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Banca d'Italia Banca d'Italia | (Segue dalla 1 ' pagina) stratura e il mondo dell'economia. Senza fretta, Alibrandi lavora ed accumula atti istruttori per definire l'accusa di peculato «he pende sul capo dei presidenti, direttori e consiglieri di amministrazione degli organismi tecnici che concessero i crediti alla Sir di Rovelli. Ieri, il magistrato si è recato nella sede dell'Imi e dell'Icipu e non è escluso che decida di volare a Cagliari per visitare quella del Credito Industriale Sardo. Cosa cerca? Evidentemente cerca di delineare il ventaglio delle ipotesi che possono essere di soste-: gno all'accusa finora forse più intuita che concreta. L'escursione del giudice nelle sedi degli istituti di credito può avere tre scopi. Primo: controllare se esistono regolari riscontri alle spese sostenute dalle aziende beneficiate (nel caso in questione, la Sir). Secondo: se le fatture, pur essendo registrate, sono state «gonfiate» ovvero aumentate allo scopo di uniformarsi ai preventivi presentati nella fase di richiesta del finanziamento agevolato. Terzo: esaminare i verbali o le delibere dei consigli di amministrazione che tra il 1971 e il 1977 vararono i tremila miliardi concessi alla società petrolchimica di Rovelli per scoprire chi votò a favore. ' La magistratura insomma, scandaglia sette anni di costume bancario; cerca di ricostruire se e come furono condotte le «istruttorie» che l'esecutivo deve fare prima di dare il suo assenso alla concessione di un finanziamento agevolato. Da questo esame, nel giro di giorni, forse di settimane, i giudici intendono arrivare a quelli che a Palazzo di Giustizia certi magistrati definiscono polemicamente «gli intoccabili». Sembra quindi che il futuro del governatore Paolo Baffi e le sue possibili dimissioni siano strettamente collegate all'esito di queste nuove indagini. Attraverso questa ottica è leggibile quanto avviene in queste ore nella sede della Banca d'Italia di via Nazionale: anche ieri una lunga riunione del direttorio (un incontro che ormai avviene quasi ogni giorno) è stata interpretata come un improvviso vertice determinato dalla necessità di studiare il «caso Sarcinelli». Silvana Mazzocchi