Alleanza politico-economica fra Giappone e Stati Uniti

Alleanza politico-economica fra Giappone e Stati Uniti I risultati della visita di Ohira a Washington Alleanza politico-economica fra Giappone e Stati Uniti Dopo le recenti tensioni, Tokyo si impegna a risanare la bilancia dei pagamenti Usa (passiva) e ad appoggiare la politica di Carter DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Un importante accordo per una più stretta collaborazione economica e politica, che influirà anche sull'equilibrio strategico dell'Asia, è stato raggiunto dal presidente Carter e dal premier giapponese Ohira. Al termine di tre ore di colloqui, i due statisti hanno deciso di «Avvicinare il più possibile al pareggio» la bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti, che è in gl'ave passivo, e quella del Giappone, che è in enorme attivo, nonché di coordinare la loro strategia, anche militare, nei confronti dell'Urss. e «l'apertura» alla Cina. Dichiarandosi soddisfattissimi delle loro discussioni. Carter e Ohira hanno asserito «che un nuovo capitolo nella storia dei rapporti nippoamericani si snoderà negli Anni Ottanta», e che esso contribuirà «alla pace e stabilità dell'Estremo Oriente». Né il piano di collaborazione economica, né quello di collaborazione politica sono ancora stati definiti nei particolari. Due commissioni, una governativa, una di «saggi», vi lavoreranno nei prossimi mesi, la prima per accordi a breve scadenza, la seconda per altri a medio termine. Si può però già dire, per quanto riguarda l'economia, che il Giappone si è impegnato ad abolire la maggior parte delle restrizioni alle importazioni, e a spostare l'accento dalle esportazioni, allo stimolo della domanda interna. Gli Stati Uniti inoltre si sono impegnati a ridurre il tasso inflazionistico e gli sprechi di energia, nonché a difendere il dollaro sui mercati dei cambi. Il risultato di queste misure dovrebbe essere il riequilibrio della bilancia commerciale bilaterale, che nel '78 ha addossato agli Stati uniti un deficit di 13 miliardi di dollari. Per ciò che concerne la politica. Carter s'è assunto l'onere «di non diminuire la presenza militare americana in Asia... ma rafforzarla qualitativamente»^ Ohira di «stanziare per la Difesa l'un per cento del prodotto nazionale lordo». I due statisti hanno anche deciso di «seguire da vicino e in stretto contatto» i movimenti sovietici nell'Oceano Pacifico, soprattutto a Nord nelle isole Kurili e a Sud nel Vietnam. Ohira infine ha assicurato a Carter i) proprio appoggio nel Medio Oriente, approvando il trattato di pace tra Egitto e Israele e la soluzione del problema palestinese a Gaza e nella Cisgiordania. «Stati Uniti e Giappone — ha detto ai giornalisti — saranno d'ora innanzi partner a tempo pieno». La definizione della collaborazione nippoamericana avverrà alla fine di giugno. Gil 'ditrhaAlmpanaillcodenagichlacaundotàpePadeadtiMmchgiragle depcdolam( tuI coi aI op! ilj C\mquando Carter restituirà la ! l'visita a Ohira a Tokyo, prima i vdi recarsi in Corea. Il senso di sollievo provato a Washington è enorme: le tensioni commerciali esistenti tra i due Paesi avevano messo in pericolo uno dei capisaldi del sistema difensivo degli Stati Uniti nell'Estremo Oriente. Secondo la Casa Bianca, l'accordo andrà anche a vantaggio della Cee, in quanto verrà inquadrato nella liberalizzazione dei commerci del pladtoAosilGg] te Gatt. «E' di buon auspicio per il vertice economico, sempre 'di giugno e sempre a Tokyo, tra i cosiddetti sette grandi» ha detto il portavoce Poivell. Al vertice che costituisce ormai una tradizione annuale, parteciperà anche l'Italia. Ohira ha trascorso la giornata di ieri al Congresso per illustrare i risultati raggiunti con Carter e superare la diffidenza di molti deputati e senatori verso il protezionismo giapponese. Ha assicurato che il Giappone, che è ormai la seconda potenza economica mondiale dopo gli Stati uniti e prima dell'Urss, si addosserà tutte le responsabilità internazionali che gli competono. n premier ha insistito non solo sulla necessità di contenere l'espansionismo russo, ma anche sull'opportunità di «guidare» lo sviluppo della Cina, e incanalarlo in senso filoccidentale. Ohira ha ribadito la sua fiducia nella politica estera «moderata e di pace» del presidente Carter e il suo interesse alla stabilizzazione dell'Indocina. Per Carter, la visita del premier giapponese ha segnato l'inizio di una massiccia offensiva diplomatica, una specie di secondo round dopo la pace tra Egitto e Israele, di cui la firma del trattato Salt sulla limitazione delle armi strategiche con l'Urss e l'incontro con Breznev sarebbero l'avvenimento culminante. Ennio Carette Washington. Ohira e Carter ieri alla Casa Bianca

Persone citate: Breznev, Ennio Carette Washington, Gatt