L'Intersind offre riduzioni d'orario e 37 mila lire mensili al terzo anno

L'Intersind offre riduzioni d'orario e 37 mila lire mensili al terzo anno Nuova spinta del ministro Scotti per il contratto dei metalmeccanici L'Intersind offre riduzioni d'orario e 37 mila lire mensili al terzo anno Un'ora di lavoro in meno la settimana utilizzando le festività abolite - Una proposta per diminuire l'assenteismo La Federmeccanica ha consegnato ieri un documento scritto sull'informazione - Giudizio negativo della Firn NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ROMA — Il ministro del Lavoro, Scotti, ha impresso nuovo vigore alla spinta per una chiusura delle trattative contrattuali prima delle elezioni. Martedì c'è stata una riunione di Scotti con i ministri del Bilancio (Visentini) e delle Partecipazioni Statali (Bisaglia) alla quale è stato chiamato anche il presidente dell'Intersind, Massacesi. che guida la delegazione delle aziende pubbliche (80 imprese con 300 mila dipendenti) nel negoziato con la Firn. Dai tre ministri, Massacesi ha avuto il consenso per compiere uno sforzo finale tendente a chiudere il contratto. Scotti ha poi avuto colloqui con Lama e Marianetti della Cgil. Camiti della Cisl e Benvenuto della Uil. E' previsto un incontro anche con i tre segretari generali dei metalmeccanici (Galli. Mattina e Bentivogli). E' stato proprio il segretario dei metalmeccanici della Cgil. Pio Galli a sottolineare questo «cambiamento di atmosfera». In una pausa delle trattative con l'Intersind. Galli, ha detto: «Sono caduti i vincoli esterni che pesavano sul tavolo della trattativa con le aziende pubbliche e questo imprime al negoziato un clima nuovo: ciò ìion significa però che si sia già raggiunta un'intesa di merito». Per quanto riguarda il salario — secondo indiscrezioni — l'Intersind sarebbe disposta ad offrire aumenti scaglionati nei tre anni di validità del contratto, fino a raggiungere un massimo di 37 mila lire mensili (compreso il costo della riparametrazione) nell'ultimo anno del contratto cioè a «regime». La cifra non è ancora stata «spesa ufficialmente» sul tavolo della trattativa. In gennaio, prima dell'inizio del negoziato, i tecnici dell'Intersind valutarono in 60-70 mila lire mensili le richieste contenute nella «piattaforma». Quello di ieri tra Intersind e Firn è stato il quinto giorno consecutivo di negoziato. Contemporaneamente è ripresa la trattativa anche con le aziende private della Federmeccanica (9 mila imprese grandi, medie e piccole, con un milione di lavoratori). La Federmeccanica, al mattino, ha consegnato al sindacato, «per la prima volta», un testo scritto riguardante l'informazione. Nella riunione del pomeriggio la Firn ha espresso un giudizio negativo sul documento. Ecco, in sintesi, l'andamento delle discussioni di ieri sui due tavoli (Intersind e Federmeccanica). Intersind — Accantonata per il momento la «prima par¬ te» della piattaforma le aziende pubbliche, guidate dal presidente Massacesi, hanno presentato al sindacato (per il quale erano presenti i tre segretari generali. Galli, Mattina, Bentivogli) le offerte sul salario e sull'orario. 1) Salario — Massacesi ha prospettato «una disponibilità generica alla corresponsione di un miglioramento economico, operando prevalentemente sulla riparametrazione (distanza da una categoria all'altra) anziché su un aumento in cifra uguale per tutti». 2) Orario — L'Intersind, è detto in una nota illustrativa, è disposta «a prevedere in contratto una riduzione immediata dell'orario di lavoro, mediante l'attribuzione di giorni di riposo compensativo, utilizzando le festività eoppresse, nella misura di un giorno ogni otto settimane di lavoro effettivo per ciascun addetto». In pratica, utilizzando le festività abolite, l'orario si ridurrebbe di circa un'ora alla settimana. Oltre a ciò l'Intersind, prosegue la nota ufficiale, si è dichiarata disposta a prendere in considerazione «un'ulteriore limitata riduzione dell'orario di lavoro, la cui entità, la cui decorrenza, nonché aree e la categoria dei destinatari restano da definire». Questa seconda riduzione di orario è però condizionata a misure preventive contro l'assenteismo. Le aziende pubbliche hanno anche avanzato una proposta articolata per combattere l'assenteismo abusivo. In pratica «non pagare più il primo giorno di assenza» e ridistribuire le somme accantonate ai lavoratori con criteri proporzionali (chi ha meno assenze prende di più). Inoltre l'azienda aggiungerebbe una quota percentuale di salario lordo individuale da erogare a ciascun lavoratore che non abbia fatto assenze per malattia nel mese precedente. Infine verrebbe istituito un fondo speciale per aiutare i lavoratori che hanno malattie gravi e prolungate. La delegazione delle aziende pubbliche ha fornito anche i dati sull'assenteismo dai quali risulta che c'è stato nel primo trimestre di quest'anno un notevole peggioramento rispetto al 1978 (per effetto delle agitazioni contrattuali) e che le assenze brevi (inferiori ai quattro giorni) sono il 46% del totale al Nord e il 72% al Sud. Da questi risultati, conclude il documento Intersind. appare evidente «la necessità di disincentivare le assenze di breve durata e di dare un riconoscimento a coloro che non compiono assenze dal lavoro». Il segretario generale della Cgil. Pio Galli, ha definito «punitiva» la proposta dell'Intersind ed ha sostenuto che «non si può dare una risposta all'assenteismo percorrendo questa strada». Ha poi ricordato che la Firn e le Confederazioni hanno già espresso la disponibilità del sindacato a un esame del problema dell'assenteismo dopo la conclusione dei contratti. La trattativa continua oggi. Uno dei segretari nazionali della Fini, Airoldi, ha detto: «Siamo in una fase nuova e più interessante. Nei prossimi giorni scopriremo se siamo o no a uno sbocco reale». Federmeccanica — Gli industriali privati, come aveva anticipato il presidente Mandelli. ieri mattina hanno consegnato al sindacato «una formulazione scritta» sulla prima parte della «piattaforma» (informazione). I sindacalisti l'hanno esaminata e alla ripresa pomeridiana dei colloqui hanno espresso un giudizio negativo. Il segretario generale della Cisl. Franco Bentivogli, ha dichiarato: «Il documento risulta sostanzialmente più arretrato rispetto alle precedenti posizioni della Federmeccanica ed è limitato a una parte dei problemi dell'informazione, eludendo completamente le questioni dell'orario. Sulla mobilità — ha aggiunto Bentivogli — ci è stata presentata una posizione assurdas. se accettata, contemplerebbe il passaggio dall'occupazione alla disoccupazione». La trattativa con la Federmeccanica prosegue oggi. Al termine dell'incontro di ieri il direttore della Federmeccanica. Mortillaro. ha dichiarato: «iVe( corso del colloquio sono emersi dissensi gestibili che riguardano i livelli d'informazione aziendale e regionale per le aziende con oltre 200 dipendenti. Il dissenso è invece radicale sulla mobilità, sui regimi di orario ("punto otto") e sulle contribuzioni industriali per determinati servizi sociali». Sergio Devecchi

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