All'Amedeo di Savoia un incontro per evitare la paralisi dei servizi

All'Amedeo di Savoia un incontro per evitare la paralisi dei servizi All'Amedeo di Savoia un incontro per evitare la paralisi dei servizi Oggi alle 12,30 - L'amministrazione respinge le accuse di scarso rispetto delle norme igieniche - «Si ristruttura la cucina» Oggi alle 12,30 scade l'ultimatum dei delegati sindacali dell'ospedale Amedeo di Savoia: l'occupazione degli uffici si trasformerà in 48 ore di blocco totale dei servizi «se mancheranno proposte concrete da parte degli amministratori- per risolvere i numerosi problemi sollevati dai dipendenti. Cucina malsana, infestate da topi e scarafaggi, astensione dal lavoro delle dipendenti madri tenendo conto della possibilità di contrarre malattie infettive, visite periodiche al personale. Inoltre è ancora sul tappeto una vertenza aperta dagli impiegati. Ieri alle 18. il consiglio d'amministrazione si è riunito d'urgenza. Al termine, poco dopo le 20, ha diffuso un comunicato nel quale «respinge come infondate le notizie diffuse dai giornali, poiché tendono a ingenerare nella cittadinanza un'ingiustificata sfiducia nell'efficienza di una struttura ospedaliera indispensabile-. Il consiglio ribadisce che «(e condizioni igieniche generali so¬ no soddisfacenti e in Dia di ulteriore miglioramento-. Per la cucina in particolare «di cui è in corso, tra molte difficoltà burocratiche esterne, la completa ri'strutturazione, le autorità sanitarie comunali hanno dichiarato l'agibilità-. •II problema vero — conclude il documento — é migliorare le condizioni di lavoro, di cui il consiglio si fa ampiamente carico-. L'incontro con i sindacati, per trovare una via d'Intesa è stato fissato alle ore 12,30 di oggi. Sindacalisti e lavoratori definiscono «anomala» la situazione dell'Amedeo di Savoia: «Non c'è dialogo con l'amministrazione, i nostri interventi cadono nel vuoto-. Ma negli altri ospedali come sono le condizioni igieniche? All'ammalato, al visitatore, il quadro che si presenta non è dei più edificanti: tappeti di cartacce e cicche nei corridoi, incrostazioni negli angoli, vetri lavati soltanto dalla pioggia. Nelle camere attigue alle cucine è facile sorprendere scarafaggi. I muri perimetrali soffrono di mali inguaribili, l'intonaco si gonfia e si spacca liberando piccole nubi di polvere bigia. Rivoli d'acqua colano dalle grondaie e tracciano sentieri di muffa verdognola sulle pareti. Spiegano i sindacati: -Molte strutture, soprattutto i piani interrati, sono vecchie. Trascurate da sempre, richiedono cure drastiche, non più l'imbiancata frettolosa die i bilanci degli ospedali possono permettersi. Le spese destinate alla manutenzione sono minime, per simili opere occorrono finanziamenti straordinari della Regione-. .Problemi stagnanti-, -deficienze strutturali- che. almeno nei punti nevralgici, si cerca di colmare. Negli edifici vi sono piccoli cantieri che tappano le falle più vistose: camere operatorie dove ancora si verificano casi di infezioni, servizi e lavanderie per la profilassi. -Purtroppo—è l'amaro commento — nessuno ha rispetto per la cosa pubblica. Il grado di civismo che si riscontra nell'immondizia gettata per la strada, è lo stesso che obbliga gli inservienti a pulire, non per disinfettare, bensì per asportare ogni giorno cumuli ìncredibilidi rifiuti-. E' il duplice aspetto di uno stesso problema: mancanza di educazione e responsabilità nel pubblico e -insoddisfazione di gente (ì dipendenti) frustrata da una retribuzione bassissima, il die spiega tra l'altro l'endemica carenza degli organici-. Capro espiatorio è come al solito, chi non è in grado di difendersi, l'ammalato, protagonista e vittima, costretto a subire una situazione di cui non ha colpa. c. nov.

Persone citate: Amedeo Di Savoia