Nottingham-Malmoe, slancio contro serenità

Nottingham-Malmoe, slancio contro serenità Stasera a Monaco di Baviera (e per tv) la finale di Coppa dei Campioni Nottingham-Malmoe, slancio contro serenità Gli inglesi favoriti ma Brian Clough, l'allenatore, invita alla calma: «Non ci faremo stordire dagli elogi» Per gli svedesi, abili nel pressing a tutto campo, è la prima qualificazione ad una finale di coppa europea DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MONACO — n calcio britannico escluso clamorosamente dalle due ultime edizioni del campionato del mondo (Germania '74 e Argentina '78), criticato per la sua presunta cecità tattica, considerato il più turbolento d'Europa per la furia dei suoi fans, costretto ad aprire lè porte agli stranieri per migliorare il livello dello spettacolo, cerca ancora una volta la rivincita su tutto e tutti, in Coppa Campioni, il più prestigioso dei tornei continentali di club. Nelle ultime due edizioni ha trionfato il Lìverpool, stasera all'Olympiastadion di Monaco di Baviera tenta l'avventura il Nottingham Forest che si trova di fronte la sorpresa della stagione europea, il Malmoe. Per molti è una battaglia impari. I bookmakers inglesi danno gli svedesi sino a trenta contro uno, quotazione che offenderebbe persino un cavallo di scarsa classe. Brian Clough, l'imprevedibile allenatore del Nottingham, per una volta la smette di parlare attraverso battute a volte difficilmente decifrabili e dice: *Siamo i favoriti, ma non ci faremo stordire dagli elogi. Bisogna diffidare. Il Malmoe? Non lo conosco a fondo, lo vedrò meglio dopo mezz'ora di gioco». Un comportamento ben prudente per un tecnico che, pareggiato 3 a 3 il match di andata delle semifinali in casa contro il forte Colonia, aveva detto: » Vinceremo il ritorno». E così fu. Uno a zero, gol di Bowyer su calcio d'angolo. In effetti, il Malmoe sfugge ad ogni precisa valutazione. La base della squadra è quella che tre anni or sono venne eliminata dal Torino all'avvio della Coppa Campioni, l'allenatore è sempre l'inglese Bob Houghton, che ne ha preso le redini nel '74 vincendo tre titoli nazionali e tre Coppe di Svezia. Houghton, biondo e cordiale, sogna di tirare lo sgambetto — lui, ex mediocre giocatore del Fulham presto uscito dai campi — al più famoso Clough. Ha portato il Malmoe non solo ad una notevole tenuta atletica, ma ad una interpretazione moderna del football: pressing a tutto campo (anche sui terzini avversari), tattica del fuori gioco come arma difensiva, collaborazione massima fra i reparti e fra i singoli. Con queste idee e questi schemi il Malmoe è arrivato alla finale della Coppa dopo aver via via eliminato i francesi del Monaco, la Dinamo di Kiev, il Wisla Cracovia, l'Austria di Vienna. Tanti gol su punizione, pareggi in trasfer-; ta, sempre molta serenità. E proprio la serenità sembra essere l'arma maggiore della squadra svedese che si muove in un ambiente sportivo nel quale il calcio non è soggetto a tensioni, tanto che solo l'impresa della qualificazione alla finale ha fatto passare in secondo piano l'hockey su ghiaccio — caso clamoroso — sulle pagine dei giornali. Fra le due gare di semifinale, con il campionato nazionale all'avvio, il Malmoe ha ceduto l'anziano Kristensson al Trellberg e Tomy Larsson al Landskrona senza battere ciglio. Ma in precedenza, ferma l'attività in Svezia per il gelo, Houghton aveva portato i suoi giocatori in gennaio in Florida, poi in Spagna. Tutto studiato, ma tutto senza esasperazioni. Roy Andersson che gioca 25 minuti della semifinale di Vienna con il ginocchio in disordine (è stato operato al rientro a Malmoe) offre la misura del carattere degli atleti che si apprestano senza timori reverenziali a battersi contro i rossi di Clough. Anders Lijungberg detto «Puskas», il portiere Moeller rincalzo in nazionale di Hellstroem, il pericoloso attaccante Tore Cervin sono gli, uomini di punta. Johan Stressi, l'allenatore dell'Austria di Vienna eliminata dagli svedesi nell'ultimo turno, alla fine del match di andata ebbe a dire: «£' come giocare contro un millepiedi». Il Nottingham è avvertito: è più forte, ha uomini di maggior classe, ma non può sentirsi sicuro. La partita si delinea come una battaglia fra gli inglesi votati all'attacco ed un Malmoe che sa sfruttare tutte le zone del terreno, che non perde facilmente la palla, che tatticamente non è sprovveduto. Brian Clough dovrà frenare lo slancio dei suoi, dovrà far si che la difesa non si di-' stragga in «allegrie» pericolose. Anche per il Nottingham l'occasione è grossa. Tornato in serie A nel '77 dopo cinque anni di seconda divisione, arrivato al titolo lo scorso anno, il club è a digiuno di successi internazionali. Gli elementi migliori sono il portiere Shilton (malgrado i due errori clamorosi nella andata delle semifinali), il difensore di colore Viv Anderson, gli attaccanti Birtles e Woodcock, l'ultimo arrivato Trevor Francis. Brian Clough li caldeggia presso il et. Ron Greenwood (il quale per altro già li considera molto) per i mondiali dell'82. Ed intanto li carica per la battaglia di stasera. Perdere da favoriti sarebbe amarissimo. Bruno Perucca