Si aprono i negoziati Cina-Vietnam in un clima avvelenato dai sospetti di Alain Jacob

Si aprono i negoziati Cina-Vietnam in un clima avvelenato dai sospetti Il delegato cinese a Hanoi dopo la guerra di frontiera Si aprono i negoziati Cina-Vietnam in un clima avvelenato dai sospetti Una protesta di Pechino per violazione delle acque territoriali colloqui. Il documento cinese NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE PECHINO — A poche ore dall'apertura dei negoziati cino-vietnamiti. la Cina ha rivolto al Vietnam una nuova nota di protesta piuttosto aspra, accusando Hanoi di tentare deliberatamente di -avvelenare l'atmosfera» dei \ riferisce che tre navi cariche , di soldati vietnamiti si sono avvicinate martedì scorso a | 500 metri dalla costa dell'arci-1 pelago delle Xisha (Paracels), nel Mar della Cina meridionale. Secondo le dichiarazioni di Pechino colpi d'arma da fuoco sono stati diretti «in segno di provocazione» contro una corvetta cinese. Dopo questo incidente la Cina vuole che il Vietnam presenti le sue scuse per quella che denuncia come -una | ! ! j | violazione delle proprie acque terrìtorìali» e l'assicurazione Iche simili -provocazioni» non ì si ripetano. E' improbabile '^he Hanoi dia soddisfazione a queste richieste, poiché le isole Xisha. occupate dalla Cina nel 1974, sono ufficialmente rivendicate dal Vietnam, e qualsiasi -scusa» significhe- rebbe la rinuncia a queste rivendicazioni. La questione delle isole del Mar della Cina meridionale è rimasta sino a ieri in secondo piano nel contenzioso territoriale cino-vietnamita. ma già il 16 marzo il ministro degli Esteri cinese- Huang Hua- aveva annunciato che questa vicenda sarebbe stata affrontata nei negoziati fra i due Paesi. Il fatto che ora la questione venga posta in questi termini rischia di incidere notevolmente sull'atmosfera dei colloqui. Il problema delle isole è molto più difficile di quello della frontiera sulla terraferma. Malgrado questi auspici inquietanti il delegato cinese, il vice ministro degli Esteri Han Nianlong, è giunto ieri, come previsto, a Hanoi, a capo di una delegazione composta di 25 persone, compresi i giornalisti. Il Quotidiano del popolo ha salutato la sua partenza con un lungo commento che ribadisce la volontà di pace da parte della Cina e esprime la speranza che il Vietnam dimostri la sua buona fede durante i negoziati. Il commentatore del giornale cinese si mostra molto ottimista affermando che i problemi in sospeso fra i due Paesi «si dovrebbero risolvere sema difficoltà con i negoziati». Da notare il fatto che la questione del ritiro delle forze vietnamite dalla Cambogia è menzionata soltanto incidentalmente, come uno-dei gesti grazie ai quali il Vietnam potrebbe -aumentare la propria credibilità fra le nazioni del Sud-Estasiatico». L'iscrizione di questo punto all'ordine del giorno non viene presentata come condizione preliminare all'apertura della trattativa, come si era invece ritenuto di recente in base alle dichiarazioni di Pechino. In compenso il Quotidiano del popolo non fa pensare che la Cina sia molto disponibile, affermando che le forze di Pechino non occupano neppure una briciola di territorio vietnamita in alcun punto della frontiera. E' noto che Hanoi sostiene il contrario, e spera che il negoziato verta proprio e soprattutto sulle zone che considera sotto la propria giurisdizione e che al 16 marzo non sono state evacuate dalla Cina. Infine l'organo del pc cinese, ricordando gli scambi diplomatici fra Pechino e Hanoi nelle ultime settimane, accusa il Vietnam di aver ripetutamente -ostacolato» l'apertura della trattativa. Il che fa temere, come suggerisce la nota cinese sulle isole Xisha. che anche dopo l'arrivo di Han Nianlong a Hanoi questo argomento non venga abbandonato, e che l'apertura di un vero dialogo non sia imminente. Alain Jacob Copyright Le Monde e per l'Ii.ili.i La Stampa

Persone citate: Han Nianlong