Saltare nei libri, con allegria

Saltare nei libri, con allegria FIERA DI BOLOGNA: EDUCARE I RAGAZZI 0 SOPRATTUTTO DIVERTIRLI? Saltare nei libri, con allegria BOLOGNA — Giunta alla sedicesima edizione, la Piera del Libro per Ragazzi, con i suoi settecento espositori, seicento dei quali stranieri, provenienti da quarantuno Paesi diversi, sembra attraversare la sua prima crisi di crescenza. Siamo ancora molto distanti dall'assordante babele della Buchmesse di Francoforte. Ma è indubbio che il successo di questa rassegna (c'erano, anche quest'anno, delegazioni del Canada e dell'Australia, della Malaysia e del Venezuela) ha messo in evidenza grossi problemi di contenuto e di metodo. Molti si domandano, intanto, se abbia senso ospitare libri per ragazzi o a fumetti accanto a libri propriamente scolastici. E' vero che gli uni e gli altri sono destinati allo stesso lettore: ma la problematica, i mezzi e i fini sono radicalmente diversi: ed è distraente tentare un bilancio simultaneo, che riesce ibrido, quando non ingeneri confusione. A parte questi delicati problemi di struttura, la Piera, che si è conclusa ieri, ha posto in rilievo un più radicale contrasto: quello tra libro di evasione e libro di arricchimento culturale, tra editoria di puro intrattenimento e editoria che pretende anche di formare. Sono questi, da sempre, i due modi di concepire il libro per ragazzi: ma quest'anno, a giudicare dai volumi esposti e dai pareri raccolti, si sono contrapposti frontalmente. Ci sono aree culturali — quella anglosassone, ad esempio —in cui il libro di evasione regna sovrano. L'elemento visivo è di una raffinatezza sorprendente. Illustratori dall'elegante, morbido calligrafismo lavorano a tutta pagina (il testo, spesso, non esiste o è relegato nelle didascalie): e il gusto è soavemente rétro, tra l'edoardiano e il vittoriano. Meravigliosi alfabetieri, libri di conto in cui si accampano una fauna e flora tra l'esotico' e l'immaginario: gli editori' d'oltre Manica guidano, insomma, il bambino a passi felpati lungo le rive incantate della fantasia. Un tantino arcigni nel loro moralismo, i tedeschi, all'opposto, tendono a insegnare: ai colori preferiscono il bianco e nero, al decorativismo il segno secco, incisivo, la parola essenziale, scandita con la perentorietà di uno slogan. Più scettici e sornioni, i francesi tentano di trovare il giusto equilibrio tra le due tendenze: «Certo, un bambino col libro si deve soprattutto divertire — mi dice Jacques Pellettier, un grafico di successo —. Afa lo svago per lo svago finisce per riuscirgli stucchevole». Tra gli italiani, passionali e alieni da mezze misure, il contrasto tra le due formule è spesso stridente. Nello stesso. stand, magari di un editore d'avanguardia, capita di sfogliare un libro rutilante di immagini surreali e un altro che insegna a -maneggiare la città», cioè a impadronirsi delle più sottili concezioni sociourbanistiche. -Eppure — mi fa osservare Mark Robson, che insegna storia della letteratura giovanile a Manchester — questo dissidio bisognerà risolverlo, prima o dopo. Gli editori dovranno arrivare a spiegare con un racconto d'avventura la vita degli indios Piaroa, e non con un piccolo trattato di etnologia a colori». Di quanto il problema sia reale me ne sono reso conto assistendo al seminario sulla collaborazione tra editori di. Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. L'esperto cui è toccato tracciare un consuntivo dei lavori ha detto, con molta chiarezza: 'Bisogna che i Paesi in via di sviluppo promuovano libri per ragazzi tratti dall'enorme patrimonio culturale indigeno e li propongano all'attenzione dei Paesi sviluppati. Costoro potranno, a loro volta, suggerire traduzioni o coedizioni di libri particolarmente validi. Ciò che conta è che lo scambio sia reciproco. I tempi del paternalismo sono finiti. Dob biamo imparare tanto quanto dobbiamo insegnare. Ma non dimentichiamo che i ragazzi, sotto qualunque latitudine, pretendono anche di essere rallegrati dal libro»._ Guido Davico Bonino

Persone citate: Guido Davico Bonino, Jacques Pellettier, Mark Robson, Ragazzi

Luoghi citati: Australia, Bologna, Canada, Francoforte, Manchester, Venezuela