La Bosco, prima donna rapita alla sbarra per frodo fiscale
La Bosco, prima donna rapita alla sbarra per frodo fiscale Con marito, fratello e altri cinquantacinque imputati La Bosco, prima donna rapita alla sbarra per frodo fiscale Si parla di miliardi evasi in diritti doganali, per contrabbando di carne e burro dai paesi dell'Est - Tutte le bollette erano falsificate Comincia oggi alla quinta sezione del tribunale (pres. Pempinelll. p.m. Corsi) il processo contro i responsabili di una colossale frode al fisco. Sul banco degli imputati 58 persone (all'inizio dell'istruttoria ne erano state incriminate 105) accusate di aver fatto entrare clandestinamente nel nostro Paese migliaia di tonnellate di burro e carne di provenienza dai Paesi dell'Est europeo, frodando all'è- j rario. in diritti di confine evasi, j ! diversi miliardi. L'inchiesta del giudice istrut- ! tore Tinti e del pubblico ministero Corsi (lo stesso che soster- ! rà l'accusa al processo) ha accertato l'esistenza di una vasta organizzazione di contrabban- ■ dieri con ramificazioni in tutta ■ l'Italia settentrionale. Nel lungo elenco dei complici vi sono deci- , ne di autisti italiani e francesi e numerosi importatori all'inI grosso di burro e carne che ricei vevano nei loro stabilimenti la merce scaricata nottetempo da{ gli autotreni «Tir». All'origine della truffa vi sono precise ragioni di mercato che rendono conveniente vendere nel nostro Paese burro e carne di provenienza da Paesi extracomunitari, merce che si può aci quistare ad un prezzo sensibilì mente inferiore. Anche pagan: do i diritti di confine, che per un carico «medio» di 20 tonnellate si aggira sui 40 milioni di lire, vi sono sempre ragionevoli margini di guadagno. Non pagando quei diritti di confine il profitto sale alle stelle. Ed è quello che hanno fatto gli imputati. Ai valichi di frontiera gli autisti esibivano falsi certificati di viaggio stando ai quali l'autotreno trasportava un carico di tomaie da scarpe, di polistirolo e di soda caustica, tutte merci che pagano esigui diritti di confine. Entrati clandestinamente in Italia, i «Tir» scaricavano la carne e il burro presso gli stabilimenti dei complici. Tra i beneficiari che hanno ricevuto nelle loro aziende merce di provenienza clandestina vi sono tre torinesi. Emilia Blangino Bosco, la prima donna sequestrata in Italia (liberata con un riscatto di mezzo miliardo), il marito Pietro Bosco e il fratello Felice Blangino. proprietari del¬ la «STa.L.Ca.» di La Loggia, una delle più grosse aziende importatrici di carne in Piemonte. * Adele Molsiti vedova Bianco. 71 anni. Rivoli, via XXV Aprile 51. è morta, per politrauma. alle Molinette. Il 4 aprile, in frazione Tetti, era stata investita da una 126. guidata dal meccanico Carlo Airaudi. di 20 anni.
Persone citate: Carlo Airaudi, Emilia Blangino Bosco, Felice Blangino, Pietro Bosco
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