Forse collegato a Prima Linea il gruppo neofascista di Rieti
Forse collegato a Prima Linea il gruppo neofascista di Rieti Forse collegato a Prima Linea il gruppo neofascista di Rieti RIETI — Quaranta nuove perquisizioni, materiale sequestrato ritenuto «prezioso per le indagini», una lista di 500 nomi di presunti appartenenti al «Mrp. Movimento rivoluzionario popolare» in tutta Italia, tre ordini di cattura in preparazione, il prossimo passaggio a Roma dell'intera inchiesta. Queste sono le novità nell'istruttoria che la magistratura di Rieti sta conducendo su un nucleo di estremisti di destra ritenuti responsabili degli attentati firmati a Roma dal «Mrp» e cioè la bomba esplosa al Campidoglio e quella che scoppiò dinanzi al carcere di Regina Coeli. . Il personaggio di maggior rilievo dell'inchiesta reatina è Sergio Calore, un operaio di Tivoli redattore della rivista «Costruire l'azione» che si rifa ad una pretesa «autonomia» su una base ideologica prettamente di destra. Calore, arrestato la scorsa settimana, è stato interrogato lunedi scorso per alcune ore. Con gli elementi raccolti, gli inquirenti avrebbero ricostruito un quadro più preciso. A Roma sarebbe ricercato uno studente molto noto negli ambienti dell'estremismo fascista. Dalle perquisizioni eseguite, inoltre, sarebbero emerse ancora altre piste importanti: è stato sequestrato un «manuale di comportamento» dal quale gli investigatori avrebbero capito che il «Mrp» è strutturato secondo una logica piramidale e clandestina" molto simile a quella delle Brigate rosse. Altri ciocumen- ti. ormai in possesso della magistratura, dimostrerebbero che il retroterra politico del «Movimento» sarebbe il gruppo «Ordine nuovo» Il «Mrp» teorizza la lotta armata contro il sistema. Nei documenti sequestrati ci sarebbero frequenti accenni alla necessità di far diventare interlocutori del «Movimento» le frange combattenti dell'estrema sinistra e i militanti di «Autonomia». Il progetto però —dicono gli inquirenti — appare «a senso unico» almeno a stare al materiale sequestrato. Sempre nell'archivio messo insieme con quanto è stato trovato durante le recenti perquisizioni, ci sarebbe un elemento che collega l'inchiesta di Rieti con quella che sta conducendo la magistratura' di Firenze sulla sigla di sinistra Prima linea. Si dice che questo collegamento sarebbe nato dal fatto che una o due persone sospettate di appartenere a Prima linea sarebbero state aderenti al gruppo «Boia chi molla», l'etichetta dietro alla quale agirono i neofascisti di Ciccio Franco
Persone citate: Calore, Ciccio Franco, Sergio Calore
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