I macellai tengono chiusi i loro negozi oggi pomeriggio per lutto e per protesta

I macellai tengono chiusi i loro negozi oggi pomeriggio per lutto e per protesta A Torino e provincia, solidarietà con il collega ucciso dai rapinatori I macellai tengono chiusi i loro negozi oggi pomeriggio per lutto e per protesta Alle 1430, nella parrocchia di S. Margherita di Collegno, il rito funebre per Giovanni Gallo - L'autopsia ha stabilito che lo ha fulminato un colpo solo, uscito da una pistola di piccolo calibro - La ricostruzione del delitto Giovanni Gallo il macellaio di 38 anni, ucciso sotto gli occhi della moglie, sabato sera in via Lessona 37, da due banditi che volevano rapinarlo sarà sepolto oggi, dopo il rito funebre nella parrocchia .Regina Margherita- di Collegno. Ai funerali, previsti per le 14.30. partendo dall'abitazione (Collegno, corso Francia 182) parteciperanno, al gran completo, i macellai di Torino e della provincia. L'associazione di categoria ha infatti disposto che i negozi restino chiusi per tutto il pomeriggio in segno di lutto, di protesta e anche di solidarietà con la vedova e il figlio di 6 anni dello sventurato commerciante. L'autopsia eseguita ieri pomeriggio a Medicina legale dal prof. Baima Bollono ha stabilito che Giovanni Gallo è stato assassinato con un solo colpo uscito da una pistola di piccolo calibro, probabilmente una 22. Il proiettile gli è entrato sotto l'orecchio destro, trapassandogli il cervello e frantumandosi contro l'osso parietale sinistro. Il bandito avrebbe sparato da breve distanza. Giovanni Gallo era dietro il bancone a un passo dalla moglie. Maria Teresa Zanini, seduta alla cassa. Quando il criminale ha fatto fuoco, il commerciante aveva appena detto: -Andate via, cosa volete da noi? I soldi li abbiamo già portati in banca-. Non era una scusa. L'uomo viveva da tempo nell'incubo delle rapine e dei furti e appena aveva incassato un po' di denaro mandava la moglie a depositarlo nella più vicina .cassa continua». Cosi aveva fatto sabato pomeriggio. La mortale aggressione è stata licostruita ieri mattina. Il dott. Fersini, capo della .Mobile* e gli esperti della scientifica hanno ascoltato il racconto di Maria Teresa Zanini. La donna, vincendo il dolore, ha accettato di tornare nella macelleria. Ha ripetuto i movimenti degli assassini di suo marito, ma non ha saputo descriverli con sicurezza. Nella sua memoria c'era un vuoto, una lacuna che probabilmente neanche il tempo riuscirà a colmare. Lo choc ha cancellato i ricordi e ieri pomeriggio la donna è crollata sotto il peso dell'angoscia. Ora è in casa della sorella, assistita da un medico. I pochi elementi forniti dalla vedova e la ricostruzione sbiadita degli attimi che hanno preceduto lo sparo, non consentono! agli investigatori di formulare ipotesi. Si parla genericamente di drogati o di banditi alle prime armi. L'unica certezza è che erano molto giovani e che in via Lessona c'era un complice ad attenderli con una «A112» rubata. Ha detto la commerciante: -Tremavano, avevano paura quanto noi. La risposta di Giovanni, "Non ho soldi andatevene", li aveva sorpresi e ancora di più innervositi. Stavano per scsmpnclcldas scappare quando ho sentito il colpo-. In via Lessona. davanti alle saracinesche abbassate della macelleria, mani pietose hanno posato mazzi di fiori: sono i vicini di casa, gli amici e commercianti della zona che hanno voluto portare una testimonianza concreta del loro dolore, della loro rabbia. Ieri si sentiva dire davanti alla bottega: -Faremo anche noi la stessa fine, non possiamo difenderci Ogni sera nel nostro quartiere avvengono aggressioni e rapine-. E un negoziante: «Siamo noi i più esposti, soprattutto il sabato quande sanno die l'incasso è buono-. Giovanni Gallo è stato vittima di una «rapina del sabato», compiuta quasi certamente da giovani sbandati alla ricerca di una manciata di biglietti da mille per trascorrere la serata e il weekend. Il suo nome è adessc nella lista, ormai lunga, dei commercianti uccisi a sangue freddo perché hanno tentato d: difendere il frutto del loro lavoro. sesso della borsa (dall'accusa dì furto è stato però assolto per insufficienza di prove) vi aveva trovato, oltre alla patente, anche alcune foto che ritraevano la donna, nuda, in pose erotiche. Di qui. l'idea di telefonarle per proporre la restituzione in cambio d'un incontro galante. Al rifiuto sdegnato di G. P. l'uomo tentò allora di farsi consegnare il denaro. Ma la sua ultima telefonata, fatta da una cabina pubblica, è stata intercettata dalla polizia: Viavattene è stato arrestato. Al processo s'è difeso dicendo: -Volevo soltanto fare uno scherzo-. Sistemi di sicurezza — Convegno organizzato dalla Slt Siemens per oggi, ore 9,30, al Jolly Ambasciatori (corso Vittorio Emanuele 104) sul siatemi antincendio e antifurto. Sopralluogo nel negozio di via Lessona 37: gli esperti della polizia, sotto gli occhi della vedova in lacrime, ricostruiscono la rapina

Persone citate: Baima Bollono, Fersini, Giovanni Gallo, Maria Teresa Zanini, Viavattene

Luoghi citati: Collegno, Torino