Banca d'Italia: Sarcinelli sospeso Chiesto un intervento del governo di Silvana Mazzocchi

Banca d'Italia: Sarcinelli sospeso Chiesto un intervento del governo Accolta dal giudice istruttore Alibrandi la richiesta di Infelisi Banca d'Italia: Sarcinelli sospeso Chiesto un intervento del governo Cesto un intervento del governo La Malfa (pri) e D'Alema (pei) si rivolgono al presidente del Consiglio perché reintegri nel suo posto il vice direttore - Una nota di Palazzo Chigi: «Il silenzio del governo vuole impedire danni maggiori» - Non ancora confermata la convocazione dei ministri sul delicato caso ROMA — La magistratura si comporta da Giano bifronte. Da una parte applica polso di ferro e sollecitudine nei confronti di Mario Sarcinelli e lo sospende dalla carica di vicedirettore proprio mentre il Consiglio dei ministri stava per concludere la procedura di reintegrazione avviata dal Consiglio superiore della Banca d'Italia. Dall'altra i giudici trattano con prudenza e riflessione il capitolo dell'inchiesta che riguarda chi permise l'erogazione dei crediti agevolati e chi ne beneficiò. Cosi, mentre i giudici insistono nella loro strategia d'attacco contro il vertice dell'Istituto di emissione, si sta aprendo una polemica politica che si preannuncia vivace e che ruota attorno all'opportunità che il governo prenda posizione sul caso Sarcinelli. Il suo intervento avrebbe carattere amministrativo, ma conterrebbe un inequivocabile significato d'appoggio alla linea tenuta dalla Banca d'I¬ talia fino ad oggi. Purtroppo, fino a ieri sera, l'appuntamento governativo non era neanche stato confermato. In questo clima a Palazzo di Giustizia si ridimensiona l'episodio riguardante i componenti dei consìgli di ammini strazione e alcuni membri dei comitati esecutivi dell'Imi, dell'Icipu e del Cis (Credito italiano sardo), che avrebbero distratto soldi pubblici per permettere finanziamenti illeciti alla Sir di Rovelli dal '71 al '77. Per loro si parla da tempo di inevitabile imputazione per peculato e non si fa mistero che le aggravanti sono prevedibili. Ebbene, dopo due settimane di gestazione, questa parte dell'indagine è finalmente passata dal tavolo del procuratore capo De Matteo all'ufficio istruzione. La procura, proprio ieri, in contemporanea con la sospensione sollecitata per Sarcinelli, ha avanzato le sue richieste. Il ridimensionamento: De Matteo e il sostituto procura- tore Infelisi avrebbero ipotizzato il «peculato» nei confronti di una ventina di personaggi finora individuati, ma in maniera generica limitandosi ad una richiesta di altrettante comunicazioni giudiziarie e lasciando cosi al giudice istruttore il compito di approfondire l'indagine e decidere nel merito deUe aggravanti, circostanza che si porterebbe dietro automaticamente l'obbligo del mandato di cattura. Una mina vagante insomma, che dopo l'allarme dei primi giorni di aprile, scoppiato quando la procura cominciò ad esaminare l'episodio, è ricomparsa ieri munita di una lunga miccia che potrebbe permettere lo scoppio, ma che potrebbe estinguersi anch'essa. Mentre appare vanificato nella sostanza un qualsiasi intervento del governo sul caso, si dilata il significato politico dello scontro ormai in atto da tempo tra il mondo bancario — appoggiato in sede di znri, ilual o e gsi iaalriueue pno si aitndi to ne ote Il eLa ena ritnfel a o ti va he la to me ta nta oalgli lolto rn na . Comitato per il credito anche dal ministro Pandolfi a nome del governo — e la magistratura. Si parla di una grave tensione esistente ai vertici della Banca d'Italia, e 11 governatore Baffi — accusato al pari di Sarcinelli di favoreggiamento e interesse privato in atti d'ufficio — avrebbe già fatto sapere ai suoi più stretti collaboratori che non è disposto ad assistere senza reagire alla «caduta» del vicedirettore dell'Istituto e sarebbe pronto a dimettersi Per ora però l'unica reazione concreta è quella che prepara il difensore di Mario Sarcinelli, il professor Giuliano Vassalli. Il penalista ricorrerà alla Corte di Cassazione contro il provvedimento adottato dal giudice Alibrandi (che ha applicato l'articolo 140 del codice penale) nell'unico modo che la legge consente. La misura infatti non si può impugnare, ma Vassalli si rivolgerà alla Cassazione per chiedere che la suprema corte annulli il provvedimento giudicandolo abnorme. L'elaborazione giurisprudenziale infatti ha stabilito che quando un provvedimento è talmente singolare da produrre una situazione anomala nella realtà (e quello avvenuto al vertice della Banca d'Italia ne sarebbe un caso), può essere annullato. Questo perché la contingenza specifica non sarebbe riconducibile a nessuna ipotesi di legge. La dichiarazione di annullamento alla Cassazione sarà presentata dal professor Vassalli entro venerdì. Alle reazioni giuridiche si sovrappongono intanto quelle politiche. Da Palazzo Chigi si fa sapere che non si vuole ravvivare la polemica e che il silenzio finora tenuto dal governo non vuol dire imbarazzo, ma prudenza «per impedire danni maggiori». Alcuni partiti però non sono d'accordo su questa linea. Giorgio La Malfa, per i repubblicani, afferma che la riunione del Consiglio dei ministri prevista per oggi e ancora incerta 'deve essere tenuta e la relativa decisione deve essere presa anche dopo il recente provvedimento del giudice Alibrandi». Il socialista Cicchitto, sollecitando «il governo ad uscire dal suo silenzio», conclude: .Permane tuttora il mistero sulle ragioni per cui i cosiddetti favoreggiatori vengano perseguiti così duramente mentre sui favoriti è stato steso un pudico e riguardoso silenzio». Il comunista D'Alema ha ammonito che se il Consiglio dei ministri non reintegrerà Sarcinelli nel suo incarico «si aprirebbe un problema di eccezionale gravità che ricadrebbe sul governo». Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Cis, Roma