«Il giorno del rapimento di Moro ero a Parigi, ho due testimoni»

«Il giorno del rapimento di Moro ero a Parigi, ho due testimoni» Pubblichiamo i verbali dei primi interrogatori di Toni Negri a Roma «Il giorno del rapimento di Moro ero a Parigi, ho due testimoni» Il professore ha spiegato le differenze tra le posizioni ideologiche delle Br e dell'Autonomia - La cena con Alessandrini: «Volevo conoscere un magistrato che stimavo» - «Non sapevo che stesse indagando su di me, non ho ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria» La violenza: «Fa parte della lotta di classe» - Oggi riprende il confronto in carcere ROMA — Riprende oggi l'interrogatorio di Toni Negri: è la terza volta che il professore padovano risponde alle domande dei giudici. Unica, variante, il sostituto procuratore generale Guido Guasco è sostituito dal «supplente» Domenico Sica. Dovremmo passare alla fase delle contestazioni concrete. Finora, a.giudicare dai verbali — dei quali pubblichiamo gli estratti essenziali — si è par-. lato ben poco di fatti precisi. Nei testi, raccolti durante gli interrogatori del 20 e 21 aprile, si legge, oltre alle motivazioni ideologiche che Negri ha fornito per distinguere le linee di Autonomia da quelle delle Brigate rosse, anche il racconto circostanziato di si-, tuazioni precise: la cena del '78 in casa Bevere alla quale partecipò Alessandrini; le date dei soggiorni in Francia; quelle dei suoi spostamenti nel marzo dello scorso anno e la cronaca del giorno della strage di via Fani, che Negri trascorse a Parigi. A verbale sono stati raccolti i nomi delle persone che si incontrarono con il professore quel 16 marzo del '78. Ecco la sintesi degli interrogatori: 20 APRILE, ORE 17 CARCERE DI REBIBBIA Dattiloscritto sequestrato nello studio dell'architetto Massironi a Padova. Titolo: «Scliema di documento*. Vi si parla della -irreversibilità della guerra civile». Negri ne prende visione e risponde: 'Mi sembra mio» e spiega il «processo rivoluzionario» come lo intende lui. 'Un processo materiale insieme di rottura di tutta la macchina capitalistica del dominio e di liberazione dei bisogni fondamentali del proler tariato (autovalorizzazione). Il processo insurrezionale (quindi il processo legato alla guerra civile) non può che porsi al termine della complessità di questo movimento sociale... le differenze tra quanto ho detto e l'ideologia delle Brigate rosse sono radicali su q uesti punti. Uno: il concetto di organizzazione. Le Br hanno del concetto di organizzazione (partito) un'idea ultracentralistica, di arma fondamentale ed esclusiva e comunque unica e determinante nello scontro1 con lo Stato. Il rapporto con il movimento di massa pure essendo fondamentale è strumentale e comunque inefficace sema la guida esterna del partito. Trattasi di ideologia terzo-internazionalistica classica». Negri sostiene che l'Autonomia invece considera l'organizzazione come 'Organizzazione di massa». «Due: il concetto di insurrezione. NelleBrèlegatoalla tematica della presa del potere statale. Nell'Autonomia operaia la presa del potere sta tale è frase priva di senso... E' chiaro di conseguenza che dall'Autonomia operaia è esclusa qualsiasi idea di colpo di Stato, di azione rivolta a livelli meramente istituzionali. Ogni azione di lotta deve volgersi alla liberazione dei bisogni fondamentali del proletariato. Per le Br la liberazione del proletariato e ogni momento di lotta in questo senso sono impossibili se la struttura del potere statale non è stata preventivamente attaccata e distrutta». Cena con Alessandrini. Alla domanda se partecipò a una cena con Alessandrini, Negri racconta: «Si, ricordo che partecipai con mia moglie a una cena in casa del dottor Bevere a Milano, se ricordo bene prima del Natale '78, nel mese di dicembre. Alla cena parteciparono oltre a me e a mia moglie, al dottor Bevere e alla moglie, il dottor Alessandrini e la moglie, nonché la giornalista Tiziana Maiolo e un signore che l'accompagnava e che arrivò rispetto a lei con un po' di ritardo. Fu il dottor Bevere a dirmi che il collega Alessandrini aveva espresso il desiderio dì conoscermi e io aderii all'invito perché a mia volta ero curioso dì conoscere il magistrato, che stimavo...». 'Per quanto concerne una pendenza di procedimento penale davanti alla procura di Milano, p. m. Alessandrini, apprendo solo in questo mo¬ mento della pendenza perché non ho mai ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria, né il discorso con Alessandrini cadde su un'inchiesta aperta nei miei confronti o in cui comunque io potessi essere coinvolto. Non ho mai subito perquisizioni disposte dall'autorità giudiziaria milanese... Tra me e Alessandrini si stabilirono rapporti di simpatia e di cordialità, tanto che egli accompagnò me e mia moglie a casa a bordo della sua automobile, nella quale si trovava pure la signora Alessandrini... La Maiolo ironizzò sul ritardo del marito dovuto al fatto che frequentava la scuola di vela». 21 APRILE, ORE 17,15 CARCERE DI REBIBBIA La violenza. I giudici contestano ancora a Negri il contenuto del materiale sequestrato a Padova. Dopo alcune domande su scritti sui sindacati, l'ufficio contesta all'imputato che «la maturazione della lotta di classe portata avanti dalle ronde proletarie avviene mediante l'uso di mezzi violenti è illegali». Negri risponde: «Nella generalità dei casi, il lavoro portato avanti dalle ronde non avviene attraverso (Continua a pagina 2 in terza colonna)

Luoghi citati: Francia, Milano, Padova, Parigi, Roma