L'Iri ha perso 1000 miliardi e Sette vuole risanarlo così
L'Iri ha perso 1000 miliardi e Sette vuole risanarlo così Il presidente illustra i piani per la holding L'Iri ha perso 1000 miliardi e Sette vuole risanarlo così ROMA — Il bilancio 1978 dell'Ir! potrebbe chiudersi con una perdita di oltre mille miliardi di lire, contro 700 miliardi dell'anno precedente; il fatturato è di circa 15 mila miliardi di lire e i debiti si aggirano sui 20 mila miliardi. Lo rende noto il presidente dell'Iri. Sette, in una intervista all'«Espresso», nella quale passa in rassegna la situazione e i problemi dei diversi settori produttivi del Gruppo e annuncia alcuni provvedimenti di riforma tendenti a «restituire alla "holding" la sua piena funzione». I nove decimi delle perdite — rile a irovengono dalla siderurgia, Jai trasporti marittimi e dai cantieri navali. «Qualcuno di questi settori è purtroppo ai limiti dell'incurabilità». Ecco in sintesi la situazione delle varie finanziarie del gruppo tratteggiata dal presidente dell'Iri. Fincantierì: «Il problema del risanamento è già stato posto all'ordine del giorno, ma non mi nascondo enormi difficoltà a causa della crisi di mercato e nell'ambito delle leggi vigenti». Finsider: La Italsider da sola perde 300 miliardi di lire, ma la situazione della finanziaria «lascia margini alle speranze» (impianti moderni, piano Davignon). Accantonato il progetto di Gioia Tauro bisogna impostare iniziative sostitutive «ma non solo da parte dell'Iri». Finmare: La situazione è grave ed è in corso uno studio (sarà pronto ai primi di agosto) per decidere il da farsi. Finmeccanica: E' avviata al contenimento delle perdite e vanno bene i settori elettronucleare e aeronautico. E' molto importante —dice Sette — che parta il piano di costruzione delle centrali nucleari «non tanto per la Finmeccanica quanto per il paese». Quanto all'Alfa Romeo, «il problema è grosso soprattutto per l'Alfa Sud, anche se la perdita del 1978 è inferiore a quella dell'anno precedente». Stet: «Nutro crescenti preoccupazioni» per questa finanziaria che potrebbe andare in perdita. Secondo Sette è necessario un adeguamento delle tariffe telefoniche. Italstat: «Spero che possa decollare l'accordo con la Fiat e altri partner privati e le cooperative per costruire case». Infine l'Alitalia — dice Sette — va bene ed è ben gestita
Persone citate: Davignon
Luoghi citati: Gioia Tauro, Roma
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