Castro in Messico si dice pronto a incontrare il presidente Carter di Ennio Caretto

Castro in Messico si dice pronto a incontrare il presidente Carter Dopo i colloqui con Lopez Portillo nello Yucatan Castro in Messico si dice pronto a incontrare il presidente Carter DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK —Fidel Castro è pronto a incontrarsi col presidente Carter, purché gli Stati Uniti tolgano il blocco economico di Cuba, e discutano la presenza della loro base militare di Guantanamo nell'isola. E' pronto altresì a intrattenere rapporti di collaborazione e di amicizia con «i Paesi democratici» dell'America Latina, ma crede che le dittature saranno rovesciate a El Salvador e in Nicaragua «e uomini come Somoza relegati tra i rifiuti della storia». Col presidente messicano Lopez Portillo «sono stati raggiunti accordi di principio e pratici» che depongono a favore dei vecchi legami tra Cuba e il Messico. Questa la sostanza! delle dichiarazioni, talune esplicite altre appena accennate, del leader comunista a Cozumel, ieri, al termine dell'incontro di due giorni col suo ospite. Come al solito in tenuta da guerriglia, Fidel Castro, che è apparso un po' invecchiato, si è intrattenuto per oltre un'ora con un centinaio di giornalisti, tra cui molti giunti dagli Stati Uniti, prima di ripartire per L'Avana. L'andamento dei colloqui con Lopez Portillo e la conferenza stampa successiva hanno rafforzato nel dipartimento di Stato, a Washington, l'opinione che Cuba stia compiendo una vasta «apertura». Il suo obiettivo politico pare il recupero della credibilità agli occhi del Terzo Mondo, dopo le critiche ricevute per l'intervento armato in Africa e in Asia quale «proconsole dell'Urss» a partire dal '76. L'obiettivo economico pare la sostituzione dei petrolio messicano e di quello venezolano al petrolio sovietico, nonché l'avvio di relazioni tecnologiche e commerciali con l'America Centrale e Meridionale. Fidel Castro è atteso a New York, per un'operazione di «persuasione» dei circoli finanziari Usa. il prossimo settembre od ottobre. E' stata giudicata significativa la sua allusione al «miglioramento di clima» con l'avvento di Carter alla presidenza, ma la sottolineatura che i rapporti • Washington-L'Avana restano pessimi». Un estremo riserbo circonda i termini degli «accordi di principio e pratici» tra Castro e Lopez Portillo. Si sa che sul piano politico il leader comunista ha chiesto l'appoggio dell'ospite per la conferenza dei Paesi non allineati in programma a settembre a Cuba, offrendo in cambio di mantenere un atteggiamento moderato nella questione dei regimi militari in Nicaragua. El Salvador e Guatemala. Sul piano economico, egli ha proposto un singolare scambio: per diminuire i costi, l'Urss dirotterebbe il suo petrolio da Cuba alla Spagna, e il Messico dalla Spagna a Cuba, in quantità eguali. Castro ha anche chiesto uno sbocco per la sua industria della pesca e della canna da zucchero, facendo notare che la bilancia commerciale cubana col Messico è in enorme passivo. La realizzazione degli accordi richiederà in ogni caso tempo: il Messico, il nuovo gigante del petrolio, non accetta «ordinazioni» fino àllT81. L'arrivo di Castro a Cozumel, «la perla dello Yucatan». un'isola di 25 mila abitanti considerata il più bel centro turistico dei Caraibi e delle Antille, è stato preceduto giovedì da un improvviso e drammatico rimpasto del governo messicano. Tre ministri si sono dimessi «per ragioni personali» : in realtà, per contrasti tra di loro e col presidente Lopez Portillo sulla politica da seguire nei confronti di Cuba da una parte, del Nicaragua e di El Salvador dall'altra, e nei confronti del partito comunista all'interno del Messico. Lopez Portillo ha sostituito il ministro degli Esteri, Roel Garcia, con Jorge Castaneda. quello degli Interni, Reyes Heroles, con Olivares Santana, e quello del Bilancio, Garcia Sainz. con Miguel De La Madrid. In tutti e tre i casi, ha fatto scelte tecniche: Castaneda, in particolare, già amIbasciatore in Egitto e all'Orni, isottosegretario nel precedente governo di Echevarria, è un «terzomondista». Ennio Caretto