Una città, tre anime diverse di Stefano Reggiani

Una città, tre anime diverse Una città, tre anime diverse (Segue dalla 1" pagina) tre le ragioni politiche, quali lacerazioni culturali hanno portato a questo punto l'università che ha il suo motto nella libertà: «Universa universis patavina libertas». Non è forse un caso che la nascita della terza città, quella degli Autonomi, discenda da una frattura che percorre a Padova, lungo ventanni, la cultura cattolica integralista e la cultura di sinistra. Ha detto Giacomelli al recente congresso del pei. parlando di Padova: «E' rimasta la vecchia distinzione cattolica tra peccatori e giustizieri». Afa può darsi che la ricerca culturale, chiusa in un canale obbligato di inerzia e di missioni, si sia naturalmente proposta come alternativa globale. Cosi Padova, secondo il pei. è diventata «il laboratorio di sperimentazione di una strategia eversiva» da parte dell'Autonomia, ideologicamente fondata da Toni Negri e dai suoi colleghi arrestati. Così il pei. secondo il gruppo dell'Autonomia, è l'istigatore e il mandante ideale dell'operazione giudiziaria che ha condotto agli arresti. Così il rapporto più duro in questo modo, il confronto vero sembra tra pei e Autonomia. L'uno vuole riprendere posto e credibilità tra le forze riformatrici nell'università» l'altra teme gli effetti politici dell'ondata di arresti, ma anche capisce che si presenta un'occasione per rinsaldare le file e acquistare nuove simpatie nella grande maggioranza degli indifferenti e dei passivi. Il sociologo Sabino Acquaviva, che anticipò gli sviluppi del terrorismo e ipotizzò la guerriglia diffusa, aveva dato un'intervista al settimanale «Autonomia» pochi giorni fa. Rifletteva sulla fase di ripensamento e di autocritica nel partito armato, sul dibattito in corso dopo la vicenda Moro. Adesso non vuol fare commenti diretti sugli arresti, ma ammette che possono avere effetti politici, come quello «di creare dei leaders». Ci si chiedeva: quanti sono gli autonomi a Padova? Mille? Duemila? Adesso chi vuole può contarli e valutare il riflesso della loro presenza anche a livello nazionale. Dopo la prima notizia degli arresti quattrocento studenti si sono riuniti al teatro Ruzante. ieri alla facoltà di Scienze politiche seicento hanno partecipato ad un'assemblea. Ma, osserva il preside, la mobilitazione dipende dal momento: posso¬ no essere cento come quattromila. Si vedrà domani alla minifestazione regionale promossa da Autonomia. Il documento approvato ieri dall'assemblea dice «che si vogliono mettere fuori legge i teorici della rivoluzione» e che «tutte le vie legali saranno usate per liberare gli arrestati». Alla radio di Autonomia, chiamata Radio Sherwood. sono più duri: «Sarà la forza del movimento a farli liberare. Si perseguita il reato di opinione». Secondo gli studenti autonomi, gli arresti e le accuse sono anche l'inizio della campagna elettorale. Ecco perché molte risposte intorno a Padova debbono essere date in modo svelto e chiaro. Stefano Reggiani

Persone citate: Giacomelli, Sabino Acquaviva, Toni Negri

Luoghi citati: Padova