura dei pianisti, sia in senso proprio, dall'inefficienza dei condizionatori d'aria, si è concluso al Piccolo Regio il ciclo di due concerti schubertiani di Canino e Ballista. Inutile ripetere ciò che già è stato detto sulla bravura di questo duo pianistico che esegue Schubert con un'identificazione assoluta nei valori della grazia, della tenerezza melodica, della vivacità ingenua e del dolore racchiusi in ogni pagina del musicista. L'altra sera si sono ascoltate Tre marce militari, la straor- dinaria Fantasia in fa minore, aperia da una delle più belle idee melodiche che mai siano state concepite e il cui ritorno periodico dopo episodi contrastanti è come lo sguardo d'un amico, la carezza o il balsamo sparso sulle ferite. Chiudeva il concerto la Sonata op. postuma detta Gran Duo. un lavoro di grande impegno strutturale che, se non possiede la freschezza delle pagine brevi, impone agli esecutori una tensione continua sul piano di un accanito lavoro di tessitura interna perfettamente eseguito da Canino e Ballista die il pubblico continuava ad applaudire con entusiasmo crescente, p. gal.

Persone citate: Ballista, Schubert

Luoghi citati: Canino, Torino