«La benzina non aumenta l'elettricità sarà più cara» di Natale Gilio

«La benzina non aumenta l'elettricità sarà più cara» Intervista con il ministro dell'Industria Nicolazzi «La benzina non aumenta l'elettricità sarà più cara» Le tariffe saranno ritoccate del 20 per cento entro la fine dell'anno - Previsto il rincaro del gasolio - Le misure di austerità allo studio - Si parla di ripristinare 400 centrali idroelettriche (100 in Piemonte) - Il salvataggio della Sin «L'alternativa al consorzio è l'amministrazione straordinaria, con la nomina di un commissario» ROMA — Crisi energetica, salvataggio dei gruppi chimici, mancato avvio della legge sulla riconversione industriale rappresentano, con altri provvedimenti di non minore importanza, l'eredità «bollente» che Franco Nicolazzi, ministro dell'Industria, ha ricevuto dai suoi predecessori Donat-Cattin e Prodi. Un'eredità che si sta tentando di gestire in un periodo reso convulso dal clima elettorale e dalle tante polemiche che quotidianamente esplodono. Prima fra tutte, la polemica sui risparmi energetici e l'aumento di prezzo dei prodotti petroliferi, fra cui la benzina. Signor ministro, domandiamo, ci sarà o no il rincaro della benzina di cui si parla? «No. Il mio è un impegno /ormale: il presso della benzina non verrà né aumentato, né ritoccato: Nel piano che a fine settimana presenterà al governo però se ne parla? «Ne/ programma di austerità predisposto dalla direzione generale delle Fonti di energia c'è, insieme con altre misure, la proposta di aumentare la benzina super a 600 lire il litro. Le dico di più: si precisa che se l'aumento venisse effettuato in un'unica soluzione, nei 12 mesi la riduzione del consumo sarebbe di circa 800 mila tonnellate. C'è però anche un'altra annotazione: anche se il prezzo della benzina non rientra nel paniere per il calcolo delle variazioni dell'indice di contingenza, si stima che un rincaro dì 100 lire il litro influirebbe comunque per oltre un punto. Questo ci riporta al mio impegno formale, nel senso che la decisione di non toccare il prezzo non è dettata da motivi pre-elettorali, ma dalle preoccupazioni delle possibili conseguenze infettive». Se non si tocca la benzina, si toccheranno i prezzi di altri prodotti. •Il riferimento vale solo per il gasolio. Questa è una proposta che si sta studiando, tenendo presente che essendo il gasolio nel pacchetto della scala mobile, si devono misurare le ripercussioni sui prezzi. Certamente aumenterà il prezzo dell'energia elettrica e non per decisione nuova. C'è una delibera del Cipe che prevede entro quest'anno un secondo rincaro, dopo quello effettuato nel 78». Di quanto? 'Più o meno della stessa grandezza». Quindi un aumento della bolletta elettrica del 20 per cento? . «/4Z<"i7icirca». E i «tagli» ai consumi energetici quali sono? •Il piano prevede alcune misure immediate e altre ad ottobre in modo da non pregiudicare la stagione turistica. E' inutile che le elenchi tutte, visto che sono ancora in fase di messa a punto. Si va da ■ipotesi di orari di chiusura anticipati, di temperature minime per l'aria condizionata, di sostituzione di olio combustibile con metano nelle centrali elettriche ecc. Si tratta, in ogni caso, di un ventaglio di soluzioni che consentirebbero un risparmio di quasi il 7,5 per cento. Dovendo noi arrivare al 5 per cento sulla base degli accordi internazionali e dei programmi che discuteremo a Parigi con gli altri governi europei il 21 maggio prossimo, abbiamo dei margini di elasticità su cui muoverci. Le aggiungo una cosa nuova: con il presidente dell'Enel Corbellini stiamo esaminando l'opportunità di ripristinare le piccole centrali idroelettriche inattive da molto tempo. In Italia ce ne sono oltre 400. Nel solo Piemonte circa 100. Alcune di queste possono essere recuperate^. Parliamo della chimica. Il piano Imi per il salvataggio della Sir è ormai pronto. E' prevedibile che entro un paio di giorni si arrivi alla costituzione del consorzio bancario necessario per salvare dal fallimento il gruppo chimico di Rovelli? «Se sia prevedibile non lo so. Per parte mia posso dire che il piano Imi necessita ancora di alcune puntualizzazioni. E' bene che anche in questo caso ci si chiarisca le idee. Anzitutto, non ritengo che si possa riconoscere al gruppo Sir, come si sostiene, il valore patrimoniale risultante dai bilanci. Secondo: anche se sono difficili previsioni sull'andamento dei mercati sui quali opera la Sir, ci vuole maggiore prudenza nell'individuare il momento di ritorno ad una gestione di equilibrio. Il che implica la disponibilità da parte dei partecipanti al consorzio di sopportare ulteriori sacrifici finanziari. Terzo: è essenziale un riordino della struttura societaria del gruppo, dando tutti i poteri gestionali alla holding. Quarto: l'Euteco, l'azienda di cui tanto si discute, dev'essere inserita nel gruppo, eliminando ogni incertezza su chi è l'effettivo proprietario». In altre parole, lei ha già bocciato il piano di salvataggio dell'Imi? 'Io non ho bocciato niente. Dico che ci vuole chiarezza. Tanto per fare un esempio: l'ammontare delle agevolazioni finanziarie previste dalla legge 675 (si tratta della legge di riconversione industriale, in base alla quale l'Imi ha chiesto per la Sir 250 miliardi, n.d.r.) non può essere fissato una tantum. Va commisurato all'effettivo fabbisogno finanziario, investimenti fissi e circolanti, di un serio piano di ristrutturazione». Quindi se il consorzio non si fa, resta la strada del fallimento? 'L'alternativa al consorzio è quella dell'amministrazione straordinaria. Siccome sussistono i requisiti previsti dal decreto Prodi, alla dichiara¬ zione dello stato di insolvenza, seguirebbe necessariamente la nomina del commissario. Per quanto riguarda i banchieri, nessuno può negare legittimità alla loro richiesta di un'ulteriore delibera del Comitato per il credito. Non tanto per il problema della responsabilità che un domani potrebbe loro imputarsi, quanto perché la legge, cosi come oggi funziona, non consente l'ottenimento delle agevolazioni fiscali previste per un intervento quale quello richiesto per la Sir». Alla collettività, il salvataggio della Sir quanto potrebbe costare? Si parla di almeno 2 mila miliardi. • Non lo so. Non è facile quantificare il costo per il bilancio dello Stato di un 'operazione di questo genere. L'importante è chiarire che questa operazione, se si dovrà fare, non preveda il ricorso a provvedimenti di carattere straordinario, ma resti nell'ambito delle leggi in vigoret>. Natale Gilio

Persone citate: Donat-cattin, Franco Nicolazzi, Nicolazzi, Prodi, Rovelli

Luoghi citati: Italia, Parigi, Piemonte, Quarto, Roma