Padova: accuse più gravi per due degli arrestali

Padova: accuse più gravi per due degli arrestali Padova: accuse più gravi per due degli arrestali DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PADOVA — «Colpo di scena» alla ripresa dell'inchiesta sugli esponenti di Autonomia, nel clima che s'è fatto ancora più greve dopo la serie di attentati dell'altra notte. Due degli imputati considerati minori. Massimo Tramonte e Paolo Benvegnù. che erano accusati soltanto di «associazione sovversiva», si sono sentiti contestare anche la «partecipazione abanda armata» durante l'interrogatorio cui sono stati sottoposti ieri. E' un'altra mossa del pubblico ministero Pietro Calogero, che ha invitato il giudice istruttore Giovanni Palombarini ad informare i due detenuti Una contestazione che ha provocato un'aspra reazione da parte di Tramonte e Benvegnù e degli avvocati difensori, che hanno protestato duramente. In sostanza, Pietro Calogero accusa questi due esponenti dell'Autonomia di partecipazione a « banda armata denominata Autonomia operaia organizzata, in riferimento all'insurrezione armata contro i poteri dello Stato». Il pubblico ministero padovano, che ha assistito all'interrogatorio durato cinque ore. non contesta a Tramonte e Benvegnù di aver fatto parte delle Brigate rosse, ma formula la gravissima accusa per motivi diversi: la basa sull'appartenenza dei due «autonomi» ai «collettivi politici padovani». Calogero sostiene, insomma, che la partecipazione all'Autonomia operaia organizzata padovana equivale alla militanza in una «banda armata». Scalpore, dunque, per questa improvvisa iniziativa di Pietro Calogero. L'interrogatorio, che dava l'avvio alla serie programmata nei giorni scorsi, è cominciato alle 9,30 nel carcere padovano di strada Due Palazzi. Per la prima volta, i due imputati si trovavano di fronte al giudice istruttore Palombarini e ai suoi collaboratori Nunziante e Fabiani. Massimo Tramonte è laureato in lettere, socio nella conduzione di una libreria, insegna a Lozzo Atestino nel Padovano. Paolo Benvegnù. laureato in scienze po litiche, ha fatto parte di «Po tere operaio». Entrambi furono arrestati la notte del 7 aprile, durante quello che si definisce il «blitz» della Digos. Nel clima di tensione, c'è anche una denuncia presentata alle procure di Padova e Trieste, e. per conoscenza, al ministero di Grazia e Giustizia, dall'avv. Di Lorenzo per conto di una delle insegnanti arrestate. Alisi Del Re. trasferita dal carcere di Venezia a quello triestino del Coroneo. Alisi Del Re ha un focolaio al polmone destro: il suo legale accusa di «lesioni personali colpose» l'autore di una perizia medico-legale eseguita parecchi giorni fa. Mentre si preparano altri interrogatori, si raccoglie qualche notizia anche sulle indaginidei carabinieri a Thiene. dove tre giovani che rientravano nell'area dell'Autonomia, sono morti dilaniati dall'esplosione della bomba che stavano preparando. Secondo le ultime informazioni, nella cittadina veneta gli inquirenti hanno indiziato 31 persone, sette delle quali sarebbero state arrestate. g m

Luoghi citati: Lozzo Atestino, Padova, Thiene, Trieste, Venezia