Nella festa del 25 Aprile speranza ed inquietudine

Nella festa del 25 Aprile speranza ed inquietudine Ricordata la Liberazione col pensiero ai terrorist Ail Nella festa del 25 Aprile speranza ed inquietudine La manifestazione ufficiale alla caserma Monte Grappa L'ombra dei due attentati delle Br ha offuscato le celebrazioni Il cortile inondato di sole della caserma Monte Grappa ha fatto da sfondo ieri mattina alla manifestazione ufficiale del 25 aprile. Una piccola folla di giovani, famiglie, militanti dei partiti democratici, parenti dei militari, partigiani. Sul palco le autorità militari, il vice sindaco Libertino ScicoIone, il presidente della Regione Aldo Viglione. consiglieri comunali e regionali, parlamentari, esponenti dell'Anpi e delle associazioni dei deportati. Di fronte a loro la fanfara della brigata alpina ..Taurinense» ed un picchetto dell'Esercito, della Polizia, dei Carabinieri, delle Guardie di Finanza. Anche quest'anno si è «festeggiato, senza gioia. La liberta conquistata 34 anni fa .a prezzo di sacrifici... come hanno sottolineato gli oratori, è nuovamente minacciata e i terroristi non hanno rinunciato a ritornare alla ribalta, proprio nel giorno della liberazione, con un nuovo criminale atto terroristico. Questo è il segno che tutta la manifestazione di ieri mattina ha avuto: rinnovare il patto di solidarietà tra popolo ed esercito intorno alle istituzioni della Repubblica. Il messaggio del ministro della Difesa, onorevole Ruffini, ha ricordato .i mortiti, i partigiani fucilati ed impiccati, i deportati ed i morti in campo di concentramento, ai quali si affiancano gli 87 mila militari che hanno dato la vita quale contributo delle forse armate alla guerra perla libertà della Patria*. Il generale Brandi, comandante della regione militare Nord-Ovest, salutato dagli applausi della folla e dai tre squilli della fanfara, ha riconfermato ■ (a tioiontà di servire la Nazione con lealtà, riconoscendosi appieno nei valori della Resistema*. Con voce ferma, sotto il sole primaverile l'alto ufficiale si è rivolto ai cittadini: -Confermiamo oggi, in questa data storica, la nostra determinazione a difendere in qualsiasi momento le istituzioni repubblicane-. Dopo il saluto del generale un picchetto d'onore ha deposto due corone d'alloro al monumento ai caduti e alle lapidi dei partigiani Rinaldo Vallori e Cesare Giudici, uccisi dai nazifascisti il 5 gennaio del '44 proprio nel cortile della caserma. Un pellegrinaggio dolente, tra una [olla muta, accompagnato dalle note del «Piave» e del "Silenzio». Il presidente Viglione ha quindi portato il saluto della Regione: un discorso semplice, .a braccio». Ha parlato dei caduti nella lotta di liberazione, con ricordi personali ormai lontani. Si e soffermato sulla situazione attuale ribadendo che -quella libertà che pensavamo riconquistata una volta per tutte è oggi nuovamente minacciata*. Ha ricordato l'onorevole Mo¬ ro, gli altri assassinati dai terroristi ed ha esortato alla massima unità democratica. Non è sfuggito al presidente neppure un ringraziamento all'esercito per l'opera prestata durante l'alluvione in Ossola -contributo prezioso ed insostituibile*. Ha concluso, come già aveva fatto il generale Brandi, lanciando un appello -alle Forze armate e ai cittadini per costruire una società più giusta e più alta*. Dopo i discorsi ufficiali il picchetto ha nuovamente reso gli onori al gonfalone della città, decorato con la medaglia d'oro per la Resistenza e alla bandiera del battaglione Susa -erede delle gloriose tradizioni del terzo reggimento alpini*. Gonfalone e bandiera sono stati salutati anche dagli applausi della folla. -E' la prima volta che la gente applaude cosi anche la nostra bandiera* ha commentato un ufficiale. Poco prima di mezzogiorno la manifestazione è terminata: la gente si è riversata nel cortile. Mogli, figlie e fidanzate hanno preso sottobraccio i soldati che. dopo aver -rotto le righe* si sono uniti ai cittadini. Un finale semplice, mentre di mano in mano correvano i quotidiani del giorno e la gente commentava sottovoce gli ultimi due attentati dei terroristi. m.ca. Nel cortile della caserma «Monte Grappa» gli alpini depongono una corona ai Caduti

Persone citate: Aldo Viglione, Cesare Giudici, Ruffini, Viglione

Luoghi citati: Ossola