Pulire il Piemonte dai troppi rifiuti
Pulire il Piemonte dai troppi rifiuti Impegno che va avanti adagio Pulire il Piemonte dai troppi rifiuti Dibattito in Consiglio regionale su una legge di incentivo ai consorzi di Comuni Consiglio regionale ecologico quello di ieri, diviso fra le preoccupazioni elettorali e quella, gravissima, causata dall'attentato alla sede della de romana. Il motivo ecologico è stato portato dalla legge che regola e integra gli interventi In favore dei consorzi per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La precedente legge, del 5 giugno 1975. stabiliva finanziamenti ai consorzi in vista dell'esito finale dell'operazione, cioè l'incenerimento o la sistemazione in discarica controllata. Si potevano verificare casi come questo: Domodossola con un inceneritore funzionante solo a tempo parziale per mancanza di materiale e la confluente Comunità montana della Valle Vigezzo che studia che cosa fare del suoi rifiuti. Sarebbe molto semplice portarli a Domodossola, ma il trasporto costa e la legge non prevede aiuti specifici. E' un esempio, fatto dall'assessore Fonio per spiegare il motivo della legge presentata ieri e approvata a maggioranza: 28 si (pei, psi, psdi). 17 no (de e pli). 2 astenuti (pri). Essa prevede appunto interventi finanziari per il trasporto: 700 milioni all'anno per tre anni fino al 1981. Il motivo del no democristiano è stato spiegato dall'arch. Picco: «E' sbagliata l'impostazione metodologica, si tratta di una spesa ricorrente ma non finalizzata e bisogna invece finalizzare gli interventi, togliere il Piemonte dalla posizione arretrata, forse la più arretrata d'Italia, in cui si trova per mancanza di impianti di smaltimento». L'assessore Fonio e il comunista Rossi hanno spiegato che la legge non è certo sufficiente a risolvere il problema; pone però un argine alle necessità immediate e consente al piano globale di andare avanti. «Sono in fase avanzata di appalto concorso gli impianti pilota di smaltimento rifiuti del Cu- neese e dell'Alessandrino» ha detto Fonio; e il loro esito potrà dare indicazioni per il futuro. Una cosa è certa, ha detto il relatore Bono: «Molta strada deve ancora essere percorsa nella ricerca di nuove tecnologie che consentano di gestire l'intero problema con maggiori economie soprattutto puntando al recupero di molte materie presenti nei rifiuti (carta, stracci, vetro, metalli) ed all'utilizzo di tutta la parte organica contenuta nei rifiuti stessi per la produzione di composti da utilizzare in agricoltura come concimanti ». Al giudizio negativo («Ma inteso come stimolo») pronunciato dalla de, ha fatto eco quello analogo del liberale Marchini («Il progetto della giunta è incompleto e inadeguato soprattutto se rapportato con l'immagine che se ne è costruita e alla campagna pubblicitaria») e quello di astensione repubblicano (Enrichens: «Malgrado le insufficienze, un passo avanti è stato compiuto»).
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