Scoperti 20 mila gioielli di sei re

Scoperti 20 mila gioielli di sei re IN UNA NECROPOLI AFGHANA: ALCUNI PESANO PINO A UN CHILO Scoperti 20 mila gioielli di sei re MOSCA — Ventimila gioielli d'oro, alcuni pesanti fino a un chilo, sono venuti alla luce in Afghanistan in una necropoli reale del primo secolo situata sul monte Tillia-Tape vicino alla città, di Shibargan e a circa 80chilometri a Sud della frontiera con l'Uzbekistan' (Urss). L'annuncio della sensazionale scoperta archeologica, che rivaleggia con quella della tomba egizia di Tutankhamon avvenuta nel 1922, è stato dato a Mosca dai componenti sovietici della spedizione mista che da circa 10 anni cerca i resti dell'antica civiltà ^afghana, n capo della spedizione. Viktor Sanameli, dell'istituto di archeologia dell'Accademia delle scienze dell'Urss, ha riferito alcuni particolari dell'eccezionale ritrovamento, «tanto più sorprendente, ha detto, perché il punto in cui del tutto casualmente è stata scoperta la necropoli non recava alcun segno esterno della sua esistenza, in un deliberato e riuscito tentativo, si presume, di nascondere ai predoni dell'antichità il tesoro sepolto-. Si compone di piatti, collane, bracciali, tazze, anelli, spille, daghe, pugnali e ornamenti di vario tipo — al¬ cuni tempestati di turchesi, perle, lapislazzuli e corniole — che costituivano il corredo mortuario di sei re afghani, i cui corpi, deposti in tombe separate, erano avvolti in drappi più volte ripiegati e interamente ricoperti da piastrine d'oro cucite sul tessuto. «La testa incoronata di uno dei re. ha detto Sarianidi, era appoggiata su un grande e pesante piatto d'oro sormontato da un piccolo albero decorativo dello stesso metallo. La mascella era legata con nastri d'oro-. Le tombe e le loro preziose suppellettili sono state datate tra il primo e l'inizio del secondo secolo dell'era cristiana, ma il cristianesimo non era ancora giunto in quelle regioni e gli oggetti secondo l'archeologo mo'strano l'influenza di culture diverse compresa quella greco-romana, l'indiana e la cinese. Non viene indicato dove sia attualmente custodito il materiale trovato. Gli archeologi sovietici, che sono convinti di poter scoprire in seguito altre tombe reali, hanno detto che la proprietà degli oggetti spetta al governo afghano e che l'Unione Sovietica avrà i diritti esclusivi di divulgazione della scoperta.

Persone citate: Viktor Sanameli

Luoghi citati: Afghanistan, Mosca, Unione Sovietica, Urss, Uzbekistan