Mandati a casa quindicimila operai per le violenze di gruppi autonomi

Mandati a casa quindicimila operai per le violenze di gruppi autonomi Una giornata di grave tensione alla Fiat Mirafiori Mandati a casa quindicimila operai per le violenze di gruppi autonomi Poiché lo stabilimento era «ingovernabile», l'azienda ha messo in libertà i lavoratori del 1° e 2° turno - «Sfuggiti al controllo sindacale» gli autori dei tafferugli Giornata dì tensione "ieri alfa Fiat Mirafiori. Circa 200 lavoratori si sono rifiutati di ultimare le auto (127. 131 e 132) costruite nei giorni scorsi con lavoro in parte straordinario, considerato «illegale* in questo momento di rinnovo contrattuale. Per evitare un accumulo eccessivo di automezzi, l'azienda ha messo in libertà, alle 6,45. circa 7 mila dipendenti delle lavorazioni «a monte». Immediata la reazione dei dipendenti, che hanno bloccato i cancelli (oltre mille persone, compresi dirigenti ed impiegati, non sono riusciti ad entrare) e sono sfilati in cortei interni. Le file si sono ingrossate con l'adesione dei colleghi in sciope- ro dalle 9,20 alle 11.20. per il rinnovo contrattuale. Secondo fonte aziendale gli animi sono stati esasperati da ■•autonomi» sfuggiti al controllo sindacale, quegli stessi che lunedi scorso avevano distrutto la mensa impiegati e. prima ancora, avevano bloccato gli ingressi di corso Marconi. Nel pomeriggio, sempre secondo fonte aziendale, la situazione si è ulteriormente aggravata. Non essendo ripreso il lavoro in finizione, alle 14,45 è stato messo in libertà un primo contingente di operai del secondo turno, ma si è deciso di attendere la conclusione delle due ore di sciopero in calendario (dalle 15,30 alle 17,30) prima di estendere il provvedimento a tutti i settori. Nuova e più violenta reazione degli «autonomi» che hanno inasprito la lotta. Il corteo ha tentato di invadere la palazzina uffici (senza riuscirvi) dopo aver sfondato un cancello. Alcuni operai hanno invaso la guardiola, poi si è scatenata «la caccia al capo»: tutti coloro ohe non hanno accettato di sfilare in corteo sono stati picchiati. Alle 17.30. essendo lo stabilimento «ingovernabile», tutti gli operai sono stati rimessi in libertà. Nel tardo pomeriggio la V lega Firn ha diffuso un comunicato di protesta per l'atteggiamento padronale «perché tale provocazione è stata attuata proprio quando era in corso la trattativa per il reparto finizione». «La Fiat — sostiene la Firn — vuole cacciare in un vicolo cieco i lavoratori», impedendone la lotta articolata e mettendo in forse lo stesso sciopero generale dell'8 maggio. La Federmeccanica vuole «rompere le trattative per ottenere la mediazione del governo per un contratto antioperaio» rimettendo in discussione le conquiste sindacali e con proposte su salario e mobilità «contro la difesa e l'aumento dell'occupazione». Secondo la Firn, la risposta deve essere «dura nelle forme di lotta interne ed esteme, ma senza cascare nella trappola della Fiat che, con la mandata a casa, punta sulla drammatizzazione». Il documento conclude: «I delegati sono in trattativa con la direzione per imporre subito la ripresa del lavoro a partire dalla finizione e per tutta la carrozzeria. E'necessario che la Fiat esca dagli atteggiamenti pretestuosi e vada all'intesa sindacale in merito all'aumento degli organici nella finizione, da subito come soluzione provvisoria: deve poi dare garanzie per una soluzione definitiva, superando ogni forino di straordinario». FISMIC-SIDA — Si riunisce oggi la segreteria per una valutazione delle trattative «che stanno imboccando, contrariamente a quanto più volte affermato, la via dei tempi lunghi». PRECARI — Un centinaio di giovani, assunti lo scorso anno in base alla legge sull'occupazione giovanile, hanno dimostrato ieri dinanzi agli uffici della Regione per sollecitare il rinnovo del loro contratto. L'amministrazione ha risposto di averne già chiesto l'autorizzazione al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).