Uccide l'amico con una coltellata «Non voleva portarmi a ballare»

Uccide l'amico con una coltellata «Non voleva portarmi a ballare» La notte scorsa, dopo un furioso litigio, in un alloggio di corso Peschiera 138 Uccide l'amico con una coltellata «Non voleva portarmi a ballare» Lui divorziato, lei madre di una bambina di sei anni, dovevano sposarsi fra breve - La giovane ha raccontato in lacrime agli agenti che l'arrestavano: «Abbiamo litigato, lui mi ha picchiata sul naso, ho perso la testa, l'ho colpito» - Il delitto di Leumann: commossi funerali delle due vittime; nessuna traccia dell'assassino «Non volevo ucciderlo: stava-) mo litigando, mi ha colpito al volto, al naso. Non capivo nulla. Ho allungato la mano, ho a/ferrato il coltello posato sul tavolo. E l'ho colpito». Franca Finotti. 28 anni, ha confessato cosi il suo delitto. L'ultimo atto di una relazione difficile tra la donna e Giovanni Mutti. 30 anni, rappresentante di macchine utensili. «Non volevo ucciderlo — ha ripetuto in lacrime —. Quando è caduto e ho visto il sangue mi sono messa a urlare, chiamandolo per nome. Poi, con degli asciugamani, ho cercato di fermare l'emorragia. E ho subito dato l'allarme, chiamando l'ambulama». Franca Finotti e Giovanni Mutti abitavano in corso Peschiera 138. al primo piano: un alloggio elegante, doppi ingressi, e servizi, ampie camere, un saloncino. Si erano conosciuti' sette anni fa. Lui usciva da una esperienza matrimoniale diffici¬ le: aveva abbandonato la moglie: «Non ci troviamo più bene insieme», aveva solo detto. Con la Finotti aveva deciso di rifarsi una vita. Pochi mesi dopo nasceva una bimba, Rachela, che ha ora 6 anni. Dicono i vicini: «Non avevano problemi, li vedevamo spesso, allegri, sorridenti». Lui aveva un buon lavoro, guadagnava bene. Si poteva permettere auto lussuose. Lei, capelli castani, grandi occhi vivaci, alle amiche ave- va recentemente detto: «Giovanni mi sposerà presto, ha ottenuto il divorzio». Sembravano felici. Ma qualcosa non andava. Franca, mormorano i vicini, era molto gelosa. In questi ultimi tempi accusava il suo uomo di non volerle più bene. «Ho molto da fare, il mio lavoro mi occupa troppo», si difendeva Giovanni Mutti. Ma lei non gli credeva. Domenica sera la coppia si è incontrata con amici. Franca Finotti ha raccontato in questura: «Avevo portato Rachela da mia madre, proprio per poter restare sola con Giovanni». I due sono andati a cena, verso le 22 sono usciti dal ristorante: «Giovanni. andiamo a ballare», ha chiesto la ragazza. «E' tardi, sono stanco, voglio tornare a casa», ha risposto il Mutti. Franca Finotti si è risentita: «Le solite storie; se al mio posto ci fosse un'altra, non risponderesti cosi». Sono tornati a casa. «Abbiamo cominciato a litigare, poi a mezzanotte siamo andati a letto. Ma il litigio continuava. Una cosa da nulla, come altre volte. Lui si è arrabbiato e ha cominciato a colpirmi». Franca Finotti continua nel racconto con le lacrime agli occhi: «Non era la prima volta che Giovanni mi picchiava. La scorsa settimana ero stata operata al naso, una cosa da nulla. Lui mi ha dato un pugno, proprio sulla ferita. Mi sono messa ad urlare». Secondo la ricostruzione dei funzionari della mobile tra i due c'è stata una vera «battaglia»: l'alloggio, all'arrivo degli agenti, era a soqquadro, soprammobili a terra, sedie rovesciate, piatti rotti. «Mi ha colpita anche con un vaso di peltro. Sono stata costretta a difendermi... Una lotta furibonda, secondo gli inquirenti. «Poi quando mi sono sentita sopraffatta, — ha proseguito nel racconto l'omicida — ho afferrato il coltello che usiamo per tagliare il pane, con la lama a seghetto». Un solo colpo, sotto l'ascella