Ragioni e speranze della nuova Europa
Ragioni e speranze della nuova Europa Ragioni e speranze della nuova Europa Enrico Jacchia: «Europa perché?», ed. Mondadori, pag. 265. lire 6000. Giovanni Valentin!: «La via europea», ed. SugarCo.. pag. 188. lire 3200. Si avvicinano le elezioni europee, il primo esempio nella storia di consultazione sovrannazionale, e si moltiplicano i libri, gli studi, i saggi sull'Idea Europa e sulle conseguenze che le elezioni dirette potranno avere sui singoli Stati che vi partecipano (Italia. Francia. Germania occidentale. Belgio, Olanda. Lussemburgo, Gran Bretagna, Irlanda. Danimarca) e sull'insieme. Era ora: si è giunti alle elezioni dirette con una grande confusione nelle teste: è bene che finalmente si cominci a capire qualcosa: nella storia e nelle prospettive. Gli autori di questi due lavori sono entrambi giornalisti. Il primo, Jacchia, ha vissuto direttamente l'esperienza europea spostandosi per anni fra Strasburgo, sede del Parlamento, e Bruxelles sede della Comunità con incarichii direzionali. Le sue sono dun~ que testimonianze dirette con le quali egli cerca di rispondere alla domanda che molti si pongono: perché l'Europa? Spiega: «Il dibattito fondamentale in questa fine di secolo, il dibattito che appassionai i migliori e cui sta avvicinandosi una massa sempre più cospicua della popolazione, si svolge attorno a un dilemma: è possibile soddisfare al tempo stesso il bisogno di libertà e il bisogno di sicurezza intesa quest'ultima come sicurezza del posto di lavoro, della soddisfazione delle necessità economiche? Potrà l'Europa portare la risposta?». Nelle duecento e più pagine che seguono, Jacchia spiega che forse è possibile, ma che la strada sarà lunga. Giovanni Valentini fa anche lui una storia dell'Europa e presenta documenti, date, statistiche, nomi, nell'intento di dare una guida ragionata dell'istituzione che siamo chiamati ad eleggere. E che avrà, sostiene, influenza positiva anche sul nostro Paese. «La proiezione europea consente infatti di sdrammatizzare le tensioni interne coinvolgendo i singoli partiti in una grande e progressiva ricomposizione. A contatto con le forze politiche di diversa esperienza e soprattutto con una realtà che impone di sprovincializzare la nostra vita economico-sociale, democristiani, comunisti e socialisti possono trovare finalmente la sede per un confronto piw chiaro e più produttivo, in una posizione di maggiore autonomia e reciproco rispetto». ■ Domenico Garbarino
Persone citate: Domenico Garbarino, Enrico Jacchia, Giovanni Valentin, Giovanni Valentini, Jacchia
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