Terrorismo, una rubrica? di Guido Ceronetti
Terrorismo, una rubrica? Terrorismo, una rubrica? (Segue dalla l'pagina) nello stesso tempo, smisuratamente, i vostri uccisori, li rende ebbri di volontà di potenza, di colpire sempre più forte nel mucchio grigio di visceri di questa nazione senza mura, per adorarsi nell'effetto raggiunto. Fatalmente, solo a parlarne, qualunque cosa ne dica, la stampa li aiuta Le sue condanne non esorcizzano, come non vendicano. L'informazione deve amputarsi spontaneamente, se non vuole essere complice. Il giorno dopo i fatti di piazza Nicosia. La Repubblica annunciava in tutte le edicole, con un foglietto: «Minuto per minuto la battaglia delle Br a Roma». Ah benissimo! Gli autori del colpo non potevano desiderare di più! Eccoli riconosciuti come dei samurai che conducono «battaglie a Roma». Nonostante il minuto-per-minuto si sente la distanza storiografica... Una vera battaglia, che ha i suoi intrepidi corrispondenti dal fronte.. Azin-Court.. Dien-Bien-Fu.. Panello Villa... Amici di Repubblica, non si poteva evitarla quella reclame? Non farla scivolare, questa goccia di cinismo sportivo, nelle stanze del brigadiere Mea e dell'agente Ollanu? Li vogliamo integrare sempre di più «quei buoni figlioli»? Combattenti, militi, soldati... Non avranno diritto al soldo dello Stato, a una pensione di guerra, come i vecchietti del Piave? A mio padre l'hanno data cinquantanni dopo, ma per questi «combattenti» che si dicono di «prima linea» bisognerà essere più solleciti, e dargliela da superburocrati, tanto è denaro di nessuno E i loro tribunali militari? Stanno aspettando, come un istituto di suore di Maria Cabrini, la parificazione con le nostre assise civili. Gli raccontiamo tutto, tutto.. Mappa dei posti di blocco, dove si riforniscono di benzina i carabinieri, viaggi di magistrati, inquirenti, generali, caselle postali di agenti segreti, programmi estivi e invernali delle Questure... Migliaia di Grundig. di Toshiba ultrapotenti gridano ai «combattenti» dell'altra sponda tutto quel che si fa su questa per pararne i colpi. Gli forniamo anche l'elenco dei magistrati senza scorta. Denunciando «le carenze», indichiamo i punti deboli, i vuoti... Sono sicuro che un buon numero di rischi glieli ha sottratti l'informazione — la nostra informazione — che non pochi dubbi glieli ha tolti il Nulla Osta letto nei nostri titoli e articoli più umidi di notizie e di dati. Se può essere un parafulmine, il confino in corpo cinque costerebbe poco. Si risparmia carta e si vibra un colpo Perché LI buio avvilisce il crimine, di qualunque tipo: l'atto vuole la risonanza, l'autore di un crimine è un autore (ahimè, anche lui!) che i teatri sprangati fanno languire e morire. E un buio che si sa fatto apposta è una crudeltà sottile, legittima come una messa, e un inciampo che disorienta... Senza giornali e televisioni in Connollystrasse. la strage olimpica, a Monaco, poteva forse essere evitata. Non perdiamo libertà, finché restiamo liberi di negare o concedere spazio, di ingrandire o di ridurre. Se neghiamo l'eco a chi ne è più ingordo (le organizzazioni terroristiche) possiamo però generosamente irradiarlo su quel che lo teme di più (come gli incidenti nucleari). Dare il massimo dei rilievi possibili ai rischi della radioattività può servire a scansarli, mentre ogni titolo di prima pagina regalato ai terroristi è come passargli un baule diplomatico pieno di Kalashnikov e di Nagant per future «battaglie». E la tentazione di colpire più grosso, di esasperare il clamore, cresce se il teatro è spalancato, se lo spettacolo si prolunga, se il gesto disonorato passa all'analisi e alle canzoni. Ora. dare o negare l'effetto, aprire o chiudere il teatro, è nelle nostre mani Guido Ceronetti
Persone citate: Court, Maria Cabrini, Panello Villa
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