II pr non fa promesse ma indice referendum

II pr non fa promesse ma indice referendum Fabre e Palmella hanno parlato a Roma II pr non fa promesse ma indice referendum Chiedono, fra l'altro, l'abolizione della caccia e del Concordato Propongono un «patto costituzionale» con la democrazia cristiana DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Pannella era presente, ma quasi senza voce (ha tenuto undici comizi in 36 ore). Il programma elettorale dei radicali lo ha esposto il segretario del partito, Jean Fabre, in un incontro tenutosi nella sede dell'Associazione della stampa estera. Il programma, molto semplicemente, non esiste, perché «i radicali non hanno promesse da fare. Intendono proclamare che cercheranno di fare di più e meglio di quel che hanno fatto negli anni scorsi, in Parlamento e nel Paese». Quanto ai programmi elettorali degli altri partiti, «sono un cumulo di promesse che non vengono mai mantenute». Tra le iniziative illustrate dai radicali figurano otto referendum (per i quali si comincerà tra un anno a raccogliere le firme: si dovrebbe votare nel 1981) e un «patto costituzionale» con la de. A spiegare quest'ultimo, è intervenuto l'afono Pannella: «Come opposizione radicale — ha detto — noi garantiamo il funzionamento costitituzionalmente corretto del Parlamento italiano, cioè garantiamo al partito di maggioranza relativa la rimozione di ogni ostacolo affinché le proposte del governo, purché rispettose del dettato costituzionale, vengano esaminate dal Parlamento nei tempi previsti dal regolamento». Se le proposte governative non rispetteranno la Costituzione, «abbiamo dimostrato che anche con soli 4 deputati radicali in questo Parlamento non si governa». Gli otto referendum li ha annunciati Fabre: riguarderanno l'abolizione del Concordato, alcune norme del Codice Rocco, alcuni reati sindacali, l'ergastolo, la scelta nucleare, i tribunali e i codici militari, l'abolizione della caccia. Referendum a parte, il pr promette battaglia per la riforma della polizia, ostacolata, ha detto il segretario, dall'ostruzionismo de e pel. Una battaglia ancor più dura («durissima», ha detto Pannella) sarà data dai radicali all'inizio della prossima legislatura qualora i presidenti delle due Camere «risultino già proclamati dalla stampa e dalla tv prima che le assemblee si riuniscano». Secondo Pannella, queste elezioni si presentano come un referendum: la scelta è tra il vertice del pei, che perseguei la politica di unità nazionale, e i radicali, che propongono «una politica classica, di tipo anglosassone, costituita dal principio dell'alternanza». Obiettivo del pr, ha detto il leader radicale, è una sinistra rinnovata al governo. Gli è stato chiesto come siano compatibili la linea radicale e le simpatie che le vengono da destra. Un «liberal», ha risposto, mette in crisi il radicalismo di sinistra e quello di destra. «Noi, comunque — ha aggiunto — ci preoccupiamo di spostare a sinistra l'elettorato conservatore». Ultima notizia — ma è stata data in apertura della conferenza stampa — è che lo stesso Fabre, Spadaccia, Emma Bonino e il tesoriere, Rippa, hanno cominciato due giorni fa uno sciopero della sete, per protestare contro «l'assurda censura degli organi di informazione, come la Rai-tv, sulle attività elettorali del partito» (i giornalisti italiani sono stati accusati di essere «troppo attenti al potere»). Lo sciopero della sete, ha ricordato Pannella, consente una sopravvivenza di 5 o 6 giorni.

Luoghi citati: Roma