In arresto anche il «carceriere» che custodì la prigione di Gatta

In arresto anche il «carceriere» che custodì la prigione di Gatta Dopo i due «boss» della mafia trapiantata al Nord In arresto anche il «carceriere» che custodì la prigione di Gatta Aveva attrezzato a cella una vecchia cisterna in un suo fondo presso Ventimiglia - Come i suoi complici, arrivati in Liguria poverissimi, si sono arricchiti nel volgere di pochi anni Le indagini sul sequestro di Marco Gatta si stanno estendendo a macchia d'olio: dopo l'arresto, avvenuto l'altra mattina a Ventimiglia. dei due capi dell'organizzazione mafiosa che aveva architettato il rapimento, è finito in carcere, ieri, anche il terzo uomo. Si chiama Gaetano Ventra. 41 anni, originario di Sinopoli in provincia di Reggio Calabria e residente a Ventimiglia in via Cavour 83. In un suo «fendo, sulla collina della città ligure, i carabinieri dei colonnelli Schettino e Ruggeri hanno trovato la prima prigione del sequestrato: una «stanza, ricavata da una cisterna in disuso ricoperta di travi ed in cui. con si- rudimentali, la banda fatto giungere acqua e I stemi aveva luce. Il giovane nipote del fondatore della Lancia ha riconosciuto il suo carcere da alcuni particolari che. nonostante le bende sugli occhi, era riuscito a «rubare» in quei giorni: forma del rubinetto e del rudimentale lampadario, colore della coperta e struttura della brandina. Gaetano Ventra. ufficialmente «commerciante di bestiame., è. secondo gli investigatori, uno dei manovali dell'organizzazione che. come in altri sequestri, vede ai vertici della piramide elementi della mafia siciliana (in questo caso Zuppardo e. soprattutto. Lepanto, riconosciuto boss della malavita della riviera) e. alla base, appartenenti alla « 'ndrangheta» calabrese. Una constatazione che potrebbe portar lontano gli inquirenti: i nomi di Lepanto e Zuppardo figuravano, insieme ad altri 19, già in un documento redatto dai carabinieri nel '77 durante le indagini sul sequestro Ruscalla. Sembra prendere corpo l'ipotesi che l'organizzazione, trapiantata in Liguria, ma con profonde radici al Sud. sia responsabile, quindi, di altri rapimenti ed estorsioni. Si spiegherebbe anche cosi l'irresistibile ascesa economica dei due primi arrestati: Lepanto, giunto a Ventimiglia faceva il pulitore di rotaie ed è ora proprietario di un grosso albergo-ristorante e di alloggi, e si è dedicato a compravendite immobiliari: Zuppardo, anch'egli arrivato dalla Sicilia senza un soldo, fa l'imprenditore edile gestendo appalti per il Comune e per enti come la società del gas. E' stato lui il primo a cadere nelle mani dei carabinieri: il colonnello Ruggeri lo ha bloccato dopo un pedinamento sulla sua auto proprio mentre stava con¬ segnando ad un ragazzino in moto, una mazzetta di banconote; altro denaro, in franchi. Zuppardo l'aveva appena dato alla figlia sedicenne che sedeva sul sedile posteriore. Fra le varie chiavi che l'imprenditore edile aveva in tasca, anche quella della mansarda di via Firenze, seconda «prigione» di Gatta: una stanzetta accanto all'appartamento di un vigile urbano che. nei 68 giorni in cui il rapito è rimasto recluso e custodito da tre carcerieri, non ha notato nulla di sospetto: -Non un rumore, nessun via-vai di persone». L'operazione continua e, a no do a nodo, potrebbe forse riuscire a sciogliere l'intreccio complesso di certa -industria dei sequestri». -E'questo — commenta il colonnello Ruggeri — t) ven tesimo rapimento di cui si occupano i carabinieri di Torino: per uno soltanto, quello dell'imprenditore Lavagna, non sono stati compiuti arresti. Degli altri ab biamo individuato se non sempre i "boss", almeno moltissimi comprimari». Un particolare curioso in margine all'arresto di Gaetano Ventra: nelle sue tasche è stata trovata una bolletta del Lotto di una giocata da 1000 lire compili ta la settimana dopo il rilascio di Marco Gatta. E' una quaterna per la ruota di Torino i cui numeri corrispondono ad altrettanti «agganci, con il sequestro: 1 (gennaio, mese dell'aggressione). 19 (giorno del rapimento), 88 (giorni complessivi di prigionia), 17 (data della liberazione). Un tentativo, senza fortuna, di arrotondare i 742 milioni estorti con il riscatto: anche al Lotto, il sequestro non «paga». c ^^^^ «J Gaetano Ventra, arrestato

Luoghi citati: Liguria, Reggio Calabria, Sicilia, Sinopoli, Torino, Ventimiglia