Legano l'ostetrica, le mettono un cartello addosso, poi una giovane donna le spara

Legano l'ostetrica, le mettono un cartello addosso, poi una giovane donna le spara Irruzione di quattro terroristi ieri alle 18,20 in uno studio al primo piano di via Buenos Aires Legano l'ostetrica, le mettono un cartello addosso, poi una giovane donna le spara La vittima, ferita da due proiettili alle ginocchia, non è grave - Sul cartello era scritto: «Faccio aborti clandestini a 300 mila lire l'uno» - Anni fa, la donna era stata arrestata per pratiche illecite in margine al giallo del «fernet al cianuro» - Gli attentatori, due ragazzi e due ragazze delle Squadre proletarie, erano a viso scoperto Ancora un ferimento ieri pomeriggio in città, siglato dalle Squadre armate proletarie di combattimento, un'organizzazione terroristica che ha giù rivendicato negli ultimi anni gli attentati allo psichiatra Coda, ai medici Grio e Ferrerò, all'architetto Deorsola. L'ultima è l'ostetrica Domenica Nigra Sartori, 57 anni, con studio in un elegante edificio di via Buenos Aires 114. già implicata come autrice di aborti clandestini nell'inchiesta sul tentato omicidio del «fernet al cianuro» avvenuto nel '70. Presa in ostaggio la custode dello stabile, due ragazzi e due giovani donne hanno inscenato nello studio un rapido .processo» che si è concluso con due colpi di pistola alle gambe dell'ostetrica: le condizioni della donna, ricoverata al Cto, non sono gravi. Siglando il ferimento con vernice spray rossa, i terroristi hanno lasciato anche — in un cartello poggiato sul petto della vittima — le scritte con le motivazioni dell'attentato. Nella testata essi fanno dire alla stessa vittima: -Faccio aborti clandestini a 300 mila lire». Più sotto, sempre in inchiostro rosso e scritta in stampatello, le Squadre armate proletarie lanciano il consueto appello: -Individuare e colpire la classe medica che specula sulla salute delle donne». L'azione che precede il ferimento si svolge in due tempi. Nell'edificio di nove piani, in via Buenos Aires, entrano per prime due ragazze: giovani, a viso scoperto, vestiti sportivi, una «molto bella» dirà la stessa ostetrica. Senza fermarsi in portineria salgono al primo piano e chiedono a Domenica Nigra di visitarle: per qualche minuto restano sole con lei nell'alloggio studio, composto da un ingresso su cui si affacciano il gabinetto medico, la sala di attesa, una camera arredata con mobili e un piccolo lettino, sgabuzzino e bagno. Alle 18,20 entrano nell'atrio dell'edificio gli altri due terroristi, che si presentano alla custode Piera Masoero. 46 anni, interpellandola con freddezza: -Siamo agenti di polizia, deve seguirci nello studio dell 'ostetrica per una storia di aborti clandestini. Lei è testimone». Lo stratagemtna ha lo scopo di tener sgombra la via della fuga. .Mi hanno mostrato anche un tesserino — racconta la donna — io sono salita con loro. Ma appena raggiunte le due ragazze già nello studio, sono stata immobilizzata. Tutti e quattro hanno sfoderato le pistole, dicendomi di stare tranquilla, poi uno mi ha spinto nello sgabuzzino imbavagliandomi e legandomi con nastro adesivo da pacchi. Da quel momento non ho più sentito niente». Impaurita e tremante. Domenica Nigra viene trascinata in bagno: compare il cartello con le accuse che forse serve anche per una fotografia destinata all'archivio dei terroristi (ma lei non ricorda), poi è la volta dell'esecuzione. Aperto il rubinetto dell'acqua per attutire il rumore degli spari, le si avvicina una delle ragazze. -La più carina — ricorda l'ostetrica all'ospedale — con una pistola in pugno. L'ha puntata freddamente ed ha esploso due colpi alle ginocchia». Due proiettili calibro 7.65 si conficcano nelle gambe della donna, mentre il silenziatore smorza la detonazione. Un frammento di piombo viene ritenuto nel ginocchio sinistro. Subito dopo i terroristi fuggono indisturbati, forse con un quinto complice che li attende in auto. Domenica Nigra. sanguinante, riesce a trascinarsi fin nello studio, invocando aiuto. Accorrono due inquiline del piano di sopra, la sollevano e riescono ad adagiarla su una sedia: è lei stessa che telefona ad un'amica ed alla polizia, per dare l'allarme, chiedendo un'ambulanza. Alle Molinette le vengono prestate le prime cure, poi i medici decidono di trasferirla al Centro Traumatologico. .L'ostetrica Domenica Nigra Sartori, 57 anni, all'arrivo in ospedale. - La frettolosa scritta dei giovani banditi. - La custode

Persone citate: Deorsola, Domenica Nigra, Grio, Nigra, Piera Masoero