Pasqua, possiamo andare in gita

Pasqua, possiamo andare in gita Comincia (sole permettendo) la stagione dell'aria aperta Pasqua, possiamo andare in gita Massicce partenze dalla città in auto e in treno; arrivi dal Sud - Uova a ruba, malgrado i prezzi; sacrificati alle mense 20 mila tra capretti e agnelli - Consigli per brevi escursioni Come volevasi dimostrare: la tradizione trionfa a dispetto dei prezzi (salatissimi) e del tempo (incerto). La prima sorpresa di Pasqua è questa. Riti collaudati si rinnovano in nome dell'evasione e della libertà (o è solo la paura di un domani più austero a mettere ali ai piedi alla gente?). Migliaia di persone lasciano Torino per le feste. L'ultima neve aspetta i patiti dello sci al Sestriere, a Bardonecchia, in Val d'Aosta. SI trovano a stento posti letto. Il primo sole, invece, ha dato appuntamento sulla Riviera ligure agli amanti del mare. E' già in funzione circa il 90 per cento degli alberghi e dei ristoranti. Le partenze da Torino superano le previsioni, smentendo chi pensava quest'anno a un ponte formato ridotto. Impossibile fare cifre: la fuga è scaglionata, ma continua e massiccia. E' cominciata giovedì pomeriggio, in coincidenza con il primo giorno di vacanza nelle scuole (le lezioni riprenderanno mercoledì 18) e s'è fatta più intensa ieri. Oggi toccherà la punta massima; domani e lunedi — prevede la polizia stradale — saranno momenti di pausa sulle grandi vie di comunicazione. Il traffico avrà dimensioni circoscritte ai posti scelti dai gitanti. Solite raccomandazioni: prudenza, prudenza, prudenza. Se le strade sono intasate, meglio i percorsi alternativi, studiati a casa, con calma, prima della partenza. Cosi come, prima di mettersi in viaggio, sarà opportuno dare un'occhiata perché tutto funzioni: freni, luci, frecce direzionali. Movimento intenso anche a Porta Nuova. Accanto ai treni ordinari arrivano (o partono) quelli straordinari. Ieri, gli arrivi (38 mila) hanno superato le partenze (25 mila). E' giunta gente soprattutto dal Sud per riabbracciare familiari e amici. Per oggi, invece, si prevedono soprattutto partenze (40-50 mila). Seconda sorpresa di Pasqua la corsa all'acquisto di uova e di colombe, che sembrava dovessero restare Invendute per colpa di certi prezzi. C'è chi ha fatto i conti: le uova, per esempio, costano tre volte il valore effettivo. Capita, poi, di trovare lo stesso prodotto a prezzi diversi. La tradizione ha abbattuto ogni ostacolo, come speravano produttori e negozianti. Uova piccole e grandi, avvolte nel tulle o in carta stagnola sono entrate in ogni casa, regalando ora sorprese gradite ora inutili oggettini di plastica. Buona anche la vendita di capretti e di agnelli. Ventimila i capi macellati al mattatoio, in massima parte d'importazione (Ungheria e Francia). Accanto alla carne fresca da ricordare anche grosse partite di carne congelata. Prezzi, da 5 mila a 9 mila lire il chilo. La Pasqua di sempre, insomma: grandi partenze e piatti nel rispetto della tradizione. Ma anche gite brevi, con mete a pochi chilometri dalla città: se il tempo è buono si possono conciliare tante esigenze insieme: un tuffo nel verde che sta trionfando dal Canavese alle Langhe; la visita a monumenti e chiese che profumano d'antico; l'occasione per una merenda sui prati o sotto i pergolati di trattorie generose, dove abbondano formaggi, salumi, vino e cortesia. Non occorre mettersi in viaggio all'alba; è sufficiente un pomerìggio; ritmo da crociera. Si prende la strada di Caselle, si va a San Maurizio, Ciriè, Barbania. Entrando nella valle dell'Orco si dimenticano confusione e cemento. Il paesaggio acquista dimensione umana. Busano, Pertusio, Valperga, Cuorgnè, Ca- stellamonte, con le sue ceramiche. Poco lontano, solenne, il santuario di Belmonte. Chi conosce già il Canavese può andare alla scoperta della Val Susa lungo la statale 24: Alpignano, Caselette, Almese; da. qui a Rubiana da dove si può salire al colle del Lys o a Celle. Si può pranzare al sacco o puntare su una delle trattorie a portata di mano: impossibile sbagliare. Da Almese si può andare a Condove sbriciolata in settanta frazioni tutte facilmente raggiungibili. Qui sembra che il tempo si sia fermato, rispettosodi quei borghi costruiti secondo intelligenze antiche, frutto del lavoro e della tenacia di generazioni. Dal «Belvedere» si domina lontano e si può brindare a un pomeriggio in compagnia. Poco lontano s'apre la Val Sangone Renato Romanelli

Persone citate: Pertusio, Renato Romanelli, Valperga