Contrasti nella Cgil-Cisl- Uil

Contrasti nella Cgil-Cisl- Uil Sull'opportunità di una protesta nazionale di tutte le categorie Contrasti nella Cgil-Cisl- Uil Sartori (Cisl) e Vanni (Uil) hanno respinto la proposta di Garavini (Cgil) di una «azione unificante» a sostegno dei rinnovi contrattuali - Rinviato al 26 aprile il direttivo unitario ROMA — Sciopero generale o no: ancora una volta la segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil ha discusso con i dirigenti di tutte le categorie l'opportunità di un'«asione unificante» a sostegno dei rinnovi contrattuali. Il dibattito è stato molto vivace. Sono affiorati contrasti notevoli fra le tre Confederazioni, ma anche fra i singoli sindacati di categoria all'interno di ciascuna organizzazione. Al segretario confederale della Cgil Garavini, che aveva proposto a nome della segreteria un «momento unificante delle lotte in corso» hanno replicato duramente il segretario generale dei braccianti Cisl, Sartori, e i segretari confederali della Uil Vanni e Buttinelli. «Sono decisamente contrario — ha detto Sartori — ad uno sciopero generale o semigenerale, perché non aiuterebbe a sbloccare le vertenze. Sarebbe una ammucchiata inutile fra categorie che hanno diversi tavoli di trattative e diverse peculiarità». A cosa dovrebbe servire? si è chiesto Vanni, dando alcune interpretazioni. «A chiedere — ha aggiunto — un intervento del governo? A fiaccare le resistenze del padronato? In questo caso dovremmo essere vicini ad una ipotesi di chiusura dei contratti, ma così non è. Dobbiamo invece giocare sui tavoli di trattativa delle singole categorie». Lama, in questa fase, è sembrato più duro. «Il nodo I da sciogliere — ha osservato —resta quello se andare ad un I momento unificante di lotta delle categorie impegnate nei rinnovi contrattuali o se an- dare ad uno sciopero generale di tutta l'industria e dei braccianti, cioè ad un mini sciopero generale». Trentin, segretario confederale della Cgil, ha concentrato l'attenzione solo sull'ipotesi riduttiva, quella cioè dell'astensione dei braccianti e dell'industria insieme. Fra i dirigenti di categoria le opinioni sono discordanti. In contrapposizione a Sartori, il segretario generale dei braccianti Cgil, Donatella Turura si è pronunciata senz'altro a favore di un'azione unificante e Bertinelli dei braccianti Uil, pur respingendo l'alternativa di uno sciopero generale, si è riservato di valutare l'opportunità di uno sciopero nazionale unitario delle categorie in lotta per i rinnovi contrattuali. Per gli edili, Giorgi (Cgil) ha insistito sull'esigenza di generalizzare la lotta di tutti i lavoratori dell'industria e dei braccianti, mentre Pagani (Cisl) si è dichiarato più propenso ad azioni «anche a livello nazionale e anche più incalzanti per tentare di sblocare le vertenze, senza proporre lo sciopero generale». In serata la segreteria unitaria ha tirato le fila intricate del confronto con le catego¬ rie. Ha deciso lo slittamento al 26 aprile del direttivo unitario, già convocato per il 24 aprile rimettendo ad esso ogni deliberazione sulla eventuale azione di sostegno per i rinnovi contrattuali. Su questo argomento Lama, Macario, Benvenuto e Camiti hanno avuto un incontro riservato con il ministro Scotti il quale ha poi ricevuto il presidente della Confindustria Carli e il presidente della Confagricoltura Serra. Gian Carlo Fogsi

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