Friuli, una spinta per la rinascita

Friuli, una spinta per la rinascita Friuli, una spinta per la rinascita Viene dagli studi preliminari elaborati dal Piemonte e destinati a fare da supporto alla ricostruzione - Testimonianza di solidarietà Ventidue quaderni di lavoro [3500 pagine) e una lunga serie di grafici, mappe e scale di valori «fotografano» il patrimonio storico, culturale e ambientale della Comunità collinare del Friuli (15 Comuni. 420 chilometri quadrati. 50 mila abitanti), una delle zone più suggestive della regione, disseminata di brevi rilievi morenici, popolata da aziende artigiane e piccole industrie meccaniche e alimentari, a sinistra del Tagliamento. I volumi e la vasta cartografia sono il frutto di un'indagine sugli effetti indotti dei due terremoti del '76 (maggio e settembre) e sulle loro conseguenze nei confronti del sistema economico e produttivo della zona. Costituiscono il risultato conclusivo del programma di assistenza tecnico-scientifica data dal Piemonte al Friuli e potranno essere «di supporto per l'elaborazione di un piano comprensoriale di ricostruzione-, come ha detto il presidente del consiglio regionale Sanlorenzo. presentando, nella sede dell'Accademia delle scienze, il lavoro svolto da un'equipe di tecnici della Regione, del Politecnico e dell'Università. 'L'esperienza vissuta dal Piemonte è stata ricca di insegnamenti — ha commentalo ancora Sanlorenzo —. // principale è | quello di aver scoperto e potuto I destare le enormi potenzialità ideali e morali esistenti, ma non ancora impegnale, nell'animo della gente, dei lavoratori di un'intera comunità per affrontare un problema grande e grave che era venuto ad aggiungersi alla già problematica crisi del Paese. Abbiamo scoperto assieme che si può fare appello non solo al sentimento di solidarietà nazionale, ma anche alla riflessione e abbiamo verificato che è possibile, se si riesce a trovare l'unità degli intenti, garantire concretezza a ciò che si fa e coeI rema con quello che si chiede-. Norberto Bobbio, presidente dell'Accademia delle scienze, ha aperto la manifestazione: il consigliere regionale arch. Giovanni Picco, che ha coordinato i lavori dei tecnici, ha brevemente presentato i! frutto di due anni di ricerca e di studio del territorio condotti con mezzi sofisticati d'indagine. Satelliti della I serie Landsat e aerei con voli a ! bassa quota hanno fotografato iil territorio: sonde sensibili lo hanno perforato: mille altre inI iormazioni sono slate raccolte ! durante esami diretti sul posto e I nel corso di seminari e di studio. 1 Tutti gli elementi raccolti sono stati affidati a una «banca di dati-, messa ora a disposizione della Comunità. Un elemento turba tutto il lavoro svolto e l'ennesima dimostrazione di solidarietà data dal Piemonte al Friuli: la ricostruzione sarà lenta e difficile: occorreranno anni prima che paesi, borgate e quartieri possano risorgere, pur senza ritrovare antiche armonie, consacrate nel tempo e nella consuetudine. Non va dimenticato, poi. il pericolo incombente del terremoto, sempre in agguato nelle viscere della terra, come dimostrano alcuni tra i grafici più preoccupanti. Vinceranno il coraggio e la tenacia della gente? Il Friuli saprà ancora reagire? E' l'augurio unanime. Confortano, intanto, -la profonda amicizia, gli stretti e fraterni legami- fra Piemonte e Fiuli. come ha ricordato il presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Colli, che con l'assessore regionale Alfeo Mizzau ha portalo alla riunione la gratitudine della gente. La quale non dimentica lo slancio popolare partito da Torino, i tre miliardi raccolti e distribuiti da La Stampa, le ventidue scuole recuperale con i londi sottoscritti dai nostri lettori. L'impegno a rinascere è una promessa a chi ha «investito< solidarietà e fiducia. re. ro.

Persone citate: Colli, Giovanni Picco, Mizzau, Norberto Bobbio, Sanlorenzo