Accordo tra Fiat e Aeg-Telefunken costruiranno locomotori elettrici

Accordo tra Fiat e Aeg-Telefunken costruiranno locomotori elettrici I programmi della nuova società presentati a Savigliano Accordo tra Fiat e Aeg-Telefunken costruiranno locomotori elettrici DAL NOSTRO INVIATO SA VIGLIANO — La Fiat ha deciso di entrare nel campo della costruzione di locomotive ed automotrici elettriche; per questo è stata costituita una società, la «FiatAeg Elettrica-Elettrotrazione », 51% Fiat, 45% Aeg-Telefunken Italiana, 4% Elettromeccanica Parizzi, che si occuperà della progettazione, della costruzione e della vendita. Fino ad ora la presenza Fiat nel campo delle locomotive elettriche era limitata alle parti meccaniche mentre la parte elettrica, dai motori agli impianti di comando e di controllo era fornita da imprese esterne. L'iniziativa è stata presentata ieri, in una conferenza stampa svoltasi alla Fiat Ferroviaria Savigliano, dall'amministratore delegato della società, ing. Renato Piccoli, presente l'amministratore delegato della Aeg-Telefunken Italiana, Bortoluzzi. Credo — ha detto Piccoli — cìie la nuova società possa portare un importante contributo nel settore dell'elettrotrazione facendo superare il gap tecnologico che divide in questo campo l'Italia dai concorrenti europei». La Fiat opera in campo ferroviario dal 1917; attualmente questa attività è raggruppata nel «Settore prodotti sistemi ferroviari», uno degli 11 in cui si articola la holding Fiat. Ne fanno parte la Fiat Ferroviaria Savigliano, la Omeca di Reggio Calabria, la Ferrosud di Matera (queste ultime due 50% Fiat e 50% Efim); un altro stabilimento opera a Cordoba (Argentina). Complessivamente il settore occupa circa 6000 persone. Lo scorso anno ha prodotto 49 automotrici Diesel, 22 elettromotrici, 42 locomotive Diesel, 188 carrozze, 529 carri merci, 16 vetture tranviarie, 1419 carrelli ferroviari, 881 container, con un fatturato di 174 miliardi. L'accordo con la Aeg-Telefunken e con la Elettromeccanica Parizzi (una media azienda milanese tecnologicamente avanzata) rappresenta una tappa nuova. La Aeg, ha ricordato Piccoli, è presente nel settore dell'elettrotrazione da 90 anni, durante i quali ha costruito 14.000 locomotive. Fu un'elettromotrice Aeg, nel 1903, a superare per prima il muro dei 200 chilometri l'ora. «Questoaccordo — ha dichiarato Piccoli — per la Fiat rappresenta l'opportunità di entrare nel campo dell'elettrotrazione partendo da una posizione molto favorevole, potendo cioè disporre della più. moderna tecnologia elettronica, largamente sperimentata dal partner tedesco. Questa, unita alla nostra esperienza nel campo meccanico, ci consentirà di costruire mezzi in grado di rispondere alle nuove esigenze del traffico ferroviario sia per le grandi distanze che per i sennzi urbani e suburbani». Poiché gli impianti già esistenti sono sufficienti a consentire l'attività della nuova società, i futuri investimenti saranno totalmente indirizzati alla ricerca e alla progettazione delle nuove macchine. Piccoli a questo proposito ha precisato che per costruire una locomotiva nuova occorrono dai 7 agli 8 miliardi. La nuova società punta fin d'ora ai mercati esteri : ma interlocutrici privilegiate saranno le ferrovie italiane. «Sullo sviluppo delle ferrovie italiane — ha detto Piccoli — hanno influito e influiscono valutazioni contraddittorie sulla loro funzione nell'organiszazione sociale; l'assenza di certezze ha avuto ripercussioni pesanti. E' necessario clte i pubblici poteri definiscano dei programmi chiari sui servizi che intendono realizzare e sui tipi di materiale occorrente». Lo stesso discorso vale per i trasporti urbani e suburbani, un campo dove le decisioni sono urgenti ma dipendono dalle soluzioni che i poteri pubblici intendono dare al problema più generale dell'assetto del territorio. Domanda d'obbligo all'ing. Piccoli in questo momento di caro-petrolio galoppante: che cosa si può fare per rispar¬ miare energia? «Il trasporto ferroviario consuma appena l'l,S% dell'energia complessiva, quindi le economie in questo campo non possono che essere modeste. In ogni modo si lavora anche in questa direzione: vetture più leggere, in alluminio, migliore sfruttamento della potenza, motori dipeso ridotto». Poiché si vuol rilanciare il carbone, rivedremo in funzione le vecchie locomotive? «Le locomotive sono cose da museo; semmai il carbone potrà essere usato per produrre elettricità». Mentre nasce la «Fiat-Aeg Elettrica-Elettrotrazione», il settore trazionale registra alcuni successi: sessantadue treni Diesel (ognuno formato da due automotrici) sono stati acquistati dalle Ferrovie spagnole, valore del contratto 16 miliardi di lire; per le Ferrovie svedesi è stata realizzata l'automotrice Diesel-idraulica ..Yl» (il contratto prevede la fornitura di 100 esemplari) mentre dai capannoni di Savigliano sta per uscire il primo esemplare della locomotiva elettrica «E 633», a tre carrelli, realizzata in collaborazione con la Tecnomasio Italiano Brown Boveri, primo esemplare di una nuova generazione di macchine di avanguardia, soprattutto per le doti di aderenza. Vittorio Ravizza

Persone citate: Bortoluzzi, Boveri, Brown, Cordoba, Parizzi, Renato Piccoli, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Argentina, Italia, Matera, Reggio Calabria, Savigliano