Una mostra dell'Ansaldo con un secolo di storia

Una mostra dell'Ansaldo con un secolo di storia Una mostra dell'Ansaldo con un secolo di storia Da stamane nel porticato dei Giardini Reali - Dalla locomotiva all'impianto solare s Ai lati di Palazzo Madama, in piazza Castello, i torinesi in questi giorni possono ammirare una locomotiva ed un complesso per trasformare i raggi del sole in energia. Sono i simboli del passato e del futuro dell'Ansaldo, una fra le più antiche fabbriche italiane che incominciò la propria attività nel 1853. Perché l'Ansaldo a Torino? Per dar vita ad una mostra (aperta da stamane alle 11 al 20 maggio nel porticato dei Giardini reali) sui 125 anni di una complessa realtà aiendale. Queste finalità sono state spiegate ieri, a Palazzo civico durante un incontro con gli assessori municipale Foppa e regionale Alasia. il prof. Carlo Castellano, direttore della pianificazione del raggruppamento Ansaldo. Romanella e Lucio Libertini per l'Unione culturale, il prof. Paride Rugafiori dell'Istituto di Storia dell'Università di Torino. Foppa ed Alasia hanno sottolineato l'importanza della mostra, organizzata da Regione. Comune. Unione culturale ed Università. Il prof. Castellano ha ricordato la storia dell'Ansaldo, nata a metà dello scorso secolo per iniziativa di 4 imprenditori genovesi: Giovanni Ansaldo. Raffaele Rubattino. Carlo Bombrini e Giacomo Filippo Penco che rilevarono lo stabilimento meccanico della «Taylor & Prandi«. fondata nel 1846 a Sampierdarena. «Nella lunga vita di questa fabbrica — ha aggiunto Castellano— c'è tutta la società italiana attraverso un secolo-. Ora l'Ansaldo è un'azienda di Stato e la mostra — a giudizio dell'on. Lucio Libertini — ha il sapore di «provocazione culturale-, poiché porta a Torino, «capitale dell'industria privata-, la testimonianza storica del cammino di quella che «oggi è una fra le più grandi industrie pubbliche-. Ecco quindi il valore della rassegna. I torinesi che da oggi al 20 maggio la visiteranno potranno trovarvi cimeli, fotografie, manoscritti, testimonianze, oltre che di una stagione di storia anche dei rapporti economici fra Genova e Torino, il frutto insomma — come ha spiegato il prof. Rugafiori — di un meticoloso lavoro di ricerca a scopi informativi e didattici, per la scuola, dove «purtroppo la storia dello sviluppo industriale nel nostro Paese è poco conosciuta-.

Luoghi citati: Genova, Torino