L'imbattuto Stouci deve stare attento

L'imbattuto Stouci deve stare attento Nel premio Emanuele Filiberto L'imbattuto Stouci deve stare attento Curiosità per il fantino americano Cauthen l t Oi il fti Stouci. Stone e Fatusael sono le «vedettes» della importantissima riunione di galoppo in programma oggi a S. Siro. Il primo parte favorito nel G. P. Emanuele Filiberto (40 milioni e 700 mila lire, m. 2000) «classica» dei «3 anni.; gli altri due. più vecchi di un anno, si contendono i 20 milioni del Premio d'Aprile sulla distanza del doppio chilometro. Stouci, cavallo nato in Gran Bretagna, e pertanto escluso dal «Derby» italiano del 13 maggio a Roma, è un soggetto pigro, svogliato, sempre in procinto di disinteressarsi della corsa. Gianfranco Dettori ha il suo daffare per svegliarlo. Ma finora il portacolori della scuderia Cieffedl del signor D'Alessio ha sempre vinto, sia pure in fotografia: un corto muso su Descombey nel Criterium delle Capannelle nel giugno scorso, una corta testa su Paddocks Kill ancora a Roma in settembre, una cortissima testa su Brave Shot nel Gran Criterium di Milano in ottobre, qualcosa di più, finalmente, nel recente Premio Botticellt su Maraschino. Col cambio d'età, dunque, il cavallo sembra aver messo giudizio. Oggi trova un Van der Linden. battuto largamente a «2 anni» molto migliorato e deciso a far valere le sue doti di fondo. Match incerto anche nel Premio d'Aprile, nel quale, come abbiamo detto. Stone, vincitore del G. P. del Jockey Club in ottobre, contro il francese Midshipmann montato da Lester Piggott. affronta un Fatusael reso euforico dal secondo posto ottenuto il 1 aprile a Lon-, gchamp nel Prix d'Arcourt. battuto solo da una formidabile Trillion, la stessa femmina che un anno fa aveva umiliato Sirland. Ma probabilmente il pubblico che oggi riempirà S. Siro è attratto da un altro motivo di interesse: la presenza del fantino plurimiliardario Steve Cauthen, 45 chili di peso, un volto da bambino, l'astuzia della volpe. Steve è nato a Convington nel Kentucky il 1 maggio del '60. Suo padre era maniscalco e sua madre addirittura una .trainer» di purosangue. Nel '77 si è imposto in 475 corse accumulando più di 6 milioni di dollari, qualcosa come 5 miliardi di lire, uno dei quali gli toccò come percentuale. Nel 1978 dopo aver vinto la triplice corona in sella a Affirmed. il declino inspiegabile. Centodieci corse consecutive senza vincere, il morale a terra, la voglia di cambiare aria. A trarlo d'impaccio, con un contratto molto vantaggioso, è stato il proprietario inglese Robert Sangster, per il qp(rgzmdtIGgasdsllPsdffCcpPRohtdpttrIPQNpv quale ora monta. Oggi il fantino prodigio disputerà cinque corse (nel «Filiberto, è In sella a Fiorello Umbro) A Modena il trotto vive la sua giornata più spettacolare, grazie ai «3 anni» indigeni che promettono faville sui 1600 metri del Premio Tito-Giovanardi dotato di 38 milioni e mezzo di lire. Il cavallo da battere è il torinese, Gentile della scuderia Malù. guidato da Pino Rossi. Gentile avrà ben 9 avversari decisi a scalzarlo dal piedistallo di «leader, su cui è salito dopo l'impresa maiuscola del Città di Napoli. Trottatori anche a Vinovo per la moneta più modesta di 5 milioni e mezzo di lire, in palio nel Premio Abruzzo. Favori per l'ospite milanese Gomon, guidato da Vittorio Guzzinati, nei confronti di Arkansas, pilotato dal fratello Giuseppe. I «torinesi. Clisser, Quicrex, Arcoleo e Kibo cercheranno di impedire l'.en plein» di famiglia. Nelle altre corse indichiamo: Pr. Termoli: Arnodel, Glovelier; Pr. Rivisondoli: Zamsil, Qyriat: Pr. Falcone: Crusco, Tender: Pr. Pescasseroli: Zarif. Hermitage; Pr. Teramo: Onkina, Runfona; Pr. Aquila: Samurai. Rigelina; Pr. Sulmona: Cessna. Romualdo. Inizio della riunione ore 15.1 gettoni del concorso salgono a 56 (1 milione e 400 mila lire). Ieri al galoppo successi di Jemmi's Folly su Jean d'Or e Saggio nel Premio Automobile Club, e di Cocca in fotografia su Alcatraz nel Premio Tanaro. le due prove più ricche del pomeriggio. Nelle altre gare si sono imposti: Marylin, Dafni. Paracelsus, Ingegner Preside, e Vanello. A. Debernardi