Il pci ritratta, ma poi rincara l'accusa contro Marco Palmella

Il pci ritratta, ma poi rincara l'accusa contro Marco Palmella Oggi il pretore dovrà decidere sulla vertenza Il pci ritratta, ma poi rincara l'accusa contro Marco Palmella I comunisti affermano: «Non è vero che il leader radicale fu in lista con Pacciardi, ma la sostanza non cambia» - La ('edema sentita come teste La querelle tra Marco Pannella e il pei che lo ha accusato di affinità elettive con «Nuova Repubblica» e, per estensione, con Sogno e Junio Valerio Borghese (quello della «Decima Mas»), non è finita. Soltanto oggi il pretore Burbatti, che ha accolto il ricorso dei radicali richiedente il sequestro del volantino incriminato, renderà note le proprie conclusioni. Intanto la federazione torinese del pei ha diramato un comunicato in cui si legge che in merito alla «parentela» tra il leader della rosa e Nuova Repubblica «l'attribuzione è avvenuta sulla base di una memoria imprecisa di una polemica giornalistica». EU pei precisa: «L'inesistenza di questo dato nulla muta a proposito della convergenza tra Pannello e la formazione di Pacciardi nel comune viscerale anticomunismo». Se non è acqua è pan bagnato, commentano i radicali per voce dei loro avvocati Gianaria e Boneschi: «Anzi, rincarano la dose diffamatoria e su questo punto ce la vedremo nei prossimi giorni. Altro che ritrattazione, quelli insistono». Per il pei gli avvocati Raffone e Scalvini commentano: «Il volantino contiene dieci punti che sono altrettanti fatti da cui si può desumere l'ambiguità e la compromissione tra radicali e forze equivoche della politica italiana». Ed aggiungono che in sede giudiziaria sarebbe stato meglio affrontare il contenuto del ciclostilato nella sua globalità. I radicali: «Sugli altri nove punti la valutazione la farà il giudice romano. A noi preme togliere dalla circolazione il volantino che viene tutt'ora distribuito, porta a porta, in vai di Susa». E con questo animo si è iniziata l'udienza di ieri, presenti per i radicali, come testimoni, la giornalista Camilla Cederna («Ho conosciuto Pannello alla redazione de "Il Mondo" di Pannunzio e già allora era antimilitarista mentre "Nuova Repubblica' si muoveva su linee diametralmente opposte»), uno dei fondatori del pr. Mario Boneschi (esclude affinità di comportamento tra Pannella e Pacciar¬ i n e ), l o e e r a di), e lo storico dei radicali Massimo Teodori. Le tre testimonianze convergono. Sul tavolo del dottor Burbatti ci sono anche gli elenchi dei candidati di Nuova Repubblica: il nome di Pannella non compare. I comunisti che dovevano provare il contrario, si sono attestati sulla questione della «globalità». Avevano fatto il nome di Sllverio Corvisieri. alla fine si seno appellati a quell'articolo della procedura che dà facoltà agli onorevoli di farsi interrogare a Roma. Commento radicale: ■ 11 ■ 111111 i 1111111 in 111 i 11 ■ 11111 < 1111111 ■ i i «Lo stesso diritto dei cardinali». Per finire, ultimo comunicato del pei torinese in cui si «ribadisce punto per punto» il comunicato precedente, con l'aggiunta, che «il "libertario" Pannella, facendo appello a un procedimento sommario, vuole impedire l'espressione dell'opinione dei comunisti: c'è in questo atto l'ar'roganza di chi non ha nessuna intenzione di ragionare, ma solo quella di aggredire e insultare». Altro che fine della querelle radicali e pei sono appena a) preambolo. p, p. D il 1111111111111111 r1.! i m ■ 11111111111111111111111111 i 111111111 La scrittrice Camilla Cederna e gli avvocati Boneschi (padre e figlio) davanti al pretore neunN

Luoghi citati: Roma, Susa