Baffi pronto a dare le dimissioni di Silvana Mazzocchi

Baffi pronto a dare le dimissioni Baffi pronto a dare le dimissioni (Segue dalla 1° pagina) parere che: o il governo ritiene che non esiste alcun conflitto di potere e quindi che l'azione della magistratura sia pienamente lecita (e in questo caso deve dare il via alle dimissioni di Baffi), oppure il comportamento dei giudici che hanno sospeso Sarcinelli è da considerare abnorme e allora diventa inevitabile sollevare nelle sedi competenti il conflitto di attribuzioni. Terzo: c'è l'atteggiamento tenuto dal comitato per il credito all'indomani del «caso», quando Pandolfi, a nome del governo, espresse il pieno appoggio al governatore Baffi e a Sarcinelli. Questo antefatto avrebbe provocato alcune conseguenze: si parla di un incontro che il presidente del Consiglio avrebbe avuto mercoledì scorso con il ministro del Tesoro, durante il quale Andreotti avrebbe spiegato di non voler inasprire !a magistratura con un atteggiamen¬ to ipercritico ed avrebbe investito Pandolfi del compito di sondare ufficiosamente i partiti per vagliarne i pareri e studiare le possibili soluzioni tecniche. Quarto: gli umori all'interno della magistratura da dove è partita la sospensione firmata dal giudice Alibrandi. In proposito c'è da registrare il punto di vista di uno tra 1 più esperti sostituti procuratori impegnati nel settore delle inchieste giudiziarie sul mondo economico. Enrico Di Nicola, il pubblico ministero che per anni si è occupato di «crimi-' nalità economica», afferma che in un «caso» come quello nato a proposito della Banca d'Italia la presidenza del Consiglio può ricorrere alla Corte Costituzionale. «Andreotti — spiega il magistrato —può ritenere che il provvedimento di sospensione emesso dal giudice contro Sarcinelli incida in tal modo sull'amministrazione e sul pieno svolgimento dell'esecutivo, da precluderne la funzionalità: e quindi può sollevare il conflitto di attribuzione dinanzi ai giudici di Palazzo della Consulta che potrebbero dichiarare l'illegittimità costituzionale dell'articolo 140 nei limiti in cui consente al magistrato di rendere non funzionale l'amministrazione. Questo avviene quando è sospeso un dirigente ritenuto indispensabile dal potere esecutivo senza che ci sia stato un previo consenso da parte di quest'ultimo-. La ricerca di una via d'uscita tecnica al problema sollevato dal «caso Sarcinelli» sembra essere stato uno dei temi di un incontro di lavoro a Palazzo Chigi, al quale ha partecipato, oltre ai ministri economici, il senatore Morlino, ministro di Grazia e Giustizia. Intorno agli appuntamenti che hanno riempito la giornata di ieri, ci sono state le prese di posizione del partito comunista e della segreteria della Cgil che hanno sollecitato una 'ferma presa di posizione- e un -chiaro pronunciamento- del governo sulla questione. In un documento il pei afferma tra l'altro che il fatto che il governo non abbia avuto la fiducia delle Camere e che il Parlamento sia stato sciolto non toglie che esso; debba rispettare impegni e scadenze per rispondere del modo in cui fa fronte alla situazione. « Tra gli sviluppi più inquietanti — afferma il documento — si colloca certamente la vicenda della Banca d'Italia, che ha dato luogo a un grave conflitto di poteri e ha investito il funzionamento dell'intero sistema bancario-. Un certo malumore infine si è diffuso tra gli economisti che fanno capo alla democrazia cnstiana e che criticano il partito per non aver espresso solidarietà a Baffi e Sarcinelli. Silvana Mazzocchi

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