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Uccise il massaggiatore: i periti stabiliranno se ha detto il vero Uccise il massaggiatore: i periti stabiliranno se ha detto il vero Sopralluogo giudiziario ieri pomeriggio in via Calvi 39, nello studio di estetica del massaggiatore Emanuele Maringola. 59 anni, ucciso con tre colpi di pistola la sera del 1 marzo scorso da Antonio Noto. 36 anni, guardia giurata dei «Cittadini dell'Ordine», per impedire che il massaggiatore continuasse a ricattare la moglie, Corradina Di Pietro. 30 anni, da qualche tempo segretaria nello studio di estetica. Il giudice istruttore Oggè ha voluto verificare con i periti Baima Bollone, Ghio e Frei. l'attendibilità della confessione resa dal Noto in questura, due ore dopo il delitto. «Mia moglie mi aveva rivelato che il massaggiatore da tempo la ricattava — ha detto agli inquirenti il Noto —. Aveva inciso la sua voce in alcuni momenti delicati, quando lei riceveva dei clienti. Mia moglie aveva deciso di piantare tutto, non se la sentiva di continuare quella vita e lui aveva cominciato a ricattarla-. La guardia giurata ha affermato di aver preso una pistola acquistata a Porta Palazzo e di essere andato da Maringola per una spiegazione. Il massaggiatore non desisteva dalle sue minacce e allora egli avrebbe sparato tre colpi, allontanandosi subito dallo studio e dicendo al¬ la moglie di inventare una storia per la polizia. Fermato e portato in questura aveva confessato il delitto. L'arma usata, una «Lebel cai. 9». era stata ritrovata in un giardino di corso Taranto, dove il Noto diceva d'averla gettata. Ma la polizia non fece sul Noto la prova del guanto di paraffina ed ora i periti dovranno stabilire se la sua confessione è attendibile con la ricostruzione dei fatti. Al sopralluogo hanno partecipalo anche l'avvocato Negro, difensore del Noto e della moglie Corradina Di Pietro, e l'avvocato Fanelli, parte civile nel processo per i familiari del Maringola.