Kenny Roberto è imbattibile ambe per le super gomme della Yamaha di Giorgio Viglino

Kenny Roberto è imbattibile ambe per le super gomme della Yamaha I problemi di Virginio Ferrari nel mondiale di motociclismo Kenny Roberto è imbattibile ambe per le super gomme della Yamaha IMOLA — E' stata una lunga giornata quella di domenica per Virginio Ferrari, lunga e difficile probabilmente quanto mai gli era capitato nella sua vita di campione. Nelle ventiquattro ore scarse tra la caduta in allenamento e la conclusione felice della gara, il ragazzo milanese si è trovato di fronte alla faccia più brutta di questa professione, affatto fatata di divo del rischio. Ha saputo reagire bene, anzi benissimo grazie alla propna resistenza fisica, e meglio ancora sul piano psicologico, passando tutta la giusta trafila di paure e riacquistate certezze per giungere a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi. Sarebbe retorico parlare adesso di vittoria morale per Ferrari, mentre ritengo sia soltanto la constatazione di una realtà, affermare che esclusivamente ad un tipo come lui poteva riuscire un'impresa di questo genere. Pensate a quanto si sta male il mattino successivo ad una sbronza, oppure come ci si sente pesti e malconci per una banale caduta in sci o da una bicicletta. Ebbene Ferrari è caduto a oltre duecento all'ora, ruzzolando per cinquanta metri e scivolando per altri centoventi. Venti minuti dopo (10 secondi •per metterlo in ambulanza. 2'30- per arrivare al centro di soccorso medico, il resto di riposo sul lettino), Virginio era già in piedi, intontito e sbigottito, pri- vo di memoria recente e sofferente per una bruciatura al fondo schiena, andata oltre la pelle fin sulla carne viva, ma perfettamente in grado di muoversi ed esercitarsi nei suoi movimenti preferiti, flessioni e piegamenti. La sua preparazione meticolosa, quasi maniacale, gli permette di avere un fisico in condizioni eccellenti e quando è il caso il vantaggio si sente. Il risultato è venuto fuori domenica con il recupero rapido e cosciente («ai primi giri, a passare da quella curva avevo paura». Diceva molto umanamente a fine gara) che gli ha permesso di trasformare una sconfitta assoluta in uno stupendo piazzamento. Il meccanismo del cam- pionato mondiale è tale che una gara chiusa senza punti finisce per pesare in modo determinante sul risultato finale, senz'altro di più di una sconfitta diretta in pista. Ferrari finora non è riuscito a vincere in campionato, ma ha al suo attivo l'unica serie di piazzamenti completa, e piazzamenti ad altissimo livello: la sua smania di primeggiare lo porta a cercare con rabbia il successo pieno: ma per fortuna non gli annebbia il cervello facendolo ^accontentare- quand'è il caso. E' difficile da dimostrare l'efficienza di questa o quella motocicletta, ma l'impressione visiva e cronometrica parla in favore della Yamaha di Roberts, a confronto con le migliori Suzuki guidate da Sheene, Ferrari, Hartog o Herron. D'altro canto la validità del mezzo è frutto di una sommatoria di fattori e non può non far pensare il fatto che la seconda Yamalia ufficiale rimasta in lizza, affidata a Sarron finisce dietro persino alla Suzuki privata di Pellettier. E siamo arrivati al punto: l'unica differenza tra le due moto sta nelle gomme, Goodyear per l'americano e Michelin per il francese. L'impressione dominante nell'ambiente motociclistico è che la Goodyear sia al momento imbattibile, mentre non è un'impressione ma una certezza che la sua organizzazione è perfetta contro l'improvvisazione dei francesi. Del resto la crisi non è soltanto per la Michelin, ma anche per Dunlop che da tempo ormai è rientrata con ambizioni nel mondo delle corse e domenica ha subito la più assoluta disfatta obbligando Sheene ad un piazzamento mediocre. Domenica prossima si corre a Jarama, un circuito molto tortuoso dove la tenuta dei pneumatici è determinante. C'è da pensare che ancora una volta Ferrari dovrà fare la corsa per arrivare secondo. Ma tanto basterebbe per mantenerlo in testa alla classifica prima della lunga sospensione fino alla fine di giugno quando tra Olanda e Belgio si dovranno giocare le carte decisive. C'è il tempo per fare cambiamenti, migliorie, aggiornamenti, semplicemente per copiare da chi fa meglio. E poi ci sarà da guardarsi dai nuovi arrivati. La Honda ha confermato ufficialmente l'esordio della propria squadra sul circuito di Assen, con tre piloti, quel Katayama che ha rinunciato alle gare per collaudare i prototipi, Mick Grant che si mantiene in esercizio con buoni piazzamenti, e l'olandese Beet Van Dulmen acquisto dell'ultima ora. S'è lavorato molto attorno al rientro più clamoroso del motociclismo, costruendo motori e macchine su progetto giapponese ma in un'officina ubicata nel Kent, per essere vicini ai campi di gara e poter ifleglio intervenire. Giorgio Viglino Ferrari, pilota ed atleta

Persone citate: Kenny Roberto, Michelin, Mick Grant, Pellettier, Sheene, Virginio Ferrari

Luoghi citati: Belgio, Olanda