I sindacati accusano la Indesit «È senza strategia produttiva»
I sindacati accusano la Indesit «È senza strategia produttiva» Dopo la cassa integrazione e alcuni licenziamenti I sindacati accusano la Indesit «È senza strategia produttiva» MILANO — «71 coordinamento nazionale del gruppo Indesil valuta estremamente preoccupante e negativa la situazione venutasi a creare all'interno del gruppo relativamente ai programmi produttivi e alle garanzie di orario di occupazione'. Cosi comincia un documento redatto al termine di un coordinamento sindacale tenutosi all'inizio di maggio presso la Firn nazionale che suona come una dichiarazione di guerra alla Indesit in risposta alle richieste di Cassa integrazione. La miccia che ha fatto esplodere le reazioni sindacali è stato il licenziamento di 21 dipendenti, prevalentemente donne (17 su 21), con la motivazione di eccessivo assenteismo. Contemporaneamente al licenziamento 1 dirigenti della Indesit, dicono i sindacati, si sono lasciati sfuggire che questi costituiscono solo l'inizio di un'azione più massiccia che, secondo le voci che corrono negli stabilimenti, riguarderebbe almeno 300 persone. La vera preoccupazione dei sindacati è, in realtà, che la crisi di mercato che la Indesit sta attraversando possa avere pesanti ripercussioni sull'occupazione. «Le richieste di ulteriori fermate produttive — afferma sempre il documento sindacale —con ricorso alla Cassa integrazione che interessano diversi stabilimenti dislocati sia al Nord che al Sud sono il naturale sbocco di una linea padronale ottusa, incapace di affrontare i problemi strutturali della crisi di gruppo'. L'azienda, Infatti, dopo avere già fatto ricorso l'anno scorso a massicci periodi di Cassa integrazione (da otto a tredici settimane) che hanno interessato oltre 6000 degli 11.000 dipendenti, ha rinnovato le richieste nel mese scorso che vanno da sei settimane a zero ore in due stabilimenti a 2-6 settimane in un terzo stabilimento, due settimane in un quarto fino a otto settimane a zero ore per 1" ultimo. La tesi del sindacato è che sostanzialmente la crisi dell'azienda è dovuta ad errori e ritardi strategici che ora vengono scaricati sui dipendenti. «La Indesit fa pagare ai lavoratori e alla collettività — afferma il sindacato — i ritardi e le carenze tecniche, progettuali commerciali, organizzative che hanno comportato una perdita secca di mercato (20-30 per cento in meno a livello europeo e sui mercati terzi)'. La Indesit, con 235 miliardi circa di fatturato, copre quote di mercato oscillanti fra il 15 e il 17 per cento nei vari elettrodomestici ed è forse il maggiore esportatore italiano dei prodotti di «massa», cioè quelli della"fascia media e medio-bassa dove l'elemento prezzo gioca un ruolo, determinante. Il ritorno di alcuni produttori europei (francesi e tedeschi) e la penetrazione sempre più massiccia di nuovi produttori (Paesi dell'Est) in grado di vendere a prezzi molto bassi ha creato difficoltà sempre maggiori alle esportazioni Indesit, che l'anno scorso raggiungevano i 125 miliardi di fatturato. m. bo.
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