Aperto il salone internazionale di Ernesto Leone

Aperto il salone internazionale Aperto il salone internazionale Piacenza non può dire «Non vale un bottone» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PIACÈNZA — Per quattro giorni, dal 22 al 25 aprile. Piacenza sarà di nuovo, anche sul piano ufficiale, la capitale europea del bottone. I bottonieri non solo italiani guarderanno infatti a Piacenza per l'annuale appuntamento fissato al quartiere fieristico dove viene presentato quanto di meglio si è fatto negli ultimi dodici mesi, in Italia e all'estero, nel campo dei bottoni e dei prodotti affini, nonché dei macchinari e delle materie prime destinate ai bottonifici. Da domenica a giovedì prossimi, appunto, Piacenza ospita il Salone internazionale dei bottoni ed affini, noto al pubblico specializzato con la sigla .Siba». La rassegna viene organizzata ed ha sede qui per la semplice ragione che Piacenza è stata un po' la cul4 la dell'industria bottoniera italiana. L'atto di nascita ufficiale risale al 1870 quando prese avvio la prima fabbrica che lavorava il corozo, l'avorio vegetale importato dal Sud America. Ma già ai primi dell'800, era divenuta famosa la lavorazione piacentina del bottone in legno e metallo. Si può dire, anzi, che quella bottoniera sia stata la prima, vera industria locale in assoluto. I suoi stabilimenti occupavano nei tempi d'oro del corozo, centinaia di operaie. Poi l'avvento delle materie plastiche ha ridimensionato in buona misura questo settore, che ha subito notevoli trasformazioni; in cambio però è fiorita, si può dire sullo stesso ceppo, una consistente industria meccanica che produce apparecchiature per fabbricare bottoni. In questi ultimi decenni. Piacenza ha esportato, ovunque questi macchinari. Nella stessa Unione Sovietica, tanto per fare un esempio, molti dei bottoni in circolazione sono prodotti con macchine «made in Piacenza». Il Salone piacentino è dunque una grande e superspecializzata vetrina per un vasto e dinamico comparto industriale che interessa direttamente il settore della moda. Dietro agli elementi estetici, rappresentati da stili e da forme, cosi come dietro alcune apparecchiature-prototipo, c'è una complessa realtà economica formata da stabilimenti dislocati in varie parti d'Italia (Emilia, Lombardia, Italia Centrale) e che occupano nell'assieme migliaia di persone. Si tratta peraltro di un mondo produttivo cRè esporta all'estero gran parte dei suoi prodotti dando notevole apporto al flusso di valuta pregiata. Del resto non è per motivi turistici se il .Siba» attira sempre folti gruppi di operatori stranieri, che giungono anche da molto lontano, come ad esempio i giapponesi che, al solito, annota¬ no e fotografano tutto quanto vedono. Si è detto del binomio industria-moda. Appunto in fatto di moda il Salone di quest'anno sembra destinato a sancire ufficialmente il ritorno del bottone nell'abbigliamento? O meglio la sua rivincita su ganci, gancetti, cerniere ed altri sistemi di chiusura degli abiti che avevano fatto passare quello tradizionale quasi in sott'ordine. In proposito gli stessi organizzatori del «Siba» hanno interpellato direttamente alcuni degli stilisti italiani tra i più interessanti e seguiti, raccogliendo risposte di conferma: il bottone dominerà nelle collezioni autunno-inverno 1980. Giorgio Armani: «Si, tantissimi bottoni, tutti strani, tutti inventati da me e realizzati da diversi fabbricanti Sono neri, di ghiaietto, o nero-lucidi, a fiore, piccoli e grandi:. Giorgio Correggiari: 'Un'invenzione che ritorna: ho studiato un materiale che sembra metallo e l'ho fatto costruire soltanto per la mia collezione: Marina Fer¬ rari: 'Nella mia collezione il bottone vive come bijou: piccole perle e Strass colorati, palline di passamaneria, forme classiche. Un po'piatti, un po' bombati: ma sempre tanti bottoni per tutto. Ho trovato quello che cercavo dai fabbricanti, naturalmente ho dovuto sottoporre io i colori che mi erano necessari: Alex Breda: «Ti mio è un bottone trasformato che cambia l'immagine del bottone tradizionale. Sono bottoni grandissimi per la pelle e la pellicceria, che ho studiato io e che l'industria mi ha realizzato: Walter Albini: «Tanti bottoni e tutti importanti, iperrealisti, a disegni geometrici, a luna. Ho trovato suggerimenti giusti presso un'in-' dustria, a parte i colori che rispondono alla mia collezione ». Considerando il tema della rassegna, accanto agli stand nel Salone si susseguiranno sfilate ed anche convegni dedicati, ovviamente, al bot- tone Ernesto Leone

Persone citate: Alex Breda, Giorgio Armani, Giorgio Correggiari, Walter Albini