Regione occupata dagli antinucleari

Regione occupata dagli antinucleari Dopo la polemica uscita del professor Stefanini ad Acquario Ecco le nostre donne-bisturi In poche ore ne abbiamo trovate cinque, e con due abbiamo parlato; una facente funzione di primario al Mauriziano, l'altra assistente di ruolo a patologia chirurgica. «Possiamo essere brave come e anche più dei nostri colleghi - Gli ammalati? Ci accettano senza timori» «Acquario» televisivo di lunedì sera. Punzecchiato da una anestesista in odore di autonomia, l'esimio chirurgo Paride Stefanini esplode, sornione; «Ma lei — fa, rivolto alla collega —si farebbe operare da una donna? lo no davvero, neanche per sogno. Ho notato che le femmine sono poco tagliate per questa branca della medicina.. E' quanto basta per attendersi una rivolta femminista o, almeno, l'ira sdegnata di tutte le «donne-chirurgo» d'Italia. Andando alla ricerca di reazioni, troviamo una minoranza in fase di crescita, consapevole, ma ancora tanto esigua da dover essere scoperta. Chirurgo, come vigile o magistrato, è sostantivo privo di femminile. Quante sono in Italia le donne col bisturi? In mancanza di una statistica, può rendere l'idea questo dato tratto dall'albo della Società italiana di chirurgia: su 2200 associati, 10 donne soltanto. Ma, negli ospedali, nuove leve stanno serrando i ranghi. In poche ore, a Torino, abbiamo scoperto una specialista di chirurgia plastica,un'assistente di chirurgia toraco-polmonare, altre due assistenti di patologia chirurgica ed una «facente funzione» di aiuto primario. E' quest'ultima, Mariangela Cuneo, la «veterana» delle donnechirurgo torinesi. Milanese d'origine, 45 anni, laureata nel '65 e da quasi quindici anni al Mauriziano, si sente torinese d'adozione: «Anche se, considerando il numero di mie colleghe rispetto alle proprozioni di altre città — aggiunge —, devo rimproverare a Torino un po' di provincialità. La preclusione alle donne chirurgo qui è torse acuita da una mentalità e da un carattere piuttosto chiusi.. Ma lei non è stata emarginata. E' proprio tanto difficile affrontare la specialità del bisturi? .Quando mi sono iscritta al corso ero l'unica dell'Università. Nessuna sceglieva questo ramo nel timore di non essere accettata, a me hanno chiesto se ero pazza. Per tre anni ho lavorato come assistente volontaria, senza retribuzione, sbarcando il lunario con le visite per le assunzioni Fiat. Ma non mi sono mai scoraggiata e ce l'ho fatta. Il posto di "facente funzione" di aiuto primario era mio per anzianità, nessuno mi ha contestata.. L'hanno accettata anche i pa¬ zpdslemsesddrffpspaf zienti? «Certo. / malati si dimostrano un po' stupiti in partenza, poi si rendono conto che non c'è niente di strano». Ma è duro per lei emergere? C'è lotta al coltello? .In chirurgia i posti sono pochi ed è dura per tutti. No donne siamo ancora poche; a Roma, per l'esame di idoneità ad aiuto primario eravamo in tre su 340: logico che spuntarla sia anche più dura.. Che cosa pensa di Acquario? «Non mi dispiace, ha I suoi limiti di tempo, affronta tutto con un po' di superficialità.. Ha visto la puntata dell'altra sera? Che pensa della battuta di Stefanini? Mariangela Cuneo sbotta in una franca risata: 'Prima mi sono stupita, poi m'è venuto da ridere. Forse Stefanini è un po' limitato ed ha parlato cosi perché fa parte di un altro mondo. Potrebbe però influenzare la gente, e questo non è giusto. Quando io ho cominciato, i colleghi maschi pensavano che avessi scelto la chirurgia per hobby: Invece, continuando, ho scoperto nel confronto con loro che non ci sono prerogative di sesso. Nelle qualità richieste (autocontrollo, abilità manuale, padronanza di sé, potere decisionale ed anche resistenza fisica) possiamo essere brave come e più di loro.. Torto marcio all'esimio chirurgo, allora? «Per la battuta sì — conclude Mariangela Cuneo — per altre cose no. Aveva ragione nell'accusare quella anestesista di luoghi comuni tipo "Siamo emarginate, non possiamo scegliere II lavoro che vogliamo". Non ci si può cullare nell'emarginazione: io e tante altre abbiamo preso la strada desiderata, senza appoggi. I pregiudizi si vincono così». Graziella Ardizzone, assistente di ruolo alla seconda divisione di patologia chirurgica delle Molinette, condivide le tesi della collega: «Ho la massima stima di Stefanini come medico, e perciò sono rimasta anche più stupita. Ma forse è questione di generazioni: fra gli stessi nostri colleghi scetticismo ed ironia sono inversamente proporzionali all'età.. I malati vi accettano senza timori? «Un leggero pregiudizio sia maschile sia femminile lo avvertiamo, ma più che altro è stupore: "Ma come, opera anche lei?", "E dove lo trovate questo coraggio?". Ma poi si adeguano. Ho una collega assistente al centro toraco-polmonare, Caterina Casadio, che opera con molta frequenza ed è considerata bravissima: credo che ai pazienti sia la cosa che importa di più». Interviene battagliera la caposala, ed è una conclusione focosa almeno quanto la puntata di Acquario: Sentita quella battuta, il "barone" l'avrei preso a cazzotti. Ho sempre fatto chirurgia e posso testimoniare che le donne equivalgono gli uomini, dia retta a me. Ci sono tanti chirurghi-politici maschi che farebbero meglio a far soltanto po""ca" Roberto Reale I chirurghi Mariangela Cuneo e Gabriella Ardizzone

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