Veneto: notte di terrore, 26 attentati di Giuliano Marchesini

Veneto: notte di terrore, 26 attentati Veneto: notte di terrore, 26 attentati (Segue dalla 1 ' pagina) due giovani giunti in ciclomotore. Un carabiniere li vede armeggiare, per qualche istante crede che tentino di rubare l'autoradio: quando si rende conto di quello che sta accadendo, estrae la pistola e spara quattro colpi in aria. Gli attentatori fuggono, il milite salta sul furgone e lo sposta. E' uno dei carabinieri del reparto operativo che hanno il compito di far cordone alla casa del procuratore della Repubblica, Aldo Fais, che abita a pochi passi dalla zona in cui era parcheggiato l'automezzo del quotidiano. Svegliato di soprassalto dagli spari, il magistrato si precipita in pigiama sulla strada: i due componenti il commando sono ormai lontani. Pochi minuti dopo, a Padova, è data alle fiamme una «Mercedes», che sarebbe servita per trasferire a Roma tre degli esponenti di Autonomia arrestati per l'inchiesta di Pietro Calogero. Poi è lanciata una molotov contro l'auto lasciata in sosta da un sindacalista della Uil-Università, Sergio Fabris. E un ordigno esplode davanti alla pretura di Monselice. nel Padovano: lo scoppio manda in pezzi il portone d'ingresso. Quasi nello stesso momento, un'altra bottiglia incendiaria viene scagliata contro la casa del pretore dirigente di Bassano del Grappa, Caccin. Gente che balza dai letti, che s'affaccia alle finestre, che grida, mentre continua il «raid» terroristico. A Camposampiero, poco lontano da Padova, sono presi di mira i locali che ospitano la sede della de e delle Acli: viene sparso sui pavimenti del liquido infiammabile, poi uno dei componenti il commando vi getta sopra una molotov. Le fiamme devastano tutto. Continuano, in questa notte convulsa, ad arrivare le segnalazioni. A Vicenza, una bottiglia incendiaria è esplosa contro il portone di un condominio dove abitano un ufficiale e una guardia di ps. a Rovigo è scoppiata una bomba carta davanti la casa del vice questore. Carmine Pezzotta, si sono sparati quattro colpi di pistola e si sono lanciate due bottiglie incendiarie in direzione dell'alloggio del maresciallo della Digos Erminio Boscolo. Ad Abano Terme i terroristi hanno colpito l'abitazione di un consigliere comunale del pei, Alessandro* Ghiro. Uno degli attentati fallisce a Oderzo, nel Trevigiano: sei ordigni infilati in un sacchetto di plastica, con della polvere, restano inesplosi davanti alla caserma dei carabinieri. La catena terroristica si allunga fino a Mestre e al sestiere veneziano di Cannaregio, dove sono lanciate duebombe contro caserme dei carabinieri. A Padova, inoltre, sono danneggiate tre sezioni della de e l'abitazione di un esponente democristiano. Giacomo Palazzolo. Nel quartiere Sant'Osvaldo un passante scopre per caso quattro candelotti di dinamite davanti alla locale sezione della de, e avvisa i carabinieri. A Sarmeola di Rubano vengono esplosi alcuni colpi di pistola contro una caserma: a Bovolenta. contro un'altra caserma, vengono lanciate molotov. In mattinata, le prime rivendicazioni. Intanto, presso Radio Sherwood, l'emittente degli autonomi padovani, si commentava: «E' la dimostrazione che queste frange esistono e bisogna farci i conti. Queste azioni sono un'indicazione per un'area presa come referente politico ben preciso e vogliono affermare che la retata di Calogero non ha scalfito la potenzialità della lotta armata». Durante le prime indagini, i carabinieri avrebbero intanto operato due fermi. Giuliano Marchesini

Persone citate: Aldo Fais, Carmine Pezzotta, Erminio Boscolo, Giacomo Palazzolo, Pietro Calogero, Sergio Fabris