E' già stagione di premi ma chi vincerà la corsa? di Giulia Massari

E' già stagione di premi ma chi vincerà la corsa? LE PRIME INDISCREZIONI SUI CANDIDATI E' già stagione di premi ma chi vincerà la corsa? ROMA — Già le «Voci» delle case editrici, normalmente gentili, hanno assunto quel tono di riserbo assoluto, ma cosi assoluto che un niente basta per farlo esplodere in chiacchiera e pettegolezzo: succede ogni anno alla stagion dei premi. E' presto per parlare, dicono le «Voci», bisogna pensarci su. «Mia cara, ufficialmen-, te io non posso dirle nulla, si unisce al coro la Voce Madre, quella di Maria Bellonci. I libri dello "Strega" devono essere presentati per il 16 maggio, e dunque è presto per azzardare previsioni, però comunque si può notare che la stagione è buona». E quando mai la stagione non è buona, quando mai sono scadenti i libri... Anche quest'anno, naturalmente, pur non essendoci un Pon- tiggia. «Posso osservare una cosa, e cioè che c'è un editore. prosegue la Voce Madre, che presenta addirittura tre libri, e questo vuol dire che il gioco è fra gli scrittori, non fra gli editori, perché gli scrittori a questo premio tengono più die ad altri». Anche ad entrare in cinquina, si sa: mi basta entrare in cinquina, dice ogni anno lo scrittore che chiede il voto, e sempre poi pretende di arrivare primo. L'editore che presenta tre libri allo «Strega» è Mondadori, gli scrittori sono Sgorlon, Nievo, Lecco. Sgorlon s'è già presentato a questo premio senza vincerlo: potrebbe essere premiata la sua costanza? Tanto più che il terreno s'è fatto libero di un pericoloso rivale, Alcide Paolini, sul quale la casa editrice si sarebbe certo molto impegnata, e che sembra puntare al «Campiello», mentre al «Viareggio» punterebbe Luce d'Eramo. E se poi, alla fine, accettasse di candidarsi Giovanni Macchia, sempre della Mondadori? «£' molto, molto improbabile, dice il Gran Professore. Oltre tutto, il mio non è un libro di narrativa». Sicuri, invece, sono nella casa editrice Bompiani, dove senza problemi e senza difficoltà viene candidata Laudomia Bonanni con II bambino di pietra, e subito si dichiara che si tratta di un libro bellissimo, che «deve» vincere. Sicuri, anche, nella casa editrice Rusconi, che gioca con Sveva, romanzo storico-antropologico, di impegnata stesura, di Gian Luigi Piccioli. Meno sicuri nella casa editrice Einaudi. E' stile della casa, nome una bella donna all'antica prima di concedersi, creare problemi e difficoltà, e cosi dapprima s'è detto, poi si è negato e si è messo in dubbio, infine si è deciso che Primo Levi si presenterà, con La chiave a stella. Non Calvino, che non ha ancora finito il suo libro. «Se c'è Primo Levi, protestano le "Voci" delle case rivali, i giochi sono fatti. Alle note dolenti non si resiste». Ma questo libro non è sui campi di concentramento... «Si. si. ma è la stessa cosa». dicono, con scarso rispetto della giustizia. «Noi quest'anno andiamo tranquilli, rispondono alla Rizzoli. Nessuna pressione da parte degli autori, e nemmeno del nostro candidato». E' Ferruccio Ulivi, più noto come critico, al suo secondo grosso esperimento di narrativa, con il romanzo Le mani pure. E poi c'è il problema di Garzanti. In genere abbastanza distaccato dai premi, questo editore ha vinto l'anno passato, per uno scarto di sette-otto voti (Camon su Samonà) il premio «Strega». Quest'anno presenterebbe Dario Bellezza e il suo romanzo Angelo, di cui troppo s'è parlato per la eventuale identificazione di un personaggio con la scrittrice Elsa Morante. Dario Bellezza sostiene che si presenterà: avrebbe già i padrini, e cioè Bassani e Anna Maria Ortese. Moravia medesimo lo avrebbe consigliato di presentarsi, in nome della pubblicità, ed Enzo Siciliano. «Io non ne avevo l'intenzione, dice Bellezza, fedele al suo ruolo di cattivo, ma poi ho cambiato idea. Vado per vincere, voglio vincere per fare dispetto a tutti II mio libro è di gran lunga superiore agli altri, ma questo è dir poco, pochissimo, perché in questa stagione letteraria non ci sono libri leggibili, ma solo cosucce scritte da impiegati di ministero, non da artisti». Ma nella sua casa vanno cauti. Non vogliono compromettersi. «JVoi non siamo un ente pubblico, hanno fatto infatti sapere gli "Amici della Domenica", cioè i 429 (o 430) che decidono dello "Strega". Possiamo anche rifiutare una candidatura». In quel caso. Garzanti potrebbe allora astenersi, o presentare Cassieri, o Laura Betti? Non si sa. Cassieri pensa al «Campiello», il libro di Laura Betti è un'opera prima, che forse andrà al «Viareggio». Il libro più bello di questa stagione, quello di Salvatore ' Satta, pubblicato da Adelphi. essendo opera di un morto, servirà soltanto come termine di paragone. E indurrà forse il sospetto che non è necessario essere uno scrittore per scrivere un bel libro. Giulia Massari

Luoghi citati: Adelphi, Lecco, Roma, Viareggio