L'800 dall'archivio

L'800 dall'archivio LE MOSTRE D'ARTE A TORINO L'800 dall'archivio La ribellione mistica dei Nazareni -1 colori di Carol Rama Con la mostra di grafica dell'Ottocento e Novecento tratta 'Dagli archivi della Promotrice; il vecchio sodalizio artistico torinese ha presentato nella sua sede, al Valentino, poco meno di centoventi incisioni. Di fronte a buona parte di queste, come ricorda la presentanone del catalogo, sembra quasi di sfogliare gli album e le cartelle che venivano pubblicati, e donati ai soci, illustrando, a seconda del momento con litografie, acqueforti e persino fotografie originali, le opere che avevano suscitato maggior interesse nelle annuali rassegne sociali Ma era soprattutto delle altre che sarebbe stato giusto parlare, per sottolineare come, accanto all'incisione di 'traduzione*, nella quale poteva cimentarsi l'autore stesso del dipinto (come pur fece nel 73 il Fontanesi per II Lavoro,/ o altri, come Carlo Chessa o il Turletti che spesso incisero soggetti di colleghi, proprio a Torino l'acquaforte fosse stata appassionatamente coltivata come autonomo mezzo di espressione; e come di qui se ne fosse inteso diffondere il gusto in tutta Italia con due memorabili iniziative. Prima, con la pubblicazione, tra il 1869 e il '73, della rivista -L'arte in Italia» che per cinque anni presentò, in tavole fuori testo, incisioni di artisti d'ogni regione, da Avondo e Fontanesi al Signorini, dal Fattori e il Rayper a Pastoris e a Mose scrisse già ne La Stampa Francesco Vincitorio all'epoca in cui essa venne presentata a Roma a poca distanza dal convento di S. Isidoro, al Pincio, dove nel 1810 s'era appunto stabilito il gruppo di artisti che un paio d'anni prima, a Vienna, sotto la guida di Fr. Overbeck e Franz Pforr. s'erano raccolti nella -Lega di San Luca», vivendo come in una confraternita religiosa. Cattolici, o convertiti, questi pittori avevano inteso manifestare così la loro romantica ribellione nei confronti dell'insegnamento allora praticato nell'accademia viennese: essi propugnavano un rinnovamento dell'arte da ricondurre •sulla via della verità» da un lato guardando all'esempio degli antichi, dall'Angelico a Raffaello, dall'altro con un più naturale atteggiamento, sicché si presentavano con lunghe chiome (alla 'nazarena», appunto), le barbe incolte, i cappelli flosci, vagabondando e discutendo per le strade intorno a Piazza di Spagna Nel riprendere le forme spoglie, ma grandiose, del Quattrocento i Nazareni offrirono una delle prime manifestazioni dell'ottocentesco spirito romantico; con un 'purismo» che, dal Camuccini al Benvenuti, da Filippo Agricola ad Adeodato Malatesta contagiò anche non pochi italiani (sino a Mussini che fu anche macchiaiolo), e soprattutto il Minardi che se ne fece 'teorico». Egli propugnò infatti una pittura fondata sulla -prima impressione» e sul •concetto della pura natura», sino a fare della visione dei Nazareni l'approdo romano d'una convergente cultura tedesca ed italiana. ★ ★ Per quanto straordinaria, e magari scompaginante, possa apparire, la presenza di Carol Rama nella 'grigia» Torino — di cui non soltanto per i muri si sta dunque cercando di scoprire gli autentici colori — costituisce un fatto sul quale ogni volta si sente di dover tornare per chiarire sino in fondo, se fosse possibile, la portata stimolante della sua figura. Ed è ciò che spinge a fare la mostra che alla galleria Martano (via Cesare Battisti 3), mette quasi a confronto alcuni -pezzi» recenti, del 1978-79, e dodici fascinose opere datate fra il 1937 e il '41:, non più che acquarelli, queste, ma d'una straordinaria icasticità, tanto rapido, sincero ed essenziale si fa il loro linguaggio. In pagine dove con estroversa naturalezza Carol Rama afferma di aver anche lei combattuto una sua guerra, tra oggetti e pittura, alimentando la battaglia estetica con un vigore espressivo in cui premono insieme l'esperienza di vita vissuta e quella forse anche più liberamente fantasticata. Angelo Dragone Bianchi, dal Pasini a Domenico Morelli. Subito dopo, aprile 1869, con -L'Acquaforte; Società di artisti italiani (come significativamente diceva il sottotitolo), che nelle sue due annate — oltre che nei fascicoli con cui nel '74, se ne tentò il rilancio — non soltanto documenta l'ottocentesca fortuna dell'incisione originale in Piemonte, ma lo spirito di chi aveva giustamente sentito il bisogno di farne lo strumento d'una nuova ricerca poetica, e non soltanto un'opera 'parallela». * * Sino al 5 maggio rimarrà aperta alla galleria Nariciso (piazza Carlo Felice 18) la mostra 'I Nazareni e il loro tempo» che, con opere di collezioni italiane, venne realizzata nella stagione scorsa da Angelica de Chirico Savinio e Mario Quesada con la collaborazione della Biblioteca germanica di Roma e del Goethe-Institut. Di questa esposizione

Luoghi citati: Angelica De Chirico, Italia, Piemonte, Roma, Torino, Vienna