Commissione condannata per le case ai baraccati

Commissione condannata per le case ai baraccati Il piano «Isveur» varato a Roma Commissione condannata per le case ai baraccati Con l'accusa di interesse privato in atti d'ufficio ROMA — L'ex assessore democristiano Raniero Benedetto è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione perché riconosciuto responsabile del solo reato di interesse privato in atti d'ufficio, a conclusione del processo per le irregolarità che sarebbero avvenute nell'assegnazione delle case popolari previste dal piano «Isveur» programmato dal Comune di Roma per dare una casa ai baraccati. Benedetto è stato invece assolto da tutte le accuse di falso, peculato e truffa. I giudici della prima sezione penale del tribunale hanno condannato, per interesse privato in atti d'ufficio, anche il segretario di Benedetto, Giuseppe Cecilia e tutti i componenti della Commissione casa del Comune, tra i quali Antonio Pala, Mario Gionfrida, Teodoro Cutolo, Lorenzo D'Agostini, Aldo Venanzi, Alberto Veneziani, Enrico Veronesi, Senio Gerindi e ii presidente Italo Becchetti. In particolare i giudici hanno inflitto un anno di reclusione a Pala, Veneziani, Becchetti, D'Agostini, Gerindi e Gionfrida;. otto mesi a Cutolo. Vincenzo Pietrini, Venanzi e Veronesi. Alcuni imputati, tra cui lo stesso Giuseppe Cecilia e Ma¬ rio Bianchi, Antonio Bruni. Gianfranco Carminati, Claudio Santini e Vittorio Ferrari sono stati riconosciuti colpevoli anche di truffa e falso e condannati: Cecilia, complessivamente, a tre anni di reclusione; Ferrari a due anni e sei mesi; Santini a due anni, Carminati a un anno e sei mesi; Bruni a un anno: Bianchi a nove mesi. Nove mesi sono stati inflitti anche a Francesco Caf f arella, Pietro Marino, Paolo Paterlini e Franco Zini per tentativo di truffa. Per tutti i condannati il tribunale ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo equivalente alla condanna e. a tutti, ha concesso la sospensione condizionale della pena, prevedendo il condono di due anni per le condanne inflitte a Cecilia e a Ferrari. Per i reati di falso e truffa, i giudici hanno anche condannato alcuni degli imputati, tra cui Cecilia, Ferrari e Marino, al risarcimento dei danni in favore del Comune di Roma che si era costituito parte civile. Il tribunale ha poi assolto •con varie formule un altro gruppo di imputati, in gran parte assegnatari di alloggi a cui non avrebbero avuto diritto.

Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma