Poi Lawrence degradò le donne emancipate di Carlo Cassola

Poi Lawrence degradò le donne emancipate AVVERTI' L'EVOLUZIONE FEMMINILE Poi Lawrence degradò le donne emancipate Il femminismo è di moda, Lawrence invece no. Me ne sorprendo perché Lawrence fu il primo a percepire questo cambiamento d'umore della donna: anche se non lo condivise. D rapporto di Lawrence col femminismo è un po' lo stesso di quello di Balzac con le ideologie borghesi. Balzac non fu certo tenero col liberalismo e con la democrazia; egli voleva un ritorno all'assolutismo regio. Lawrence guarda anche più lontano, a un mitico stato di natura in cui l'uomo è un animale e la donna gli è sottomessa. B femminismo, cioè la coscienza delle donne, per il momento è grandemente inadeguato. Le femministe non si sono nemmeno rese conto che il principale responsabile della condizione subalterna della donna è il militarismo, cioè l'abitudine che hanno tutti i popoli della terra di prepararsi alla guerra. Poiché le donne la guerra non la fanno, anzi, non fanno nemmeno il militare (salvo rari casi pittoreschi, dalle leggendarie Amazzoni dell'antichità al battaglione femminile che difese il Palazzo d'Inverno dall'assalto del bolscevichi alle soldatesse israeliane) la loro condizione d'inferiorità è l'inevitabile conseguenza della società militarista. Dovrebbe essere dunque quest'ultima il vero bersaglio del femminismo: il militarismo dovrebbe essere considerato dalle donne il vero ostacolo sul cammino della propria liberazione oltre che su quello della salvezza del mondo e della soluzione di tutti i problemi sociali. Purtroppo siamo lontanissimi da questa consapevolezza. Non resta che consigliare alle femministe le buone letture... cominciando dai romanzi di Lawrence. Non che D. H. Lawrence sia mai stato favorevole all'emancipazione femminile: la sua ideologia glielo vietava, e poi basti pensare alle feroci canzonature di Paul Morel, vale a dire di Lawrence stesso, nei confronti di Clara in Figli e amanti. Ma Lawrence è stato il primo scrittore che si sia accorto dell'evoluzione femminile. Alla vigilia della prima guerra mondiale la condizione della donna cominciava a cambiare, specialmente nei Paesi nordici: e Lawrence era inglese, apparteneva quindi a un Paese che era in prima linea in questa battaglia. L'emancipazione femminile era lontana dall'essere completa (ripeto, potrà essere completa solo se il militarismo sparisse dal mondo) ed era destinata a ristagnare e offuscarsi: comunque sia. la ragazza dell'Ottocento era ormai un ricordo del passato. La giovane sottomessa ai genitori in attesa di sottomettersi al marito, sognatrice, priva di cultura, senz'altro destino che quello dell'animale domestico, non era più un modello per le ragazze delle nuove generazioni, tutte femministe, magari inconsapevolmente. Lawrence coglie d'istinto questo cambiamento e lo registra-nei suoi romanzi. Femminista non è solo la Clara di Figli e amanti, lo sono un po' tutte le eroine dei suoi romanzi giovanili. Consapevolmente o no, si rivelano tutte delle compagne esigenti e difficili. Col prevalere dell'ideologia, l'indipendenza femminile si attenua fino a scomparire. U fenomeno si manifesta già nel sesto romanzo di Lawrence, La fanciulla perduta, uscito nel 1920. Alvina, la protagonista del romanzo, si ribella al proprio ambiente e cerca di evaderne. Fin qui si apparenta alle precedenti eroine di Lawrence, tutte desiderose di farsi una propria strada nella vita, non di percorrere i sentieri già tracciati. Ma qual è la strada che alla fine sceglie Alvina? Si lega con un essere primitivo e bestiale, e quando questi va in guerra si sottomette all'ingiunzione di partorire nel paese natale di lui, che si trova tra le montagne dell'Abruzzo. Si direbbe che il poter disporre della propria vita abbia giocato un brutto scherzo ad Alvina: ella si è valsa della libertà, che le elargiva il progredito mondo anglosassone, per farsi schiava di un bruto. Era fatale che Lawrence tornasse a degradare le sue donne emancipate, a farle ricadere nello stato di sottomissione all'uomo. Se il rapporto tra l'uomo e la donna viene visto solo come rapporto sessuale, se vengono cancellati gli aspetti elevati, la donna torna ad essere un oggetto creato per il piacere dell'uomo. Se nella donna stessa prevale l'istinto sessuale, ella andrà in cerca, non già di un uomo che abbia una vita mentale sviluppata, cioè dell'uomo civile, ma, al contrario, di un sottosviluppato, di un primitivo, di un selvaggio. Nell'enunciare questa ideologia, Lawrence fece evidentemente violenza a se stesso. Egli era un intellettuale: invece, intese presentare come modelli di comportamento maschile individui privi di qualsiasi attività psichica. Da questi uomini ridotti al rango di animali, le eroine lawrenciane saranno ormai attratte irresistibilmente: quando non è addirittura un animale ad attirarle. Nel Purosangue, Lu finisce col preferire lo stallone al marito; nella Volpe, March è attratta dal forestiero perché le ricorda la volpe che viene a sgozzare le sue galline. Ma questo accadde solo nella seconda fase della sua produzione. Nella prima, che riguarda soprattutto l'anteguerra, Lawrence dava ancora una grande importanza alla vita mentale della donna. Una vita che sembrava risvegliarsi dopo un lungo letargo. Svegliatasi dalla lunga sottomissione all'uomo, la donna intendeva riaffermare i propri diritti: è questa visione che affascina Lawrence e che è al centro dei suoi primi romanzi. In altre parole, il giovane Lawrence sbozza un tipo femminile inedito e ce lo mostra mentre tiene testa all'uomo. Come? Con la parola. Nella narrativa giovanile di Lawrence, la donna sopraffa l'uomo parlando quanto lui e più di lui. Lo scontro tra i due sessi avviene su questo terreno; si tratta di una discussione interminabile- Lawrence non la riassume, la registra, per questo è prolisso e si ripete. In un romanzo di Lawrence, quando una coppia comincia a discutere non si ferma più. Solo nella prima parte di Figli e amanti, il contrasto tra marito e moglie è contenuto in termini accettabili: ma si tratta di una coppia dell'Ottocento. LI l'uomo è sempre l'uomo e la donna la donna. Walter Morel non perde tempo a discutere con la moglie: la brutalizza. D suo comportamento sarebbe inconcepibile per un uomo del Novecento: egli deve rispetto alla sua compagna. Soprattutto si sente in obbligo di ascoltarne le ragioni: l'amore diventa cosi una schermaglia verbale, e a una schermaglia verbale si ri¬ duce gran parte della narrativa di Lawrence. Non c'è dubbio che egli sia stato un pioniere, che abbia annesso alla letteratura un nuovo territorio. Sono i tempi a fornirglielo, ma il merito di Lawrence resta lo stesso grande. Tutti avevano sott'occhio il cambiamento che si stava producendo: fu solo lui a percepirlo e a rappresentarlo. Così come tutti, al tempo di Balzac. avrebbero potuto parlare dell'affarismo, dell'espansione industriale, delle speculazioni di borsa, del ruolo sempre maggiore assunto dagli avvocati; insomma di tutta quella frenetica attività che Marx ci ha descritto nel Manifesto dei comunisti. Ma fu solo Balzac a parlarne, una quindicina d'anni prima di Marx. Carlo Cassola

Luoghi citati: Abruzzo, Alvina