«Siamo carne da macello in balia dei terroristi»

«Siamo carne da macello in balia dei terroristi» Rabbia degli agenti dopo Y attentato di Roma «Siamo carne da macello in balia dei terroristi» In questura si sono avuti i medesimi sfoghi del giorno dell'uccisione di Ciotta, Berardi, Lanza, Porceddu Il nuovo assassinio di un sottufficiale di polizia e il ferimento di altri due agenti compiuti dalle Brigate rosse ieri mattina a Roma hanno seminato di nuovo sgomento, rabbia, tensione in questura. Il cronista registra le medesime parole, i medesimi sfoghi che aveva già registrato dopo gli assassinii del maresciallo Rosario Berardi. del brigadiere Giuseppe Ciotta, delle due guardie Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu. Dicono numerosi poliziotti: «Ancora uno scontro a fuoco con i terroristi, ed ancora sangue e lutto per il nostro corpo. Davanti ai criminali delle Brigate rosse siamo inermi, ci ammassano come e quando vogliono. Siamo carne da macello». Osserva un anziano graduato: 'Oggi è toccato al brigadiere Antonio Mea, a Roma, e agli uomini del suo equipaggio: domani toccherà a qualche altro di noi, forse a Torino, forse a Milano, o a Genova. Siamo indifesi le autorità continuano a non fare nulla per metterci in condizione di poter fronteggiare il terrorismo come si deve». Panno eco alcuni colleghi: «Prendiamo l'attentato di stamane a Roma: accorre subito una nostra auto, i tre agenti si trovano in un mare di fuoco. E' un miracolo se non sono stati uccisi tutti all'istante. Come si può combattere in queste condi- zioni contro i brigatisti? Quelli hanno dalla loro la determinazione, sparano, ammazzano. Noi, invece, prima di premere il grilletto dobbiamo fare attenzione a dove miriamo, subito non sappiamo nemmeno con chi abbiamo a che fare'. Prosegue un altro: -Prima di rispondere alle raffiche dobbiamo sempre ricordarci della gente, dei passanti. Adesso, come sempre, i responsabili esecreranno l'ennesimo delitto delle Br, piangeranno la morte di uno di noi. Ma. se questa mattina a Roma i nostri compagni avessero ammazzato un civile?». Aggiunge un agente che da anni presta servizio sulle «Volanti»: «Rischiamo la vita ad ogni istante, ogni nostro intervento, anche il più banale, può significare la morte. Così come siamo organizzati ora è assurdo pensare che si possa sopraffare i terroristi. La cosa migliore da fare, quando ci giunge una segnalazione, è di arrivare qualche secondo dopo sul posto indicatoci dalla centrale via radio. Che cosa aspettano a fare del nostro corpo un corpo efficiente?».

Persone citate: Antonio Mea, Berardi, Ciotta, Giuseppe Ciotta, Lanza, Porceddu, Rosario Berardi, Salvatore Lanza, Salvatore Porceddu

Luoghi citati: Genova, Milano, Roma, Torino