Per Zac non è scontato l'esito delle elezioni e teme un possibile «sorpasso» delle sinistre di Paolo Grassi

Per Zac non è scontato l'esito delle elezioni e teme un possibile «sorpasso» delle sinistre Incontro del segretario democristiano con la stampa estera Per Zac non è scontato l'esito delle elezioni e teme un possibile «sorpasso» delle sinistre Il segretario socialista Craxi favorevole ad un ritorno alla più ampia collaborazione ROMA — Disinteresse per le elezioni? Ebbene si: lo ha ammesso anche Zaccagnini. nel suo incontro di ieri con i giornalisti stranieri accreditati a Roma. «Le elezioni arrivano troppo rapidamente, rispetto alle scadenze», ha detto il segretario della de. e ha aggiunto: «La gente non ha ancora colto l'importanza di queste elezioni». Secondo Zaccagnini, infatti, nonostante tutti i sondaggi elettorali dicano il contrario, l'esito di queste elezioni non è scontato. Anzi, ha addirittura rispolverato la possibilità di un «sorpasso» ad opera delle sinistre, magari comprendendo in esse anche i radicali. Le risposte di Zaccagnini alle domande dei giornalisti stranieri riguardavano spesso, ovviamente, i rapporti col pei e l'ingresso o meno dei comunisti nel governo. Il segretario democristiano non ha. fatto che ribadire il suo desiderio di un ritorno alla politica di solidarietà nazionale insieme con il pei e al tempo stesso la ferma decisione della de a non governare con i comunisti. Se poi questi .ultimi non accettassero la proposta. Zaccagnini si è detto sicuro che essi svolgerebbero un'opposizione non preconcetta ma costruttiva. Anche Craxi, in un'intervista a Epoca, si è detto per un; ritorno alla più ampia colla-' borazione, aperta anche ai democristiani («Non neghiamo — intitola stamane VAvanti! presentando ik discorso tenuto ieri a Cosenza dal segretario socialista — l'eventualità di una collaborazione con la de»), ma sembra che la condizione sia un presidente del Consiglio espresso dal psi. Il vice di Craxi. Signorile, era invece impegnato, mercoledì sera, in un dibattito coi comunisti organizzato al centro culturale «Mondoperaio» sul tema: «Quale sinistra? Quale politica?». Nel corso della di-. scussione. Signorile ha affer-. mato che la richiesta comunista di entrare nel governo sancisce una condizione ben precisa, e cioè che «la de è una forza ineliminabile dì governo». Alfredo Reichlin, direttore deU'l/nitò. ha avuto una risposta a sorpresa: «Mettiamola pure all'opposizione — ha detto —e facciamo un governo pci-psi». «Se non è un espediente tattico — ha replicato Signorile —. e comunque è fuori degli schemi portati avanti finora dal pei. si tratta di una proposta che può avere grande rilevanza e che andrebbe valutata in modo nuovo». Mentre la campagna elettorale si trascina stancamente alle sue scadenze — il 3 giugno per le politiche, 11 10 giugno per le quasi totalmente neglette europee — i giornalisti hanno protestato duramente per il tipo di informazione elargito dalla Rai agli utenti. C'è stato, mercoledì sera, un dibattito alla Federazione nazionale della stampa, presenti molti uomini politici, e i giornalisti hanno accusato' la Commissione di vigilanza della Rai-tv di avere di fatto «imbavagliato» l'informazione radiotelevisiva nell'imminenza delle consultazioni, temendo che informazione, alla Rai, fosse sinonimo di propaganda. «Io dovrò seguire il viaggio del Papa in Polonia — ha detto Pietro Buttitta, del "Grl" —. Potrò parlare dei rapporti tra cattolici, socialisti e comunisti nel Paese di Wojtyla senza essere accusato di fare informazione tendenziosa a proposito di un possibile compromesso storico in Polonia?». E Forcella, direttore della terza «rete» radiofonica, ha fatto notare di essere stato costretto a sopprimere (il timore della Commissione di vigilanza è che venga «influenzato» il voto europeo) una trasmissione femminista che, il 5 ed il 6 giugno, avrebbe commentato il risultato elettorale dal punto di vista delle donne. Un coro di proteste, insomma, ma il vicepresidente della Rai, il socialdemocratico Orsello, ha cercato di dimostrare che quasi 13 milioni di telespettatori seguono le tribune elettorali (ma ci si è preoccupati di eliminare, in quelle ore, i programmi più interessanti dell'altro canale) La Federazione della stampa e il coordinamento dell'organizzazione sindacale dei giornalisti radiotelevisivi hanno chiesto un incontro urgentissimo al presidente e al direttore della Rai. Paolo Grassi e Pierantonino Berte, per chiedere il rippristino dell'informazione politica alla radio e alla televisione. f.m.

Luoghi citati: Cosenza, Polonia, Roma