Ancora più caro il petrolio iraniano Usa arriverà la tessera-benzina

Ancora più caro il petrolio iraniano Usa arriverà la tessera-benzina Nuovo aumento del 3,5 per cento, con effetto retroattivo Ancora più caro il petrolio iraniano Usa arriverà la tessera-benzina DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Dopo l'approvazione del Senato, il piano d'emergenza del presidente Carter per il razionamento della benzina dovrebbe ottenere anche quella della Camera. La commissione ai Commerci ha già espresso parere favorevole, e il dibattito, in corso da ieri, sembra vedere una leggera prevalenza del «partito del si». Da oggi, gli Stati Uniti sarebbero pertanto pronti ad affrontare una crisi petrolifera anche più grave di quella del '73-'74. «Ci auguriamo di non dover mai ricorrere al piano — ha scritto Carter in un messaggio ai deputati —, ma è come con le forze armate: sarebbe una tragedia non averlo in caso di necessità». Il piano, modificato quattro volte a causa dell'opposizione dei parlamentari, entrerà in vigore solo se le forniture di benzina diminuiranno del 20 per cento lungo un intero mese. Il Presidente potrà attuarlo dopo 15 giorni, salvo il veto del Senato o della Camera. Il piano stabilisce una riduzione percentuale degli acquisti «in base ai consumi storici» locali. Gli automobilisti, cioè, riceverebbero il 20 per cento (oppure il 30 o il 40) in meno della quantità di benzina usata abitualmente prò capite nel loro Stato. Un numero di codice energetico e appositi tagliandi verrebbero distribuiti dai Comuni. Per ogni famiglia, sarebbe stabilito un limite di tre automobili. Che cosa ha indotto il Congresso a riflettere sulla richiesta del presidente Carter, vista originariamente come «uno violazione della liber-, tà»? In sintesi, la duplice constatazione che «ti peggio, nel settore del petrolio, deve ancora venire» come ha dichiarato il senatore Jackson, e che l'altro piano, quello per lo sfruttamento delle fonti alternative di energia, non produrrà frutti per almeno cinque anni. Sentendosi con le spalle al muro, in attesa di mettere a punto una più autonoma politica energetica, gli Stati Uniti optano per di¬ fese contingenti, per quanto impopolari. Probabilmente, essi sono appena a tempo. I segni interni di disagio aumentano. In. California, 14 province distribuiscono già la benzina alle auto con targhe pari un giorno e a quelle con targhe dispari l'altro. Altrove, tra il 70 e l'80 per cento dei distributori resta chiuso la domenica. In certi Stati, come l'Utah, i prezzi, che sono liberi, denunciano incrementi del 50 per cento. L'industria alberghiera e turistica accusa un calo di presenze del 10 per cento, quella dei cosiddetti «recreational vehicles», cioè dei trasporti da diporto, quali i campers, denuncia una caduta delle vendite del 18 per cento. Dall'estero giungono segnali ammonitori. L'Iran ha annunciato ieri di aver aumentatoli prezzo del greggio; il rincaro è di sessanta centesimi di dollaro il barile, pari ad una percentuale di aumento del 3,5 per cento. Ih tal modo il prezzo del greggio leggero salirà a 17,17 dollari il barile, quello del greggio pesante a 16,64 dollari. La decisione della Nioc. l'ente petrolifero di Stato, avrà effetto retroattivo a partire dal primo aprile; l'aumento si applicherà quindi a tutti i contratti in vigore stipulati dopo tale data. Il rincaro si aggiunge alla soprattassa già applicata a partire dal 15 aprile. Da parte sua l'Arabia Saudita, la principale for-' nitrice degli Stati Uniti, diminuirà invece la produzione. Sui mercati internazionali dei cambi il dollaro è di nuovo sotto attacco, e la Borsa di Wall Street ne risente. Il ministro del Tesoro Blumenthal ha asserito che il petrolio potrebbe aggravare l'inflazione e provocare al tempo stesso una recessione. Egli ha richiamato alle proprie responsabilità le grandi compagnie petrolifere Usa, da cui dipende non solo il rilancio del meEnnio Caretto (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Persone citate: Caretto

Luoghi citati: Arabia Saudita, California, Iran, New York, Stati Uniti, Usa, Utah