sinistra. Giovanni Mutti è scivolato a terra. «Credevo fosse svenuto, perché l'avevo anche colpito al capo con un vaso. L'ho chiamato per nome, sono corsa in bagno, ho inumidito un asci ugamano e ho cercato di rianimarlo, con impacchi al capo. Poi ho visto il sangue. Usciva lento, gli ha macchiato in pochi istanti la camicia e si è allargato sul pavimento. Ho avuto paura». Ha telefonato in questura: «Ho litigato con mio marito, non si sente bene, chiamate un'ambulanza. Ma fate in fretta, sembra stia morendo». Quando sono giunti gli infermieri per Giovanni Mutti non c'era più nulla da fare. Franca Finotti ha indossato un giubbetto blu e ha seguito gli agenti: «Lo so cosa dovete fare ora, mi dovete arrestare. Non volevo ucciderlo, gli volevo bene. Non posso credere d'averlo ucciso». Dopo la confessione è stata accompagnata alle Molinette per farsi medicare alcune contusioni al volto, al collo, alle mani. Poi gli agenti l'hanno portata in carcere. «Non volevo ucciderlo, ho afferrato quel coltello. Volevo allontanarlo da me. mi faceva male. E adesso, cosa farò? Cosà accadrà alla nostra piccola Rachela?». * * Ancora nessuna traccia di Antonio Portolese. il tecnico della Rai che venerdì mattina ha ucciso a Leumann Vittoria Tenini e la zia della ragazza. Bianca Carrera. Sulla sua sorte si intrecciano diverse ipotesi: il killer potrebbe essere già oltre confine per tentare di mettersi in contatto con il fratello Giorgio che lavora per la Fabbri editore a Madrid, o con i parenti che vivono ad Edmonton. in Canada. Ma. ed è l'ipotesi che riscuote maggior credito presso i carabinieri di Rivoli che conducono le indagini, potrebbe essersi nascosto e suicidato. «Il killer — dicono gli uomini del cap. Basile — è scomparso con la sua "500" arancione targata TO 267256; abbiamo già battuto la campagna torinese ma della vecchia vettura neppure l'ombra». Le ricerche sono state estese anche alla Val di Susa. nei dintorni di Cesana. ove amici del Portolese hanno una baita. Antonio, venerdì mattina, prima di andare nella villa di via Condove e commettere il massacro, aveva ritirato da una banca di Grugliasco oltre 500 mila lire. Mercoledì aveva noleggiato presso la ditta Palmero di via S. Antonio 58 una «127 azzurra dicendo: «Mi serve per sole 24 ore. domani la riporto» Invece, anche la «127» sembra essersi volatilizzata. Ieri pomeriggio si sono svolti nella parrocchia di S. Elisabetta di via Ulzio, a Leumann, i funerali delle due vittime. Il rito fu nebre è stato officiato da don Guido, lo stesso prete che aveva celebrato due anni e mezzo fa il matrimonio di Vittoria. Nella chiesa e sul sagrato, tanta gente, soprattutto giovani. Sgomento e incredulità nei com menti accorati degli amici di Vittoria e del suo assassino. C'è chi dice che la relazione tra la ragazza e Tony, dopo an ni. era stata interrotta da Vitto ria il gennaio scorso quando la donna si era accorta di aspettare un bimbo, chi invece sostiene che la storia era finita tanto tempo fa. «Tony aveva affittato l'allog getto di via Scalenghe 4 per poter vivere con Vittoria — dice un suo amico —Sapevo che la sua relazione era finita da un pezzo, che lui ne soffriva. Ma chi avrebbe immaginato che Tony volesse vendicarsi cosi?». * Uscito di strada in Vespa, nei pressi di Rivoli. Mauro Mossino. di 18 anni, residente a Rosta, in corso Moncenisio 22. ha riportato un grave trauma cranico. Dopo i primi soccorsi all'ospedale di Rivoli, è stato trasferito alle Molinette. La prognosi è riservata. Franca FinottiJ'omicida, ha 28 anni - La vittima, Giovanni Multi, ne aveva 30 - Funerali di Vittoria Tenini: al centro il marito e la madre

Luoghi citati: Canada, Cesana, Edmonton, Madrid, Rivoli, Rosta